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Mi sveglio tra le braccia di Louis ma non ho ancora voglia di aprire gli occhi.
Ieri sera dopo aver fatto un giro al mercato abbiamo comprato del pesce fritto da mangiare mentre camminavamo lungo il canale per poi tornare in albergo a fare l'amore.

Una mano che mi accarezza il fianco mi fa aprire gli occhi e alzando il visto incrocio quelli di un fantastico azzurro del mio ragazzo.
"Buongiorno amore" lo saluto dandogli un bacio leggero sulla bocca.
"Buongiorno, dormito bene?" Ricambia.
"Benissimo." Rispondo prima che mi baci più profondamente.
"Mmh. Per quando ami i tuoi baci dobbiamo alzarci." Lo fermò dopo aver visto l'ora sulla sveglia. Abbiamo deciso di prendere un treno alle 10.30 così anche in caso di ritardi non arriveremo troppo tardi a Stoccolma.

"Harry, corri! Il treno parte tra 3 minuti e noi siamo in ritardo." Urla Louis mentre corriamo attraverso la stazione per arrivare al nostro treno.
"E di chi è la colpa?!" Ribatto, se lui non avesse voluto fare la doccia insieme non saremmo arrivati tardi e non avremmo trovato molta coda alla biglietteria.
"Ne parliamo dopo!" Risponde salendo delle scale. "Ecco, è questo"

"Abbiamo spaccato il minuto - dico mentre cerco di incamerare aria nei polmoni - Credo mi serva una bombola d'ossigeno"
"Ahahah. Andiamo a cercare dei posti liberi." Mi risponde Louis prendendo le valigie.
Come previsto per via del tempo il treno era in forte ritardo alle altre stazioni ma il tempo in più sul treno non mi dispiacque per niente, per quanto lungo. Il panorama fuori dal finestrino era mozzafgiato soprattutto con la nuova neve che cadeva e in qualche punto del viaggio mi addormento appoggiandomi a Louis.

"Tesoro, sveglia - mi scuote Louis - siamo quasi arrivati".
"Che ore sono?" Chiedo sfragandomi un occhio con la mano a pugno.
"Quasi le 18" risponde.
"Wow, ci abbiamo è parecchio in ritardo" dico stupito, non mi aspettavo tanto ritardo.
"Si, il treno si è dovuto fermare per quasi 40 minuti in una stazione perché c'era troppa neve lì. Pensavamo di sopprimere la corsa se non si calmava il tempo." Mi spiega prendendo le valigie e dirigendosi alle porte.

"Brrr. Non mi lamenterò più del freddo che c'è a casa" affermo tra un battito di denti e l'altro appena usciamo per prendere un taxi.
"Senti così freddo solo perché eravamo sul treno" e io annuiscono al mio ragazzo perché so che ha ragione. "Lì c'è un taxi libero, andiamo."
Quando saliamo Louis dà l'indirizzo al taxista che parte subito.
"Cosa credi che penseranno di me a casa tua?" Chiedo sentendo il nervosismo iniziare a salire.
"Ti adorano già tutti, però conoscerai solo mia madre, mio padre, i gemelli e Daisy." Mi dice un po' rattristato.
"Che c'è?" Domando prendendogli una mano.
"Niente - sospira - solo che mi sarebbe piaciuto che tu conoscessi tutti."
"Beh, vorrà dire che dovremmo tornare o far venire loro da noi al più presto." Gli rispondo facendogli l'occhiolino.

CHOKLAD   (I° serie Amarci)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora