16 capitolo

522 15 0
                                    

Punto di vista di Alex

Ero contento che lei aveva accettato. Sapevo che era il suo compleanno e avevo preparato una cosa carina. Saliti nella mia macchina, lei era imbarazzata. Quando la guardavo diventavo matto. Gli stavano sudando le mani ed era molto agitata. << Sei nervosa?>> Sì girò di scatto verso di me. Mi venne da ridere, come se l'avevo colta sul fallo. << Non sono nervosa, solo che non capisco perché tu mi abbia invitata a pranzo.>> << Tra poco lo capirai....>> Adoravo vederla in agitazione. Arrivati la bendai, lei aveva iniziato a dire cose per la paura e continuai a ridere la sentì che si infuriò. Entrati era tutto buio, gli levai la benda. << Alex non vedo niente.... >> Gli presi la mano e mi avvicinai al suo orecchio << Buon compleanno Maggie!!>> Si illuminò una scritta di auguri. Sul suo viso era nato un sorriso. Si girò verso di me e mi accarezzò la guancia quel gesto mi riempì di gioia.

C'era preparato un tavolo. Avevo già scelto il cibo che avremmo mangiato. << Sei felice?>> Lei mi guardò in faccia << Si, sono felice. Grazie.>> Io avevo fatto delle ricerche su di lei. Sapevo tutto della sua vita e della sua famiglia. Avevo due sorprese per lei speravo che non si fosse arrabbiata sennò mi sarei sentito una merda. Arrivati alla fine del pranzo arrivò una torta con ventisei candeline. Non me lo disse, ma gli era piaciuta la sorpresa sono convinto. << Ora girati e guarda dritto lì ...>> Indicai la porta da cui eravamo arrivati. Passò qualche minuto e poi eccola lì. La sua amata nonna era davanti lei, si alzò di corsa e l'abbracciò con tutto l'amore che poteva avere. Per circa dieci minuti, forse son stato invisibile per lei, ma dopo si girò e mi guardò con l'aria di " ho tante domande, ma grazie" mi andava bene così. << Auguri bambina mia!!! >>  Vidi gli occhi di Maggie erano pieni di lacrime e di gioia. Non riusciva a crederci che fosse lì per davvero. Mi avvicinai e la piccola signora davanti a me, mi prese la mano e mi ringraziò per quello che avevo fatto. Gli dissi che non c'era bisogno di ringraziarmi, ma lo fece lo stesso. Dopo aver mangiato la torta presi Maggie e avevo un alta sorpresa da fargli vedere. Arrivò una scatola, era grossa e colorata; sopra aveva un fiocco. Non se lo aspettava , non vedeva l'ora  aprire quel regalo. << Aprilo>> Aprì la scatola e un cucciolo di Labrador le saltò addosso baciandola. Lei iniziò a ridere e io sorrisi . Sua nonna era di fianco a lei che coccolava quel cucciolo. << Alex è bellissimo è il mio cane preferito>> Mi diede un bacio sulla guancia e tornò da quel cucciolo. Sua nonna venne accompagnata a casa di Maggie e il cucciolo  anche lui. Io e Maggie tornati in ufficio, abbiamo rimesso le distanze che prima avevamo abbassato. Volevo baciarla, avrei voluto farci l'amore fino a che lei non mi avrebbe detto basta. Solo che lei era con lui. Strinsi il pugno avrei voluto picchiarlo, ma non lo feci solo perché infondo non sono cattivo, mi comporto  da tale, ma non lo sono. La giornata era intensa. Avevo degli appuntamenti, dovermi allontanare significava sapere che lui avrebbe avuto il tempo di stare un po con lei e la cosa non mi piaceva. Uscito dal mio ufficio Maggie era impegnata e non mi guardò. Ero contento per una mezz'ora buona io e lei siamo stati bene, vorrei che fosse così per sempre. Non vedevo l'ora di abbracciare la mia bambina, mi mancava. Uscito dall'ufficio di un cliente ignorante, guardai l'ora, erano già lei sei Maggie era già andata via. Il solo pensiero che era felice perché a casa l'aspettava la nonna mi rese contento. Ora poteva pensarmi, aveva qualcosa di me. Mentre la pensavo il mio corpo la desiderava infinitamente.

Tornato a casa. Andai a vedere cosa faceva la mia piccolina, stava giocando. Era vestita da fatina con in testa una corna di carta. Sorrisi, lei così piccola e fragile era la mia piccola sposa di una vita. Appena mi vide gridò << Papààà>>  La presi tra le mie braccia, stringendola mi era mancata tanto. Gli feci il bagnetto ,gli misi il pigiama e gli racontai la storia della principessa ricca e povera. Dopo dieci minuti dormiva, chiusi la porta e andai nella mia stanza volevo solo dormire.

Pensai a lei, solo a lei....Maggie.

Il giorno dopo ero arrivato in ufficio, Lei aveva una bellissimo sorriso. Era vestita, con un abito a corpetto, in alto era color jeans e sotto giallo che arrivava sopra al ginocchio. La voglio, cazzo. Andai nel mio ufficio e iniziai a lavorare.

L'amore impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora