[dalla lettera datata 12 agosto]
Mi sentivo il cuore così pesante... e ci separavamo senza esserci compresi. Come del resto nessuno, a questo mondo, comprende facilmente l'altro.
— I dolori del giovane Werther; J.W.GoetheA D., che "era proprio necessario che ciò che fa la felicità dell'uomo, diventasse anche la sua fonte di sventura?", a quel D. che è fonte di felicità e sventura e non leggerà mai questa matassa di parole, spero.
C'è sempre qualcosa che capisci solo tu, qualcosa di speciale ed essenziale, c'è sempre un fiore che riesci a cogliere solo tu, vedendolo nel cemento.
Tu capisci, capisci sempre, mio Werther, capisci tanto eppure ignori tutto.
tu sei l'unico, intoccabile, uno spettro che siede accanto a me sempre ma che svanisce quando cerco di stringerlo fra le mie braccia.
sei un incubo e infesti i miei sogni, ma al mattino di te rimane solo il vago retrogusto amaro della delusione.
Eppure... eppure non ci sei, sei un vuoto incolmabile, sanguini abbondantemente da una ferita profonda che mi hai inferto mentre ti porgevo il mio cuore e ti aiutavo a trafiggermi. Non ci sarai mai, le stelle non vogliono, tu non vuoi, mentre io darei la mia anima per poterti stare accanto almeno un secondo e per poter almeno accarezzare quel tuo viso pallido solcato da infinite lacrime.Nei miei pensieri sei un quadro impressionista, la cui figura reale si affera solo avvicinandosi, poiché da lontano è percepibile solo un insieme confuso. Sei un quadro di Van Gogh, dalle pennellate forti e cariche di colore e dolore.
Sei la tela di una poesia decadentista, carica di demoni agghindati di simboli che si danno all'oscurità, unendosi all'agghiacciante disperazione in un amore forte e tormentato, sulle lenzuola macchiate di sangue di una Madre antica e agonizzante, vessata da un mondo che è come una vergine di ferro. Eppure, eppure non sei altro che un funambolo che volteggia e danza con la leggerezza del vento su un filo i cui estremi sono opposti talmente contrastanti da essere uguali, un filo così teso e sottile che se si spezzasse porterebbe a un dolce sonno te, ma ad una morte talmente atroce per me da farmi rimanere viva.
Vorrei baciare quelle tue labbra, ambasciatrici di uno spirito morto, e riuscire a saggiarne un soffio di vita prima che il mio filo si spezzi, dondolando nel silenzio dinanzi i tuoi occhi chiusi, in un sussurro impercettibile che non arriverà mai alle tue orecchie.
STAI LEGGENDO
πρόσωπον
Poetrypensieri sconnessi, piccoli testi, frasi o solo uniche parole come scintille sul fondo buio dell'oceano. - dedicata alla Luna e all'Arte #113 in Poesia 682017 #109 in Poesia 682017 #84 in Poesia 882017 #66 in Poesia 982017 #51 in Poesia 2582017 ...