3 capitolo

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3 Maggie non sbagliare.....

Lo volevo immensamente nonostante  lui fosse un uomo sposato e con una figlia. Eravamo uno davanti all'altro lui si avvicinò sempre di più. Quando fu a pochi centimetri dalla mia bocca ci fu nella mia testa una guerra. Se lui mi avesse baciato non so se sarei stata in grado di respingerlo o forse lo desideravo enormemente. La sua mano accarezzò  il mio viso il mio respiro si fece leggermente pesante e lui senti che ero eccitata perche anche lui era cambiato. << c'e qualcuno nella tua vita?>> beh !! ci fu un ragionamento. In realtà sei tu che sei sposato e hai una figlia quindi credo che la domanda fatta a me sia al contrario. << no Alex non ce nessuno > >  mi spinse contro la porta e le sue labbra si posarono sulle mie, mi sentì prendere fuoco, stavo bruciando. Le nostre lingue si trovarono e si mischiarono nell' incontro. Lo spinsi via da me, non poteva era impegnato e nonostante tutti complimenti che mi aveva fatto non avrebbe dovuto. << Maggie ascolta dobbiamo parlare dove nessuno possa vedere o ascoltare quindi ti chiedo di inviarmi una mail col il tuo indirizzo e verró da te>> la cosa era decisamente fuori luogo, poi di cosa voleva parlarmi? ci dovetti pensare un po, ma poi dissi<< non possiamo sei sposato, e hai una figlia non posso rovinare questa cosa.>> lui era leggermente nervoso e si notò. << appunto di questo dobbiamo parlare>>

Si avvicinò di nuovo, il suo viso e la sua bocca andarono sul mio collo, il mio profumo doveva piacergli mi diede dei baci leggeri e casti. Poi riposò le sue labbra sulle mie e ci fu un altro bacio.

Era arrivata l'ora di pranzo prima di andare a pranzare con la mia nuova amica Brooke mandai un mail ad Alex dando la mia via e il mio piano, gli ho scritto nella mail che avrei avvisato io il portiere del palazzo.

Brooke mi aspettava all'ingresso avevamo scelto un ristorante alla mano che era anche davanti all'ufficio e non avremmo nemmeno fatto tardi per rientrare. Durante il pranzo scoprì che Brooke aveva una  relazione da circa due anni e mezzo, lui era un commercialista per una grande azienda a Seattle. Si vedevano ogni week and, lei aveva una famiglia numerosa, due fratelli più grandi e poi c'era lei e infine la sua sorellina di sette anni. Più ci parlavo e più era una bella persona. Tornammo in ufficio, il lavoro andò avanti, gli appuntamenti di Alex erano una routine e le telefonate erano come un centralino senza sosta. Mi arrivò un messaggio di mia mamma sul cellulare dove insisteva di vederci. Erano le sei e subito me ne andai, da li a breve, avrei avuto in casa mia il mio capo. Arrivata a casa sistemai velocemente il soggiorno, diedi una pulita al bagno. Mi andai a lavare e mi vestì con un fuseau grigio e una maglietta beige; legai i capelli in una coda. Erano passate già due ore e di lui non ebbi nemmeno un messaggio. Chiamai mia madre e gli dissi che ci saremmo viste la settimana prossima. Chiamai anche la mia amata nonna e gli raccontai di Brooke e di quanto fosse simpatica. La chiamata finì e io ero felice di sentire mia nonna era come avere la presenza di mio padre accanto. Ormai capì che Alex non sarebbe mai  arrivato quindi decisi di prepararmi e uscire con Brooke. Ci incontrammo al pub Marilù; un locale davvero molto divertente e cool. Brooke mi aspettava davanti al bancone aveva un top verde e dei jeans attillati con un paio di tacchi alti. Era bellissima. La salutai con un abbraccio, lei aveva un sorriso premuroso. Brooke mi raccontò molto di suo fratello Dominick. Mi aveva detto che si era laureato in  ingegneria. La serata passò in fretta fino a quando l'orologio segnalava a  mezzanotte passata.

L'amore impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora