Prologo

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Una ragazza stava guardando fuori dal finestrino e si stava perdendo nei suoi pensieri. Come la maggior parte delle persone, che guardando fuori, si perdeva nella propria fantasia.
Si sentiva strana, aveva l'impressione o una sensazione, che non andava. Dopotutto era lunedì, forse era quello il motivo o forse il motivo era, che quella mattina si era svegliata quasi un'ora prima. Infatti alle cinque e un quarto era nel suo letto a disperarsi, perché non riusciva a dormire e aveva provato di tutto per addormentarsi.
Anche a chiudere gli occhi e non pensare a niente, ma non aveva funzionato.
Aveva provato a contare le pecore, ma non aveva funzionato.
Aveva anche provato a masturbarsi, ma neanche in quel caso aveva funzionato. Anche se l'orgasmo era sempre ben accetto. Lei voleva dormire! Era stanca morta. Perché poi per colpa di suo fratello se si era addormentata tardi. L'aveva sentito rientrare a casa, verso le tre di notte, per poi vomitare nel bagno. Fare un casino in camera per poi risvegliarsi e andare di nuovo a vomitare.
Dio! Era disperata!
Appena avrebbe messo piede in casa l'avrebbe sentita. Quel idiota patentato! Anzi...era senza patente perché per quanto era idiota non era riuscito a classificarsi come <l'idiota del mondo>. Sospirando irritata e insonnolita, tornò a guardare fuori, prima di sentire l'autobus fermarsi. Prima di ripartire tranquillo.

La strana sensazione che sentiva alla bocca dello stomaco tornò più prepotente di prima. Nervosa, ci posò sopra la mano.
La sensazione con il passare dei minuti, per fortuna diminuì. Sospirando per l'ennesima volta tornò a concentrarsi nei suoi pensieri, dove la morte del fratello era uno schema a teatro ben organizzato e divertente, dove lei si perdeva spesso.

In quel momento la cuffietta si tolse dal suo orecchio. Confusa e spaventata si girò trovandosi davanti il migliore amico del fratello e amico d'infanzia di entrambi. Alto e bello dai capelli castani e gli occhi di un luminoso verde prato. Vestito di grigio scuro e jeans.
"Ciao Kate. Dov'è quel ingrato di tuo fratello?". Sentì indicativamente le ragazze presenti sospirare. Ok, che era un bel ragazzo, ma il carattere non era di quelli dolci e tranquilli. Un po' come il fratello, se non uguale. "Dove dovresti essere tu ingrato". La sua vicina di posto spalancò gli occhi guardando l'uno e poi l'altra.

Oliver la guardo male per poi aprirsi in una risata allegra. "Sempre così simpatica" "lo sono solo per te" l'altro rise per poi tornare tranquillo "sto dicendo sul serio. Ho bisogno di parlargli" conoscendolo da una vita, sprecata tra l'altro, vicino a lui si preoccupò "era a casa. Ieri é tornato a casa tardi" "ah ok. Va bene, grazie" lei gli sorrise e non avendolo tra i piedi prese la cuffietta, infischiandosene di chi la guardava. E cioè le ragazze innamorate dell'altro idiota.
Tuttavia prima che potesse rimettere la canzone dall'inizio sentì un ragazzo che si sedeva sempre dietro dire ad alta voce "la conosci?" "si, perché?" "come fai a conoscerla?" chiese un altro e Oliver tranquillo "non sono cazzi che ti interessano". Sospirando Kate tornò a immaginare la morte del fratello e il motivo della sua sensazione.

Sensazione che non si accorse di aver perso. E dell'autobus che si fermava.

The secrets of a Wolf.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora