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Rosie's pov.

Mi sveglio a causa del mio telefono che squilla, non è la sveglia, è una telefonata, numero sconosciuto, mi stiracchio un attimo e poi rispondo, <Pronto?> <Rosie Evans, buongiorno> dice una voce che conosco dall' altra parte della cornetta, <Ian Gallagher?> <Proprio io> dice con tono fiero, <Ma come hai avuto il mio numero?> chiedo sedendomi nel letto e passandomi il dorso della mano destra sugli occhi, <Fiona> dice, <Già Fiona, ma hai presente che ore sono?> chiedo, <Ti ho svegliato cara?> <Simpatico, si mi hai svegliata, caro!> rido togliendomi le coperte e andando al piano di sotto, in cucina, <Comunque sono le 7:45> <Appunto, le 7:45 del mattino, le mie lezioni iniziano alle 9:30, mi hai tolto quasi un'ora di sonno signorino> <Oh povera la nostra studentessa d'arte> dice con finto tono dispiaciuto, <Smettila di fare l'idiota> <Così mi offendi> sbadiglio mentre mi preparo la colazione, <Cosa stai combinando? Stai facendo un casino infernale!> chiede ridendo, <Cerco di prepararmi la colazione con il solo utilizzo della mano destra, signor "mi sveglio presto e chiamo la gente"> lui ride <Sai che puoi mettere in vivavoce vero?> <Si, ok, aspetta> dico poggiando il telefono sul bancone e attivando il vivavoce, <Cosa ci fai sveglio a quest'ora Ian?> chiedo versando i cereali nella tazza per poi versarci il latte, <Vado a correre, mi tengo in forma> si sta vantando per caso? <Smettila di fare il presuntuoso> <A che ora arrivi oggi?> mi chiede dopo qualche secondo di silenzio, <Alle 3:15, come sempre> rispondo, <Arrivi in treno? Giusto?> <Si>, <Devo andare, ci vediamo oggi Rosie>, <Ciao Ian> e poi lui chiude la telefonata.

Dopo aver fatto colazione vado in camera mia a cambiarmi, metto i jeans neri, il maglione a collo alto grigio ed i dottor martens neri, mi pettino e poi esco di casa prendendo il giubbino e la borsa. Davanti all'accademia ci sono già delle persone anche se è relativamente presto, tra tutti vedo Camille quindi le vado incontro, <Hey Camille> attiro la sua attenzione, <Ciao Rosie> mi saluta lei, <Come va?> <Bene tu?> chiede a sua volta, <Bene> detto questo entriamo nell'istituto per uscirne alcune ore dopo sfinite.

<Oggi come sempre, se ti chiedono io sono da te> dico sorridendole, <Va bene, perché quel sorriso? Cosa mi nascondi Rosie?> mi chiede con sguardo malizioso, <Camille!> la richiamo, <Dai dimmelo oppure smetto di coprirti mentre vai nel ghetto> dice minacciandomi, <E va bene! Va bene! Piccola manipolatrice, ho degli amici, la nel south-side> <Ohhh c'è di mezzo un ragazzo eh eh!> ma la vuole smettere?! <Smettila! Devo andare a pranzo> le dico, <A domani, ciao Camille> la saluto per poi allontanarmi, <Ciao Rosie>.

<Ciao mamma> dico entrando dico entrando in casa e sentendo il tipico rumore di mia madre che cucina, <Ciao tesoro, è quasi pronto, oggi sono arrivata un po' tardi>, <Tranquilla mamma> dico raggiungendola. <Ecco a te tesoro> dice posandomi il piatto davanti, petto di pollo.

<Ciao mamma, io esco> dico aprendo la porta, <Ciao tesoro, saluta Camille da parte mia> le sento dire mentre esco.

Fuori dal finestrino vedo il south-side diventare sempre più vicino, dopo poco il treno si ferma ed io scendo stando attenta a non inciampare nei miei piedi. <Rosie Evans> dice una voce dietro di me mentre mi incammino verso le scale, mi giro e mi trovo davanti, poco distante, il signorino pel di carota, <Hey Ian> dico fermandomi e lui mi raggiunge, <Che ci fai qui?> chiedo, <Ti aspettavo>, che dolce, <Non era necessario>, lui non dice niente e in silenzio continuiamo a camminare verso Patsy's. Non era un silenzio imbarazzante, era in un certo modo, come dire... piacevole.

