[λύπη;μελαγχολία] sadness;melancholy

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la tristezza è sottile, languida, malleabile.
Striscia nelle crepe dell'anima e si insinua in ogni fessura e angolo come polvere, passa nei condotti delle emozioni e arruginisce la serenità.
Fa respirare al cuore l'aria malsana dell'amara delusione e lo dondola con una culla di malinconia simile all'abbraccio di un serpente, fino a farlo addormentare nel dolce sonno del pianto.
Ingrigisce gli occhi, spegne il sorriso e, come una nuvola cela la luce del sole e fa smarrire un girasole, così fa confodere i pensieri e li incolla l'uno all'altro annodandoli come una matassa di lana e colla.
È un'onda imprevedibile di un mare scuro come l'ebano che prima pare pacata e poi travolge senza lasciare il tempo di rendersene conto.
È come il freddo dell'inverno che penetra dentro i tronchi degli alberi e congela la loro linfa vitale, aspettando la primavera per concludere il battito interrotto del cuore della natura.
Poi piano piano si dissolve come un'ombra allo spuntare del sole, ma lascia un segno sottile, una cicatrice invisibile ma presente, un segnetto a matita su una superficie colorata e rimane lì in silenzio, sopita come un cucciolo di lupo dal cantare armonioso del vento nelle canne di fiume, riposa pacata nel suo angolo aspettando che una melanconia annoiata le accarezzi il capo svegliandola e aspettando che essa scacci le tracce di sonno dagli occhi per alzarsi e iniziare di nuovo il suo viaggio e dare vita ad un altro inverno.

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