Capitolo 42: L'AMARO IN BOCCA

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I segreti per smaltire una sbronza sono un bel caffè, un'aspirina e un giorno di riposo.
Lascio dormire Ashley per l'intera mattina, svegliandola nel primo pomeriggio con una buona dose di caffeina.

"Ma che ore sono?" biascica, stringendo gli occhi e comprimendosi le tempie con i palmi.

"Le cinque, dobbiamo andare all'allenamento! Prendi, questa ti aiuterà con il mal di testa" le metto sul comodino un'aspirina.

Lei la manda giù e poi trangugia il caffè, giurando di non bere più un solo sorso di vino, neanche per festeggiare.

"Una sbronza nella tua serata di madrina è giustificabile" mi metto seduta in fondo al suo letto.

"Ho ballato così tanto che mi fanno ancora male i piedi" mugula, venendo fuori dalle lenzuola. "E tu? Cosa è successo con Ian? Ero ubriaca ma non abbastanza per dimenticare che sei tornata a casa senza biancheria intima". Il suo tono vira da lamentoso a indagatore, mentre la mia faccia lascia trasparire tutto il mio disagio.

"Io e Ian..."

"Lo avete fatto?" cinguetta, improvvisamente desta.

"Non proprio" arriccio il naso.

Lei mi guarda senza capire e io le racconto brevemente quello che è accaduto dentro alla cabina sulla spiaggia ovvero come Ian si sia tirato indietro quando ha saputo che si trattava della mia prima volta.

"Certo anche tu potevi evitare di dirglielo in un momento del genere!" mi prende in giro la mia amica.

"Volevo soltanto essere sincera con lui" faccio spallucce.

"E lui lo è stato con te, non ha detto che non ti vuole o che non gli piaci, è ovvio che gli piaci, sei la sua metà perfetta... ha soltanto detto che vuole aspettare il momento giusto" dice ovvia.

"Una cabina che sa di mare, una spiaggia deserta e la musica in lontananza, tutti ubriachi marci e io e lui da soli. Cosa c'è di meglio di un momento simile?".

Lei sbatte le ciglia di fronte alla mia domanda. Ha i capelli raccolti in una crocchia disordinata e le righe del cuscino sulla guancia.

"Il romanticismo" dice, "soltanto il romanticismo. La spiaggia, la festa... sì tutto molto dolce, ma non abbastanza! Quel ragazzo ti organizzerà qualcosa di speciale, me lo sento... dopo la cena a cinquanta metri di altezza e la serenata sulla spiaggia, chissà cosa gli verrà in mente! È un uomo ricco di sorprese, mi fido ciecamente di lui..." si spinge ad avvolgermi in un abbraccio. "Abbi pazienza, il vostro momento arriverà" mi bacia sulla guancia.

Annuisco. Credo di non avere mai avuto così tanta pazienza come in quest'ultimo periodo.

In fretta ci vestiamo. Rimettere top e gonnellino mi fa uno strano effetto, mi soffermo davanti allo specchio del bagno più di una volta, chiedendomi se voglio davvero tornare a far parte della squadra. Le coreografie mi riportano al periodo delle menzogne. Ho nascosto ad Ashley il mio passato, ho camuffato dietro a un paio di pompon le mie debolezze e poi tutto è crollato, lasciandomi allo scoperto.

"Sono pronta!" grida Ashley, dall'altra stanza.

Un ultimo sguardo al mio riflesso, quello decisivo, che mi fa capire che quei giorni fanno ormai parte del passato. Oggi non esistono più schieramenti all'interno del campus, e io sono un libro aperto, per Ashley, per Ian e anche per me stessa.

"Eccomi!".

Ashley mi prende a braccetto, conducendomi fuori dalla stanza. Il borsone che porto sulla spalla mi sbilancia leggermente.

"Il tuo primo giorno dopo molto tempo" mi ricorda, attraversando il corridoio del dormitorio.

"E il tuo primo giorno da capo!". Le mollo una piccola gomitata sul fianco.

ENDLESS - Anime Nere || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora