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Quando mi sveglio ho ancora la testa che mi fa male ma in compenso Louis mi sta ancora abbracciando e subito penso che per essere abbracciato è la cosa più bella che mi fosse successa negli ultimi mesi e mi concedo di guardarlo dormire anche se è un po' da maniaci.

"Se hai finito di fissarmi mi alzerei così vado in bagno e preparo qualcosa per colazione e tu ti puoi misurare la febbre." Figura di merda della giornata: fatta.

"Scusa"

"Come ti senti oggi?" chiede mentre mi guarda "Non sei più bianco come un lenzuolo e gli occhi sono meno lucidi."

"Meglio a parte la testa che mi fa ancora male"

"Meglio di ieri almeno – e mi sorride – forza metti questo io vado in bagno e poi preparo la colazione, ti vanno dei Pancake?"

"Buoni!" urlo mentre esce e mi sistemo il termometro.

"Niente febbre" dico mentre entro in cucina o meglio, bloccandomi sulla porta della cucina visto che la visione del culo di Louis che si muove a ritmo di musica mentre sta cucinando cattura tutta la mia attenzione.  "Com'è che fin'ora non ho mai fatto caso a quello spettacolo che ha dietro?" mi ritrovo ad arrossire dopo che schiarendosi la gola ha fatto tornare la mia attenzione sul suo viso e mi accorgo che anche lui è rosso in faccia.

"Io, umm..apparecchio"

"S-Si." Pochi minuti dopo stiamo facendo colazione e siamo ancora tutti e due imbarazzati per poco fa  "Ed ecco che ho mandato a puttane quel poco rapporto amichevole e rilassato che avevamo trovato"

"Grazie, erano buonissimo. Sei davvero bravo a cucinare"

"Mi ha insegnato mia madre a cucinare – sorride con un velo di tristezza – è bravissima a cucinare, la domenica prendeva me e le mie sorella e ci schiavizzava per aiutarla a cucinare il pranzo"

"Adesso non vi vedete più la domenica?" chiedo curioso.

"No, vedo lei e le mie sorella una o due volte all'anno. Quando avevo 19 anni i dirigenti del suo ufficio l'hanno trasferita per farle gestire i nuovi uffici, ora vivono a Stoccolma."

"Come mai u sei rimasto? Non voglio dire che avresti dovuto, sono felice che tu sia rimasto o non ti avrei conosciuto però...tu hai detto di amare la Svezia."

"Avevo appena cominciato a frequentare la scuola di pasticceri e Liam stava vivendo dei brutti momenti così ho preferito rimanere e quando ho finito la scuola avevo visto che il locale, dove c'è la cioccolateria ora, era in vendita" fa una pausa e per un momento sembra che sia tornato indietro a quel momento. "Nella mia mente avevo già deciso come sarebbe stata l'insegna e come sarebbe stato all'interno. Mia madre mi ha aiutato a comprarlo e a prendere tutte le cose che servivano per l'interno. Poi ho chiesto a Liam di lavorare con me, lui in cucina e io in sala visto che mi piace stare fra la gente e vedere come sorridono quando assaggiano i nostri prodotti."

A sentirlo parlare non posso fare a meno di sorridere per tutto l'entusiasmo e amore che trasmette. "Louis è..fantastico. non sono in molti che finita la scuola avrebbero il coraggio di aprire una cosa tutta loro e poi quando ne parli ti brillano tantissimo gli occhi"

Verso le due torna a casa e io mi rimetto a letto e guardo alcune serie tv su Netflix mentre aspetto Zayn.


CHOKLAD   (I° serie Amarci)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora