Rosie's pov.
<Rosaline, sei pronta?> mi chiede mia madre dal piano di sotto, Ian è sceso da 5 minuti, mi sto mettendo gli orecchini, <Si arrivo!> le rispondo guardandomi un'ultima volta allo specchio poi scendo.
Avete presente le scene dei film dove il ragazzo va a prendere la ragazza per andare al ballo e sullo sfondo ci sono i genitori che si comportano come due ragazzini scattando foto alla figlia che scende le scale? Ecco la scena è più o meno quella, senza la parte dei genitori, mio padre è impassibile, mia madre si limita a sorridere e poi c'è Ian che se ne sta li in piedi accanto ai miei genitori, con quel completo che li calza a pennello in contrasto con la sua pelle bianca e i capelli rossi, è in momenti come questo che inizio a chiedermi se per caso Ian mi piaccia, se io provi qualcosa per lui, ma Dio... non ho mai provato una cosa del genere!
<Sei un incanto tesoro> mi dice mia mamma avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia, <Non credi Ian?> aggiunge poi, ma che cavolo sta dicendo?! <Si signora, è molto bella> afferma poi Ian, si vede che è imbarazzato e anche io lo sono, <Grazie> riesco a dire, mi sento il viso andare in fiamme, potrei prendere fuoco per autocombustione; <Andiamo> dice mio padre aprendo la porta e tutti usciamo.
Al uscita dal palazzo c'è una macchina che ci aspetta saliamo e partiamo.
Il palazzo dove si terrà l'evento è veramente lussuoso, mi sento quasi a disagio, fortuna che è un evento di beneficenza...
<Questo posto è enorme> dice Ian mentre entriamo, questo suo entusiasmo mi fa sorridere, è così dolce ed innocente a volte. <Cosa si fa ad eventi come questo?> aggiunge sussurrandomelo al orecchio, onestamente non lo so nemmeno io, in risposta alzo e spalle, lui ride buttando leggermente la testa al indietro, <Allora siamo a cavallo> entriamo nella sala principale e noto che c'è parecchi gente, tutte queste persone mi mettono ansia, non mi accorgo di essermi bloccata sulla porta fino a quando Ian mi parla <Oltre alla parola abbiamo perso anche l'uso delle gambe signorina Evans?>, in effetti non ho ancora detto una parola da quando siamo saliti in macchina, <Solo un pochino di ansia, non sono abituata a tutto questo, non mi piace>, <Non avere paura, ci sono io a sorreggerti se inciampi nel tuo bellissimo vestito> mi rassicura, <Grazie Ian> dico guardandolo dritto negli occhi e lui fa lo stesso, <Sono qui per te Rosie> dice prendendomi la mano ed intrecciando le nostre dita, in questo istante mentre le nostre mani si stringono e ci guardiamo dritti negli occhi, nel mio stomaco c'è uno zoo, credo che questa sia la risposta ai miei dubbi, Ian mi piace. <Andiamo> aggiunge quindi iniziamo a camminare cercando i miei genitori, sempre mano nella mano, lo troviamo fermi vicino al tavolo del buffet che parlano con una coppia e con loro c'è anche un ragazzo, eccoli che ripartono al attacco... ma io dico il fatto che ci sia Ian qui con me non li ho proprio fermati eh?!
<Eccola qui! Rosaline loro sono Samuel e Carolyne Clark e questo è loro figlio, Mattew, ha la tua stessa età> mio padre fa le presentazioni, come volevasi dimostrare... stringo la mano alle 3 persone davanti a me e torno accanto ad Ian e riprendendogli la mano, <E lui è Ian> si intromette mia madre notando che gli occhi dei "nuovi arrivati" sono tutti puntati sul rosso che mi stringe la mano, <Il ragazzo di Rosie> aggiunge lui stringendo la mano di Mattew e poi ai suoi genitori, aspettate cosa?! Il mio ragazzo?! Ian si è appena definito il mio ragazzo?! E poi torna da me con un sorriso soddisfatto stampato sulla faccia e mi stringe a se posandomi una mano sul fianco, io non so cosa cavolo fare, oddio...
Dopo qualche minuto di chiacchierata io decido di allontanarmi con la scusa di dover andare in bagno, in realtà la situazione era così strana che non sapevo più cosa fare; appena arrivo nella hall del palazzo mi siedo su una poltroncina e prendo un respiro profondo, potrò sembrarvi esagerata, so che molti pagherebbero per vivere in questo mondo, tra il lusso e le persone ricche, ma io sono bloccata in un mondo che non sento mio.
Vedo la testa rossa di Ian avvicinarsi a me e sedersi sulla poltroncina accanto alla mia e appoggia la mano sul mio ginocchio, ed eccolo di nuovo, uno zoo nello stomaco, <Tutto ok Rosie?> mi chiede con tono dolce, <Si, è solo che... boh non fa per me tutta questa roba> affermo guardandolo in quei suoi occhi stupendi, <Facciamo così, stiamo qui un altro paio d'ore e poi ce ne andiamo, solo io e te, va bene?> io e lui, da soli, non potrei desiderare di meglio, <Va bene> dico annuendo, <Vieni qui abbracciami> dice alzandosi ed io faccio lo stesso e lui mi stringe forte a se, <Grazie Ian> dico piano, <Sei davvero bellissima Rosie> sussurra stringendomi ancora di più, <E' tutta scena, è solo merito del vestito> dico allontanandomi da lui quanto basta per guardarci negli occhi ma mantenendo l'abbraccio, <Mi sono spiegato male, volevo dire che sei sempre bellissima, anche quando vomiti> conclude ridendo e facendo ridere anche me, <Ian io...> lui mi blocca iniziando a parlare, <Tu mi piaci Rosie, e me ne farò una ragione se io non ti piaccio, non era questo il momento e il modo in cui mi ero immaginato di dirtelo, ma se me lo tenevo per me ancora un po' rischiavo di esplodere. So di avere dei difetti , ma Dio sei così bella e dolce, intelligente, e tante altre cose belle messe insieme, io sono un disastro, ci completiamo in un certo senso, voglio incasinarti a vita nel modo più dolce possibile, me lo concedi?> non so se piangere o che altro, non ci manca molto, sento gli occhi che pizzicano, nessuno mi aveva mai detto delle cose così belle, nonostante io creda di non meritarmele, <Ian... nessuno mi aveva mai detto delle cose del genere, tu , tu sei veramente dolce e credimi non sei un disastro, anzi sei una delle persone migliori che io abbia mai incontrato in tutta la mia vita. Anche tu mi piaci e sarebbe un onore farmi incasinare la vita da te Ian Gallagher> tutte queste parole mi sono venute dal cuore, è stato un sollievo sapere che anche Ian prova qualcosa per me, è anche strano allo stesso tempo, <Mi concedi l'onore di baciarti?> chiede ad un centimetro dalle mie labbra mentre i nostri si sfiorano, <Te lo concedo> rispondo colmando la distanza tra le nostre labbra e trasformandola in un bacio, il più bel bacio dalla mia vita, fino ad ora.
<Dai torniamo di la> dico quando ci staccammo, lui annuisce e mano nella mano torniamo nel salone, <Ora posso dirlo senza mentire quindi?> chiede fermandosi a qualche metro dai miei genitori, <Cosa?> li chiedo confusa, <Che sono il tuo ragazzo, o no?> spiega, <E io sono la tua ragazza quindi?> mi avvicino a lui e mi fermo quando i nostri si sfiorano, <Così pare> dice lui per poi baciarmi sotto lo sguardo confuso dei miei genitori.