ponete fine a questo strazio

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Lasciatemi
nel mio sognare.

Lasciatemi tirare
questa coperta lenta e pesante
sui miei occhi stanchi,

chiudere questo giorno infinito
come un sipario
e aprire quello dentro di me,
recitare il mio intimo teatrino
dove un pubblico di solitudine
mi guarda
con le sue orbite vuote
e le sue bocche cucite.

Lasciatemi sognare
lasciate che io sia felice
senza tormento

Lasciate che almeno lì
dove sono nuda, spogliata di ogni maschera
io abbia la mia pace;

Lasciate suonare quest’orchestra scoordinata, stonata
di sentimenti ed emozioni

E dal riflesso del mio sguardo
sulla superficie di un’onda
nasca un pianto
che non sia il mio.

Lasciatemi andare fuori tema,
fuori strada
in un fiume senza fine.

Lasciate che io sia unica e molteplice,
che io sia il quadro originale di un pittore anonimo
confuso fra le sue copie.

Lasciatemi essere invisibile,
se non potrò essere altro.

Ma quando chiudo gli occhi,
voltatevi:
nessun corpo nudo
sarà tanto intimo
quanto la mia anima
priva di catene.

sarebbe una delle poesie per un concorso a cui la mia prof ci ha imposto di partecipare. non è il massimo, ma trova vana gloria almeno qua. forse.
sono solo tanto triste e stanca e deliro, scusate, non so nemmeno perché sto scrivendo queste parole inutili.

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