Jimin passò l'intero pomeriggio ad accontentare le richieste di Jungkook, facendogli un'infinità di foto con il bellissimo panorama, portandolo in una caffetteria che affacciava sul mare, e mangiando del cibo fritto per la strada.
Il dottore aveva mantenuto il sorriso sulle labbra per tutto il tempo, ma non era riuscito a controllare il pizzico di preoccupazione che era nato dentro di lui.
Aveva incontrato la madre di Jungkook.
Quella vista non poteva essere stata casuale, aveva imparato a non credere nelle coincidenze, e quella suonava troppo ambigua alle sue orecchie. Era certo che non avrebbe mai riconosciuto la donna all'interno di una folla, l'aveva vista completamente coperta, con un cappello nero, ed una sciarpa, che teneva avvolta fin sopra il naso. L'unica cosa che avrebbe potuto notare sarebbero stati gli occhi, che richiamavano quelli di Jungkook, neri e profondi
"hyung a che stai pensando?" domandò il più piccolo
"niente, questioni di lavoro" mentì
"è il nostro appuntamento, non pensare a queste cose"
Jimin abbozzò un sorriso prima di scendere alla fermata vicino casa, era passata l'ora di cena, ed entrambi avevano intenzione di riposare dopo la lunga giornata. Varcò la soglia, e fu accalappiato all'interno dalle braccia di Taehyung, che lo spinse con forza verso il divano
"dove eravate finiti, vi stavamo aspettando!"
Hoseok e Namjoon presero Jungkook per le spalle, trascinandolo sulla poltrona nel salotto. Si era appena creata una cerchia, Jimin, Namjoon e Jin sedevano sul divano di pelle marrone, Jungkook aveva lasciato il suo posto sulla poltrona a Yoongi, per andarsi a sedere su un cuscino per terra, tra Taehyung ed Hoseok
"alcolisti anonimi?" domandò ironicamente Yoongi
"sempre il solito scettico, è natale!"
"quindi Jin hyung?"
"ammazzi proprio lo spirito natalizio Yoongi, lasciatelo dire"
"non sei il primo a dirmelo, tranquillo"
"allora, visto che siamo di nuovo tutti insieme, perché non ci confrontiamo un po' ?"
Jin era eccitato, sprizzava gioia da tutti i pori, aveva un sorriso ampio fino alle orecchie, e gesticolava in modo incontrollato. Jimin si tolse il cappotto, lasciandolo cadere sul divano, e fissò Jungkook, che rideva con Taehyung
"ovvero?" chiese il più piccolo tra i dottori
"ovvero che ne abbiamo passate tante insieme, ma non ci conosciamo poi così bene, siamo diventati come una famiglia, ma non siamo ancora del tutto uniti"
Jimin si irrigidì, così come tutti i presenti che avevano ascoltato quell'affermazione. Ognuno aveva una storia, ed ognuno aveva paura di condividere le sue debolezze
"passo grazie" disse Yoongi
"la mia non era una domanda"
Jin sorrise, facendo rabbrividire tutti quanti, nonostante non fosse più il capo di nessuno, aveva ancora una certa autorità sulle loro menti
"e che vorremmo fare? Giocare ad obbligo o verità come i ragazzini delle medie?" disse Yoongi con tono acido
"quasi, non mi interessano quei giochetti, vorrei che stringessimo veramente amicizia, adesso che non lavoriamo più nello stesso ospedale"
Jin si alzò in piedi, ed iniziò a spiegare quello che aveva in mente. Era una revisione del gioco obbligo o verità, l'obbligo sarebbe stato omesso, per lasciare posto esclusivamente ad un girone infernale di verità. Si poteva porre qualsiasi domanda, a cui ciascuno doveva rispondere con estrema sincerità
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Love Yourself
FanfictionReparto di cardiochirurgia. Jeon Jungkook, paziente da 5 mesi, in attesa di trapianto cardiaco. Park Jimin, nuovo specializzando del primo anno di chirurgia. ''se non sei in grado di amare te stesso, non potrai mai amare un'altra persona'' !! IN RE...