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Da numero sconosciuto: Ciao, sono Louis, Louis Tomlinson. Ti senti meglio?

A Louis: Ciao Louis. No, anzi credo di avere la febbre.

Da Louis: Credi?

A Louis: Non trovo il termometro. Ho freddo e la testa mi sta scoppiando.

Da Louis: C'è qualcuno che possa stare con te e magari portarti qualcosa?

A Louis: Zay è con Liam e la mia famiglia abita a Holmes Chapel.  Tranquillo, con una dormita starò meglio.

Da Louis: So che non è molto professionale ma mi sento un po' responsabile di tutto questo. Se vuoi posso venire e portarti un termometro, prepararti almeno una minestra o altro e farti compagnia almeno per questa sera.

A Louis:  Non devi sentirti obbligato però se vuoi davvero venire un po' di compagnia mi farebbe piacere.

Da Louis: mandami l'indirizzo, il tempo di prendere un paio di cose e di arrivare lì in macchina e ci sono.

Fatico tantissimo a restare sveglio mentre aspetto il mio capo, chiudere gli occhi e dormire sarebbe molto facile ...e bello, soprattutto se sotto tre o quattro coperte ma non posso, Louis è così gentile e carino a preoccuparsi e a venire a prendersi cura di me perché sono da solo. Però avrei apprezzato molto di più se non stessi così male.

Appena suona il campanello mi alzo restando avvolto in una coperta e gli apro il portone dicendogli il piano e socchiudendo la porta.

"Permesso. Harry?"

"Sono qui." dico sperando che segua la mia voce per non dovermi rialzare, non credo che riuscirei a reggermi sulle gambe.

"Ciao. Wow , sei proprio ridotto male" dice facendo una smorfia ma poi arrossisce "Scusa, sono stato maleducato."

"E' la verità quindi non credo si possa dire che è maleducazione." Lo rassicuro mentre cerco di sedermi dritto sul divano.

"Dovresti metterti a letto, lì ti misurerò la febbre e poi ti preparo della minestra così che tu possa prendere del paracetamolo."

"Non credo di poter alzarmi o strisciare per arrivare in camera."

"Forza, ti aiuto" e passa il suo braccio sotto le mie braccia e nonostante stia male non riesco a non pensare a quanto sia bello stare così vicino a lui. È così caldo e così gentile che mi avvicino ancora di più a lui mentre attraversiamo il corridoio per andare in camera mia  "Ovviamente la prima volta che porto qualcuno in camera mia e che questo qualcuno mi interessa deve essere perché sto una merda".


CHOKLAD   (I° serie Amarci)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora