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Oggi fa veramente freddo per essere solo alla prima metà di settembre e sembra che stia anche per piovere.

La sala è piena e al bancone c'è la fila e io continuo a correre da una parte all'altra per pulire i tavoli e servire i clienti. Quando ho chiesto a Louis se potevo aiutarlo facendo il cameriere, visto tutto il lavoro che c'era, all'inizio mi ha guardato in modo diffidente ma vedendo che da solo non poteva farcela ha annuito e mi ha dato un piccolo notes dove segnare le ordinazioni.

"Per fortuna la gente sta diminuendo e tra due ore chiudiamo, è quasi tutto finito, Liam non c'è e io non avrei tempo di rifare tutto quello che manca." dice mentre torno dietro al bancone per posare delle tazze vuote da lavare "Harry, stai bene? Sei pallido e hai gli occhi lucidi." Mi guarda con quella che sembra preoccupazione.

"Sì, tranquillo – provo ad abbozzare un sorriso nella sua direzione – ho solo un gran mal di testa per la confusione che c'è stata."

"Ok. Beh..la situazione si è calmata e posso occuparmi dei prossimi clienti e di quelli che già ci sono da solo." dice guardandomi e sorridendomi gentile, adoro quando mi sorride, è come se mi riscaldasse dentro "Il tuo aiuto oggi è stato prezioso e hai fatto un ottimo lavoro, anche con i cliente. Vai a cambiarti e torna pure a casa a riposarti."

"Sicuro? Non mi fa così male la testa, posso restare ad aiutarti se vuoi."

"Tranquillo, vai a casa e riposati, non voglio che ti ammali."

"Va bene, grazie. Ci vediamo lunedì mattina."

"Ciao!" mi risponde mentre si dirige verso un cliente.

Mentre aspettavo l'autobus ha cominciato a diluviare e mi sono bagnato tutto e quando sono sceso ho dovuto fare una corsa per arrivare all'appartamento perché la pioggia non si era calmata neanche un po'. Sono distrutto, sto congelando, la testa mi scoppia, le uniche cose che voglio sono una doccia calda e un letto caldo dove dormire per i prossimi tre anni consecutivi e sono a casa da solo visto Zayn e Liam hanno deciso di andarsene per il weekend per conoscersi meglio, così ha spiegato Zayn la sua fuga, come se non sapessi che significa che scoperanno tutto il fine settimana.

"Ma dove diavolo è quel fottuto termometro?" è mezz'ora che rovisto nei cassetti e nei mobiletti di tutta casa cercando il termometro e non riesco a trovarlo "Fanculo. Vado a letto." Dico stanco, dolorante e stizzito.

Mentre mi sistemo sotto le coperte sento il cellulare, che è sul comodino a fianco al letto, vibrare per l'arrivo di un messaggio.

CHOKLAD   (I° serie Amarci)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora