22 capitolo

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Ora era davanti a me. Stupendo, non aveva un difetto. Nonostante la sua bellezza nei suoi meravigliosi occhi avevo mille domande. Lo detestavo per quello che aveva fatto a Nick. Anche se lui si era comportato cosi  ero felice di vederlo. << Dove andiamo?>> Lui sorrise. Anche un semplice sorriso lasciava senza fiato. << È una sorpresa.>> Mi prese la mano e mise la sua con la mia. Quel contatto arrivò al mio ventre. << Ho tante domande.>> << Lo so, Maggie. Potrai farmi tutte le domande che vuoi.>> Arrivati il suo autista aprì lo sportello. Alex mi prese per mano  e mi accompagnò. 

Prendemmo l'ascensore. Quando sì aprì eravamo su un terrazzo enorme, pieno di siepi e piante; era illuminato da luci suffuse. Il tavolo era preparato benissimo. C'era una vista magnifica. Si vedeva la città de sogni dall'alto. Mi sedetti, lui si era accomodato. << Maggie, lo so che mi detesti, che pensi che sia una persona squallida perché ho sposato qualcuno che non amo e so benissimo che tu invece credi in quel di più, che io non ho mai visto, ma tu hai cambiato quelle che prima per me erano certezze. Vorrei raccontarti della mia vita e della scelta che ho fatto , ma non posso finché tu non avrai fiducia in me.>> Ero meravigliata, stupita. Da come aveva parlato ha dovuto scegliere per un qualcosa che aveva valore per lui. << Per fidarmi di te me ne devi dare modo. Alex.>> Si rilassò con le spalle, mi stava guardando negli occhi. Aveva appoggiato sul tavolo chiavi, cellulare e il portafoglio. Nella mia mente pensavo quante cose che possono stare in una tasca di un uomo. Poi il mio viso tornò sul suo. << Ero giovane, avevo voglia di viaggiare, amare tutte le donne come che volevo, praticare sport che amavo. Invece ho voluto ripagare mio padre per tutti gli sforzi che ha fatto. Quando è morto mio nonno ha lasciato un'azienda ad mio padre e suo fratello, l'avrebbe presa il primo nipote che si sarebbe sposato e avrebbe messo al mondo un figlio. Non me l'ha sentivo di abbandonare proprio in quel momento mio padre e volli ripagarlo. Ho scelto di sposare una donna che non amavo. Non è la scelta migliore, ma era per lui che l'ho fatto. >> Oddio. L'aveva fatto per suo padre. Aveva scelto di ripagare suo padre per tutto il lavoro che lui ha svolto e per non vederlo andare in frantumi. Alex, aveva un grande cuore. Solo che non lo mostrava a nessuno. Dietro ha quella corazza c'è un figlio che ama suo padre, come io amavo il mio. Ancora per lui provavo delle sensazioni che non avevo mai provato per nessuno, Nick l'ho amato. Il solo pensiero di Alex mi fa venire le farfalle nello stomaco, solo pronunciare il suo nome sento dei brividi su tutta la mia pelle. Io credo che innamorarmi di lui è sbagliato, ma non posso rinunciare ha questi sentimenti. Arrivò la cena, era tutto squisito. Parlammo che posti aveva visitato. Io non ero mai andata da nessuna parte, L'unica città era New York. Gli raccontai dei miei hobby. Dopo la cena eravamo seduti su un divano che era tra delle piante, era tutto molto romantico. << Zero come sta?>> È vero, Zero era come se fosse nostro. Mi piaceva l'idea che noi due avevamo qualcosa di insieme. Quando eravamo sotto al mio palazzo, mi tremavano le mani. Non ero nervosa, ma non volevo che finisse. Destavo ancora come si era comportato, ma avevo capito il perché. << Buonanotte, Alex è stato tutto molto bello.>> << Aspetta Maggie, dimmi che non mi odi?>> Non so se lo odiavo, ma volevo che stesse male. << Non ti odio.>> Scesi dalla sua macchina e salì nel mio amato appartamento. Zero, mi salto addosso. Gli feci le feste e lo coccolai. Era il mio migliore amico .

Il mattino seguente la sveglia non suonò. Era sabato. Mi alzai , mi misi la tuta e andai a correre. Arrivata a casa ero stremata. C'erano due messaggi in segreteria, gli ascoltai. Una era la nonna, mi chiedeva come stavo e come stava Zero, disse che voleva venirmi a trovare. Altro messaggio era di Alex. Mi chiedeva di vederci anche stasera. Ero dubbiosa sul fatto non sapevo, se era giusto vederci ancora, ma il desiderio c'era. Gli mandai un messaggio.

Ciao Alex,

per stasera va benissimo. Passa a prendermi alle otto.

Maggie

Avevo fatto le pulizie, il mio appartamento era lindo, luccicava. Per pranzo mangiai una insalata. Guardai la mia e-mail . C'era una e-mail di Brooke CH raccontava del suo  viaggio di nozze, delle foto bellissime che mostravano il suo pancione, che meraviglia,  era grosso ovviamente aveva due bambini, quindi era normalissimo. Mi aveva scritto che sarebbe tornata fa una settimana ,che ero ospite ha cena dai lei e suo marito, avrei conosciuto questa fantastica persona.

Andai a trovare mia madre. Era bellissima. Mi abbracciò e mi chiese come stavo. Dovetti per circa mezz'ora far capire a mia mamma che stavo meglio , che poteva stare tranquilla. Insieme poi siamo andate a fare shopping. Mi avvisò che tra due settimane c'era una cena di beneficenza per sostenere le persone che morivano per colpa di gente che non doveva mettersi alla guida. Ero contenta che il marito di mia madre sosteneva questa cosa è un bellissimo gesto. Da quando ero arrivata a New York la mia vita era cambiata. Quando ero nel Nord Carolina, avevo due amici. La mia Migliore amica si chiamava Annie e il mio migliore amico si chiamava Robert. Mi mancavano un sacco avrei voluto vederli. Tornata a casa tutta la roba che mi aveva comprato mia mamma l'avevo messa via. Andai ha lavarmi, scelsi un tubino color verde smeraldo con paio di tacchi dello stesso colore.

Non mi diceva mai dove mi portava, la cosa era anche divertente. Quando fui pronta erano le otto. Scesi e trovai con una Lamborghini decapottabile. Salita rimasi estasiata. Era una signor macchina. Io alveo la patente, ma non mi potevo permettere un auto. John il compagno di mia ci aveva provato a comprarmela, ma non volli. << bellissima questa macchina!!! > > Alex sorrise. << Sono contento che ti piaccia.>> << Dove andiamo ??>> Alex, era tranquillissimo, io invece no. Non sapere mai dove venivo portata, mi creava un po d'ansia. Se fosse stata un altra cena non avrei retto, speravo in qualcosa di più eccitante, ma sopratutto un qualcosa che ci avrebbe avvicinati. Lui mi guardò. I suoi occhi mi guardavano l'anima come se capiva quello che io potevo pensare. Mi accarezzò la guancia sinistra, il toccò fu dolce e tranquillizzò tutte le mie paure e le mie ansie. Eravamo solo io e lui questo bastava...

L'amore impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora