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L'ufficio di Louis non è molto grande, al suo interno c'è una scrivania con una poltrona girevole e due sedie, un armadio appoggiato al muro pieno di raccoglitori e teche etichettate, un divanetto a due posti con sopra una coperta, fatta a maglia, tutta colorata.
"Siediti" dice senza guardarmi e cercando qualcosa in una delle teche.

"Direi che le presentazioni in questo caso siano superflue ma se mia madre sapesse che sono stato così maleducato da non farlo mi tirerebbe le orecchie fino a staccarmele – dice alzando gli occhi al cielo – piacere, sono Louis Tomlinson, il proprietario." dice allungando la mano che rispetto alla mia è molto piccola.
"Harry Styles, piacere mio" wow, la sua mano è veramente piccola e morbida, si adatta perfettamente alla mia.
"Ti dispiace se mi riprendo la mano? Sai, prima o poi potrebbe tornarmi utile." dice ironicamente.
"si, scusami" arrossisco come una persona che ha la faccia a pochi centimetri dal fuoco.
"Perché devo sempre fare figure imbarazzanti davanti alle persone che hanno nelle loro mani il mio futuro o ai ragazzi super sexy?" Mi chiedo nella mente.
"Grazie – si schiarisce la gola – su queste carte ci sono le regole della cioccolateria, gli orari di apertura e chiusura e quello che devi fare" dice guardandomi "Per il momento ti occuperai di tenere pulito il locale, gettare la spazzatura e fare quello che ti chiederemo io e Liam. Quando sarò sicuro, se mai lo sarò, che posso fidarmi di te, se mai potrò, comincerò anche a mostrarti come servire i clienti e gestire il bancone. Ok?" continuando a guardarmi come se si aspettasse un qualche reazione di rabbia o indignazione per come ha scelto di gestire il mio lavoro qui.

"Ok."

"Il tuo lavoro qui sarà part-time una settimana farai il turno di mattina dalle 8 alle 13, anche se noi apriamo alle 7, e la settimana successiva farai il turno pomeridiano dalle 13 alle 18 e la domenica siamo chiusi – dice mentre annuisco – su quelle carte c'è anche il numero della cioccolateria e il mio personale nel caso un giorno ti serva per chiamare che sei malato o che è successo qualcosa che ti costringe ad arrivare in ritardo. Ora se non hai domande ti faccio fare il mini tour e ti faccio conoscere Liam" dice alzandosi e io faccio lo stesso prendendo le carte che aveva poggiato davanti a me.

Usciti dal piccolo ufficio la porta in fondo al corridoio a destra c'è la porta che permette di arrivare alla sala, al lato opposto del corridoio, a sinistra, un piccolo spogliatoio con dentro quattro armadietti, uno mio, tutte le cose per le pulizie e un piccolo bagno mentre la porta di fronte a quella dell'ufficio permette di entrare nel laboratorio di cucina.

La cucina è enorme, piena di utensili e macchinari per i dolci, forni e frigoriferi, tutti i ripiani anche quelli dove si vede che stanno lavorando sono in ordine e puliti e in tutto il locale si espande una dolce e intensa fragranza di cioccolato. Oltre alla porta che porta al corridoio ce n'è una che porta di fuori nel vicolo dietro al locale, dove Louis mi dice che ci sono i bidoni della spazzatura e dove Liam si rifugia a fumare, una che porta dietro al bancone della sala

"Liam, ti se di nuovo chiuso nel frigo per sbaglio?" chiama Louis mentre io cerco di trattenere una risata.

"Veramente molto, molto simpatico, ero fuori ad aiutare dei clienti." il ragazzo che ha parlato, Liam presumo, è un ragazzo castano/biondo, pieno di tatuaggi che piacerebbero un sacco a Zayn e dei muscoli che lo fanno somigliare a una roccia.

"Lui deve essere uno dei distruttori. Barry Steel, giusto? Piacere sono Liam Payn il miglior cioccolatiere di questo posto" dice sorridendo.

"Sbruffone, sei il migliore perché hai studiato per diventarlo – dice sbuffando – comunque lui è Harry Style non Barry"

"Piacere" dico allungando timidamente la mano verso di lui.

"Allora distruttore, il mio caro amico Louis ti ha già rimesso al tuo posto o devo farlo io?" spalanco gli occhi pieni di terrore visto che non capisco cosa vola dire il suo rimesso al tuo posto.

"Li, lascialo in pace, non vedi che dicendo così lo fai diventare un bambi spaurito?" gli risponde Louis.

"Scusa Barry, non volevo spaventarti, era solo una battuta, non sei molto loquace – dice accigliandosi – comunque...benvenuto nella nostra famiglia di cioccolata, spero tu sia un tipo a posto o ti butto fuori a calci nel culo" sorride ma dicendo l'ultima parte in modo serio.

"Grazie, però mi chiamo Harry" dico accennando un piccolo sorriso.

Louis guarda prima Liam in modo esasperato come se sapesse che non sarà l'ultima volta che sbaglia il mio nome e poi si gira verso di me "Forza andiamo, ti do i lavori da fare mentre io mi occupo della sala. A dopo re del cioccolato" e mi fa cenno di seguirlo fori mentre il biondo ride e torna a lavorare sul piano del laboratorio.

CHOKLAD   (I° serie Amarci)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora