11

1.1K 140 52
                                    


Jimin passò tutta la mattina del suo compleanno nella stanza di Kim Taehyung, restando al suo fianco per spiegargli nei minimi particolari l'intervento che avrebbe affrontato. Lo supportò per tutto il tempo, aiutandolo a prepararsi, ed accompagnandolo nella sala preoperatoria, dove i pazienti erano soliti incontrare l'anestesista. I due ragazzi si erano uniti particolarmente dopo le loro confessioni, Jimin era riuscito a raccontare per la prima volta la sua storia, e Taehyung si era liberato delle paure che gli comprimevano il cuore. Si erano stretti la mano, ed avevano rafforzato quella particolare amicizia che era nata in un ambiente inusuale

" Jimin, tu entrerai con me in camera operatoria? " chiese Taehyung con un filo di voce

" ti ho detto che sarò sempre al tuo fianco, o sbaglio? "

Il dottore cercò di scherzare, facendo battute squallide per allentare l'agitazione, ma Taehyung sembrava non volergli dare retta. Restò per tutto il tempo con lo sguardo fisso sull'orologio circolare appeso alla parete, anche quando si presentò il giovane anestesista, i suoi occhi guardavano solo lo scorrere delle lancette

" allora ha qualche allergia a farmaci signor Kim? "

" non riscontrati, pesa sui 60 kg, ed ha già firmato il consenso, aspetteremo qui la vostra chiamata " intervenne Jimin

L'anestesista prese nota su una cartella azzurra, e si dileguò dopo aver fatto un inchino con il capo. Jimin osservò immobile il suo paziente, che era in un completo stato catatonico, poteva solo immaginare quello che stava passando, e soprattutto, quello che stava pensando

" Tae stai bene? "

" tutto ok "

" perché stai fissando l'orologio? "

" perché potrebbero essere gli ultimi minuti della mia vita "

" smettila Taehyung, ti prometto che andrà tutto bene "

" non sei un neurochirurgo " rise

" beh potrei diventarlo "

" non voglio essere il tuo primo paziente oggi, perdonami"

Jimin gonfiò le guance, ed iniziò a sbuffare, facendo ridere il suo amico a crepapelle. Aveva cercato di fare la faccia più divertente che avesse, e finalmente era riuscito a far tornare il vecchio Kim Taehyung, quel ragazzo dal sorriso quadrato. Continuarono a punzecchiarsi, prendendosi in giro, finché il dottor Jin non si presentò al loro cospetto per portarli in camera operatoria.

Jimn restò al fianco del suo amico per tutto il tempo, come da promessa, dal passaggio al lettino operatorio, all'anestesia che lo costrinse ad andare nel mondo dei sogni. L'intervento durò nove ore, ed il dottore non lasciò mai la mano del suo paziente, nonostante molti dei medici presenti lo avessero costretto ad allontanarsi. Furono ore in cui Jimin passò da uno stato di ansia ad uno di sollievo, sentendo sempre le parole dei chirurghi che commentavano la situazione passo dopo passo.

L' operazione era terminata, e Taehyung aveva superato il primo grande ostacolo, era ancora vivo, ed adesso dovevano solo aspettare che si svegliasse per vedere se tutto era andato liscio. Jimin per la maggior parte del tempo aveva pensato a Jungkook, stava cercando un modo per dirgli che il suo migliore amico era stato operato, e lui non lo aveva informato di nulla, così, una volta separatosi da un Taehyung ancora addormentato, andò nella stanza 3245. Bussò gentilmente, e non ricevendo risposta, entrò. Jungkook non era nella sua stanza, ed il che fece storcere il naso al dottore, che iniziò immediatamente a cercarlo, già temendo il peggio. Passò per gli sgabuzzini, per i bagni, per i laboratori delle tac come gli avevano detto le infermiere, ma nessuno lo aveva visto.

Love YourselfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora