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Rosie's pov.

La vacanza è finita,  dopo aver passato intere giornate in spiaggia a poltrire ed aver salutato la nonna, promettendole che ci saremmo riviste presto, stiamo chiudendo le valigie controvoglia, ho adorato ogni secondo passato qui, con Ian, rifarei tutto, anche adesso, senza pensarci due volte e spero sia così anche per lui.

<Pronta a tornare alla noiosissima, tristissima e grigissima città di Chicago cara?> mi chiede poggiando la sua valigia accanto alla porta e guardandomi, <No... non possiamo far finta di perdere l'aereo e restare qui per sempre?> mi lamento, <Mi piacerebbe molto, ma dobbiamo tornare, lo sai anche tu, hai già perso 2 settimane di scuola per farmi questa sorpresa, non perderai un giorno di più del necessario> controbatte lui, <Mi sembri mia madre Ian> dico sbuffando ed in quel esatto momento il clacson del taxi che ci sta aspettando fuori ci interrompe, <Andiamo?> alzo gli occhi al cielo e tirandomi dietro la valigia esco di casa, <Chiavi> mi giro e gliele lancio, chiude la porta e mi raggiunge, do un ultimo sguardo alla casa ed a come la luce del sole australiano faccia risplendere la pelle chiara di Ian, cerco di catturare ogni singolo particolare, non voglio dimenticarmi nulla.

Non so per quanto tempo ho dormito, forse 4 ore, da quando siamo saliti sull'aereo, Ian dorme e presumo continuerà a farlo per molto, prendo lo sketch-book, è un po' che non lo sfoglio ed aggiungo qualcosa, appena la matita tocca il foglio la mia mano è come se andasse da sola, come se sapesse già cosa fare, è una bella sensazione.

Manca forse mezz'ora all'atterraggio, sfoglio le pagine dello sketch-book, senza accorgermene ho disegnato un sacco, mi fermo su un disegno di Ian, è un immagine di lui in questa vacanza che mi è rimasta in testa, è lui felice, non ci sono tanti giri di parole.

Sveglio Ian solo quando l'aereo inizia la manovra di atterraggio, lui non dice nulla, mi sorride e si lega la cintura. Non parliamo, stiamo in silenzio tutto il tempo, quasi come se non ci conoscessimo.

Quando usciamo troviamo la famiglia Gallagher al completo e mia madre, sorrido istintivamente mentre vedo Ian venire avvolto in un mega abbraccio di famiglia, solo dopo noto che madre ora è al mio fianco, <Ciao mamma> la abbraccio, <Come è andato il viaggio?> chiede, <Bene, avrei voluto non finisse mai, dov'è papà?> concludo girandomi attorno, <Non è venuto> mia madre abbassa lo sguardo, <Oh... ok, lo saluto non appena saremo a casa>, vengo distratta da Fiona che chiama il mio nome mentre viene verso di me per poi avvolgermi in un forte abbraccio e dice <Grazie>.

<Ci vediamo va bene?> chiede Ian, sia mia madre che i Gallagher sono saliti sulle rispettive macchine e ci stanno aspettando, <Certo> rispondo sorridendo, lui annuisce e poi mi da un veloce bacio e mi apre la portiera dell'auto di mi madre, <Ti chiamo> aggiunge dopo averla chiusa mimando la cornetta con le dita per poi sfrecciare sulla sua auto.

È così strano essere a casa, senza Ian attorno tutto il giorno. Entro nella mia stanza abbandonando le mie valigie e mi lascio cadere sul letto, chissà cosa starà facendo Ian?

Ian's pov.

<Dici sul serio? Cioè sua nonna ti ha con pochi giri di parole di sposartela?> ripete Fiona mentre siamo seduti sui gradini della veranda e ci fumiamo una sigaretta, <Già...> dico aspirando il fumo, <E tu?> chiede, <E io sto continuando a pensare alle parole di quella donna sin da quando mi ha messo quel anello in mano> affermo sinceramente, quelle parole mi hanno fatto riflettere sul fatto che Rosie potrebbe essere la Donna della mia vita, con la "D" maiuscola, <Ian ti dico solo di non correre troppo, siete giovani, non fare l'errore di fare tutto di fretta e poi pentirtene, anche se sei convinto che non te ne pentirai> mi dice e io annuisco, <Te lo pometto Fi, ci penserò molto bene prima di farlo> la rassicuro sorridendole, <Io vado a letto, tu che fai?> mi chiede alzandosi, <Resto qui un altro po' a pensare> rispondo, <Va bene, buonanotte> dice per poi avviarsi verso la porta, <Ian> mi giro verso di lei, <È bello riaverti a casa> afferma, <È bello essere a casa> detto questo lei entra in casa.

Tiro fuori il telefono e guardo l'ora, non è tardissimo, chiamo Rosie, è strano non averla attorno ogni secondo.

<Pronto?> risponde con la voce assonnata, probabilmente stava dormendo, <Hey> le dico, <Ian, c'è qualcosa che non va?> chiede, <No volevo farti una proposta> affermo, <Spara sono curiosa> <Ti va di venire a guardare la città di notte?> le chiedo, <Quando?> <Ora> rispondo, <Ma sono già in pigiama> dice, <Come se non ti avessi mai vista in pigiama, dai vieni, passo a prenderti co l'auto di Fiona, ti do mezzora> <Sei insopportabile Ian Gallagher> sbuffa, <È per questo che mi ami Rosie Evans> dico soddisfatto, <Si proprio per quello> dice ironica, <Dai ci vediamo fra mezzora sotto il tuo palazzo> <Va bene, ciao> <A dopo Rosie>.

Rosie's pov.

Dopo mezzora, puntuale come un orologio, Ian arriva sotto casa mia, <Hey!> dico salendo in macchina, <Ciao> dice lui ricominciando a guidare, <Come sono state queste ore a casa?> chiede guardando la strada, <Normali, ma strane> affermo, <Perché strane?> ride leggermente e mi guarda di sfuggita per poi tornare alla strada, <Non c'eri tu in giro> affermo guardando il suo profilo, <Le tue?> chiedo, <E' stato lo stesso per me> sorride poggiando la sua mano sulla mia gamba facendo sorridere anche me.

Ferma l'auto su on sovra passaggio, anche se la strada è chiusa, sotto i nostri piedi le auto sfrecciano indisturbate, si avvicina alla ringhiera e ci si arrampica, poi si gira verso di me, <Vieni>allunga verso di me, mentre con l'altra si tiene ben saldo alla ringhiera, mi avvicino e prendendoli la mano mi metto accanto a lui ed in silenzio guardiamo la città andare avanti indisturbata, nonostante l'orario.

<Perché mi hai portata qui?> chiedo dopo un po' di tempo, lui si gira verso di me e mi guarda negli occhi, <Perché è bello e mi rilassa> risponde tornando a guardare le auto sotto di noi, <E perché volevo averti accanto ancora un po' lontano dalle nostre famiglie, solo io e te, tu mi fai stare bene> dice, <Ian...> lui mi interrompe, <A volte penso che tu sia troppo per me, che tu meriti di meglio, ma poi dici quelle due parole e Cristo Santo mi sento così bene con te, sei tutto quello che ho sempre desiderato> lo guardo negli occhi, sembra quasi stia per piangere, scendo dalla ringhiera e così f anche lui, lo abbraccio, forte, fortissimo, vorrei restare con lui tutta la vita, <Ti amo> dice, <Anche io>.

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