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Rosie's pov.

<Allora Ian, raccontaci un po' di te> esordisce mia madre, non hanno detto niente a riguardo del bacio tra me ed Ian, a parte qualche sguardo gelido da parte di mi padre, <Non c'è molto da raccontare signora> risponde educatamente il rosso al mio fianco, si vede che in questo contesto non si sente a suo agio del raccontare da dove viene, ma non ha niente di cui vergognarsi, niente. <Oh, non fare il modesto, ci sarà qualcosa da raccontare> lo sprona la signora Clarck, <Non molto> afferma lui, <Studi?> si intromette mio padre che fino ad ora era stato uno spettatore silenzioso insieme ai due uomini Clarck, so cosa vuole fare, vuole metterlo in imbarazzo, umiliarlo, farlo sentire inferiore, <No, non studio, non più> risponde facendo un sorriso cortese, <Lavori?> chiede di nuovo mio padre, <No signore> <Hai frequentato il college almeno?>, ora ci si mette pure il signor Clarck?! Devono smetterla! <Veramente no> si vede che Ian si sente a disagio, <Perché? Se posso chiederlo> chiede mio padre con uno sguardo soddisfatto, <La mia famiglia non se lo poteva permettere>, ora Ian sembra più sicuro di sembra avere capito il gioco di mio padre e non vuole perdere, <A proposito della tua famiglia, i tuoi genitori che cosa fanno nella vita?> incalza mio padre, <Niente, si ubriacano e si drogano>, <Grandioso> dice Mattew, che vuole lui ora? Non può restare li a fare il docile cagnolino come ha fatto fino ad ora?! <Come scusa?> chiedo leggermente alterata, <No dico, grandioso no? Lui non fa nulla nella sua vita, i suoi sono dei tossici alcolizzati, non potevi scegliertene uno migliore!> ma questo?! <Mattew!> lo richiama sua madre, <Come osi?! Tu e tutta al gente qui dentro potete solo desiderare di essere come lui> dico avvicinandomi a lui e puntandoli un dito al petto, <Ma fammi il piacere, io desiderare di essere come lui?!> chiede facendo una risatina, <Si tu, e puoi solo desiderare di essere dolce, intelligente, altruista e di avere solo un briciolo del coraggio che ha Ian, quindi sta bene attento a quello che dici ragazzino> <Dai basta Rosie> si intromette Ian toccandomi il braccio, <Andiamo Rosie> aggiunge poi viste che non mi sono ancora mossa di un passo, <Si andiamo che è meglio> affermo, mia madre e la signora Clarck hanno uno sguardo colpevole, che compensa quello dei tre "uomini" al loro fianco, che a differenza loro hanno uno sguardo impassibile, <Bella festa, davvero, complimenti! Sei soddisfatto papà?> li chiedo retorica guardandolo negli occhi e lui fa lo stesso senza dire una parola, poi mi giro e vado verso mia madre, si vede che si sente in colpa per averci, me ed Ian, trascinati in tutto questo, <Non ce l'ho con te mamma> le sussurro mentre la abbraccio, <Andiamo Ian> affermo prendendolo per mano, <Buona serata> dice sempre cortesemente, per farsi vedere superiore, e lo è.

<Bel ballo del cazzo!> dico appena usciamo dal edificio, lui ride, <Perché ridi?!> chiedo tirandoli una manata sul petto, <Sei divertente quando dici le parolacce> afferma continuando a ridere, <Taci!> li dico sbuffando, <Queste scarpe sono una tortura, non ce la faccio più> dico aggrappandomi al suo braccio sinistro con una mano e con l'altra mi tolgo i tacchi tirando un sospiro di sollievo, <Mi dispiace di averti trascinato in tutto questo> affermo poi, <A me no, se non fosse stato per questo stupido ballo di beneficenza ora non potrei fare questo> afferma per poi baciarmi.

<Che vogliamo fare?> mi chiede quando ci stacchiamo, <Non lo so, che ore sono> <Le 11:23> risponde, <Non hai sonno?> li chiedo guardando la strada davanti a noi, <Perché tu ne hai?> <Non si risponde ad una comanda con un'altra domanda Ian!> affermo girandomi verso di lui, ride, <Va bene, va bene, si ho un po' di sonno, ma niente che non possa essere sconfitto con un po' di buona birra> risponde ridendo, <Andiamo ad un bar? Io non ne conosco qui> affermo, <Basta camminare un po' e ne troveremo uno, dai andiamo> dice prendendomi la mano ed iniziando a camminare.

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