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Ian's pov.

Mi sveglio e la stanza è illuminata dalla luce del sole, Rosie è sdraiata su un fianco e mi da le spalle, dorme ancora profondamente, guardo che ore sono sul mio telefono, 10:07, decisamente più tardi di come sono abituato ma sinceramente non mi dispiace. Stando attento a non svegliare Rosie mi alzo e vado in bagno a farmi una doccia.

Quando esco dal bagno vedo che il letto è vuoto e Rosie è seduta sulla poltrona davanti all'enorme finestra mentre guarda Chicago dall'alto, mi avvicino a lei di soppiatto e le poggio una mano sulla spalla, <Che cavolo Ian!> dice spaventata mettendosi una mano sul petto e con l'altra mi tira un leggero schiaffo sul braccio facendomi ridere, <Buongiorno anche a te Rosie> le dico facendola alzare e sedendomi dove c'era lei poco prima <Hey, quello era il mio posto> si lamenta quindi la prendo per un braccio e la faccio sedere sulle mie gambe, <Meglio?> le chiedo, lei mi sorride, <Molto meglio> risponde per poi baciarmi, <Buongiorno Ian> aggiunge poi, <Dormito bene?> le chiedo giocherellando con i suoi capelli, <Benissimo e tu?> risponde sorridendomi, <Mai dormito meglio> le do un altro bacio e ci stacchiamo quando sentiamo il suo telefono suonare, lei sbuffando si alza e va a rispondere, <Pronto? Si mamma siamo svegli, ok, va bene ci vediamo giù, ok, ciao> ascolto le sue risposte e quando chiude la chiamata mi alzo e vado verso di lei, <Alle 11:15 ci aspettano per il pranzo> spiega, <Che ore sono?> le chiedo, <Le 10:45, abbiamo 30 minuti> risponde abbracciandomi e sbuffando, <Non ho voglia di vedere i miei genitori> si lamenta <Dai preparati, fatti vedere superiore> le dico accarezzandole la schiena, lei sbuffa, si stacca e va verso la borsa con i suoi vestiti li prende e va in bagno e io ne approfitto per cambiarmi visto che mi ero rimesso il pigiama dopo essermi fatto la doccia.

<Rosie, 5 minuti!> le dico mentre guardo il soffitto steso sul letto mentre la aspetto, <Eccomi> dice uscendo dal bagno, <Andiamo> le dico alzandomi e pendendola per mano e trascinandola fuori dalla stanza prima che trovi qualche stratagemma per saltare il pranzo con i suoi.

<Siamo ancora in tempo per scappare> dice appena le porte dell'ascensore si aprono rivelando la hall dell'hotel, <Smettila ed andiamo a mangiare> le dico ridendo e lei sbuffa l'ultima volta prima di entrare nella sala da pranzo e dirigersi verso i suoi genitori che sono già a tavola.

<Buongiorno ragazzi> esordisce la signora Evans sorridendoci, non sembra nemmeno passarle per la testa il fatto che io e sua figlia abbiamo dormito insieme, meglio così, <Buongiorno signora> le dico cortesemente, <Ciao mamma> la saluta la mia ragazza facendo un sorriso tirato, <Papà> afferma guardandolo con uno sguardo gelido mentre lui legge il giornale fregandosene altamente, capisco perché Rosie non volesse venire a pranzo ma non sarebbe stata la cosa giusta, ne so qualcosa di genitori pessimi e questi non sono per niente i peggiori.

È tutto così strano, nessuno parla, Rosie è arrabbiata e questa cosa mi rattristisce perché fino ad 1 ora fa quando eravamo in camera era super felice e poi io l'ho obbligata a venire a pranzo con i suoi e il suo umore è precipitato, le poggio una mano sul ginocchio e lei la prende e la stringe sorridendomi.

<Io e Jhon volevamo scusarci per il nostro comportamento di ieri sera> afferma sua madre guardando noi e poi il marito che non batte ciglio, <Vero Jhon?!> dice attirando la sua attenzione, <Eh?! Si, si vero, scusate> dice con tono distratto il padre, non oso immaginare cosa stia passando per la testa di Rosie ora, spero che non stia prendendo in considerazione l'omicidio.

Il pranzo è passato in silenzio, per un certo senso è meglio così, non oso immaginare cosa sarebbe potuto uscire dalla bocca della mia ragazza.

<Avete programmi per questo pomeriggio?> chiede la signora Evans, <In effetti si, abbiamo dei programmi> afferma Rosie prendendomi per mano e trascinandomi verso l'ascensore; <Che schifo> afferma passandosi le mani nei capelli, <Smettila di stressarti, ignora il loro comportamento, io ignoro di avere dei genitori per la maggior parte del tempo> le dico poggiandomi alla parete dell'ascensore, <Sono così... non lo so!> sbuffa poggiandosi alla parete opposta alla mia e guardandomi. <Adesso andiamo in camera, ci rilassiamo un pochino e poi torniamo a casa, ok?>.

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