Entrati da Patsy's, Ian va a parlare con suo fratello, Lip, mentre io vado a sedermi al solito tavolo e Fiona mi raggiunge, <Siete inseparabili ormai eh, sembrate due piccioncini> dice subito lei, ma che cavolo, <Fiona! Siamo amici, niente di più, niente di meno> lei ride per qualche secondo poi si ferma, <Lui ti piace, insomma lo disegni di continuo, lo sa?> avete presente le vecchiette nei paesini, quelle che sanno tutto di tutti , che non si fanno mai i cavoli loro e che sputano domande a raffica? Ecco in questo momento lei sembra esattamente una di quelle vecchiette. <No, non lo sa e non sarai tu a dirglielo> dico seria, <Non hai detto che non ti piace però> dice andandosene, <Ma cosa? No, no, no! Aspetta, ma la mia ordinazione?> dico alzando un po' la voce, <Tanto prendi sempre la stessa cosa, caffè e toast> ha ragione; <Cosa stavate confabulando tu e mia sorella?> chiede Ian sedendosi difronte a me, <Cose da donne> rispondo poggiando il quaderno sul tavolo, <Mi farai mai vedere quello che c'è li dentro?> indica il quadernetto, <Se te lo meriterai, un giorno> rispondo ridendo, <Caffè e toast per l'artista, solo caffè per il piccolo Gallagher> si intromette Fiona poggiando il tutto sul tavolo, <Tu hai mai visto i suoi disegni?> chiede a sua sorella, <Si, perché?> <Come sono? Cosa disegna questa testolina spettinata?> perché si ostina così tanto a voler vedere i miei disegni, quando inizierò un nuovo quaderno glielo farò vedere, ma non questo c'è lui in ogni pagina, <Non ne hai nemmeno idea> afferma Fiona per poi andarsene.

<Hai intenzione di svegliarmi anche domani mattina?> chiedo per poi prendere un sorso di caffè, <Forse, non lo so> risponde Ian con tono vago, <Vorrà dire che spegnerò il telefono> affermo guardando fuori, <Fa un po' come ti pare> il suo tono di voce in questo momento è diverso dal solito tono felice, sembra quasi indifferente alle mie parole, <Tutto bene Ian?> chiedo sfiorandoli la mano ma lui la ritrae subito bruscamente, ma che li prende, <Ho detto qualcosa di sbagliato? Se è così mi dispiace, non volevo> non risponde, anzi si alza e dopo ave messo i soldi per il suo caffè sul tavolo e aver detto: <Devo andare, ciao> esce senza nemmeno aspettare una mia risposta, vedo Fiona e Lip guardare la scena confusi e poi Lip esce di corsa dal locale, presumo per seguire il fratello, Fiona mi si avvicina e si siede davanti a me, dove poco prima c'era Ian, <Cosa è successo?> mi chiede, <Non lo so, un secondo prima ridevamo e scherzavamo ed un secondo dopo se n'è andato come hai visto tu> non saprei come altro spiegare l'accaduto, <Non è colpa tua> dice, <Come lo sai Fi?> <Fidati di me, lo so e basta, non è colpa tua>, <Ok si è fatta una certa ora, devo andare> dico alzandomi e lasciando i soldi per pagare il conto, <Ciao Rosie> la sento dire mentre esco.

Cammino fino a casa, entro in silenzio e vado in camera mia, non riesco ancora a capire cosa sia preso ad Ian, mi butto sul letto e resto li, non so per quanto tempo. Quando mi alzo raccolgo la borsa che avevo lasciato in terra accanto alla porta, cerco il quaderno dei bozzetti ma non lo trovo, rovescio la borsa sul letto ma niente, non c'è, dove posso averlo lasciato se non da Patsy's, non dimentico la testa perché è attaccata al mio collo, spero solo che Fiona se ne sia accorta e lo abbia preso, spero anche che Ian non lo veda, sempre che li freghi qualcosa dopo oggi pomeriggio.

Fiona's pov.

Dopo che Rosie se ne è andata raccolgo le tazze ed il piatto, nel farlo noto un quaderno sul tavolo, lo prendo in mano e noto che è quello di Rosie, lo metto nella tasca del grembiule e continuo con il mio lavoro.

<Ciao ragazze, ci vediamo domani> dico uscendo dal locale ed iniziando ad incamminarmi verso casa.

<Sono a casa> dico entrando e togliendomi la giacca, <Fiona!> urla Debbie dalla cucina, <Lip? Ian?> chiedo, <Di sopra> risponde mia sorella, vado al piano di sopra e vado in camera dei ragazzi, <Hey> dico fermandomi sulla porta, Ian è nel suo letto e mi da le spalle, Lip è poggiato al mobile e guarda nostro fratello con aria preoccupata, <Di nuovo?> chiedo avvicinandomi a lui, <Di nuovo> afferma senza togliere lo sguardo da Ian.

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