Annoiata, Kate entrò nel bar "buongiorno!" alcuni clienti abituali e che la conoscevano si girarono, salutando. Kate subito si diresse al bancone del bar. "Idiota, ciao" poi guardò il fratello "ciao anche te, fratellino idiota" "sono più grande di te. Non darmi del idiota!" "beh visto che sei più grande. Hai ragione. Sei un grandissimo idiota". Cameron la guardò male per poi sospirare mentre Oliver borbottò un insulto, che lei rispose tranquilla. Il titolare del bar sorrise allontanarsi, oramai abituato ai loro bisticci. Dopotutto, li conosceva fin da quando erano piccoli. Un giorno avrebbe immaginato, che quei due si sarebbero messi insieme, ma oramai aveva perso le speranze, oltre che ai capelli. E adesso che ci ripensava, quei due erano troppo simili se non uguali. Non sarebbero riusciti ad avere una relazione, neanche per tre settimane.
Adam e Philip risero, girandosi verso Cameron che chiuse la cassa, dando lo scontrino ad una coppia di ragazze. Prima di girarsi verso di loro "fanno così tutti i giorni. Ma si vogliono bene, fidatevi" per poi girarsi, quando lo misero in mezzo "avete rotto il cazzo! Vi state zitti?" poi guardò Kate "piuttosto che ci fai qui?" "prima mi dici di stare zitta e poi mi fai una domanda. Devi vedere le tue priorità" guardandola male attese. "Mi stavo annoiando e in più dovevo comprare delle cose per la mamma. Quindi ho pensato di venirti a salutare. Comunque ciao ragazzi". I due amici dei cretini, salutarono. Prima di mettersi a parlare con la ragazza che ordinò un bicchiere d'acqua e una granita alla coca-cola.Stavano chiacchierando tutti insieme ad un tavolo all'aria aperta.
Kate ridendo si girò verso il fratello, che in quel momento aveva la pausa. Era più strano del solito in quegli ultimi nove mesi, che gli fosse capitato qualcosa che aveva cambiato la sua vita?
"Cam. Ma ti sei fidanzato?" l'altro si girò di scatto "certo che no!" "sei sicuro?" "Kate, fatti i cazzi tuoi. Campi cent'anni". A quelle parole, Cameron si irrigidì guardando Oliver che gli sorrise in forma di scusa. Cameron poi sospirando, ritornò con lo sguardo a Kate "ha ragione. Non sai farti i cazzi tuoi?" "era solo per chiedere. Mamma mia, che palle, che sei!". Aveva bisogno di una ragazza e non per scoparsela. Era certa che scopava. Che schifo! Aveva bisogno di una ragazza per parlarci e averci una relazione seria. Forse doveva fargli incontrare una delle sue amiche. Doveva organizzare un appuntamento.__
Sbuffando come un toro inferocito. Kate, chiuse le buste della spesa in macchina. Prima di sentire una strana sensazione di vomito. Era capitata una sola volta e in quella volta aveva incontrato Duncan. "Kate! Ciao" girandosi, lo vide nel parcheggio dietro di lei "ciao Duncan, come va?" "non c'è male, speravo di incontrarti. Tu invece come stai?" "anche a me, fa piacere rivederti. Comunque sto bene" "posso offrirti qualcosa di fresco?" Kate girandosi vide che indicava una gelateria e sorridendo, annui. Chiuse il cofano e la macchina "con piacere" sorridendo, gli si avvicinò.
"Così pensavo di trovargli una fidanzata. Sono certa che non gli farebbe male" vide l'altro pensarci su e mettersi in bocca il cucchiaino pieno di gelato al pistacchio "forse é un'idea. Ma sei certa che a lui farebbe piacere, conoscere una ragazza" l'altra si legò i capelli in un'alta coda "questo non lo so. Solitamente vuole farci solo...sesso, ma se incontra qualcuno che gli interessa, può essere che cambi idea e diventa più sociale" "i baristi devono essere sociali, se devono guadagnare. E tu mi hai detto che é un barista. Quindi, é sociale quanto basta per cercarne una lui" "si molto probabilmente é così" "é così". Dopo avergli sorriso, Duncan l'osservò mettersi in bocca un cucchiaino di gelato alla crema "scusa se te lo chiedo, ma quanti anni hai?" "non devi scusarti. Soprattutto, perché anche io sono curiosa su questo fanno. Ne ho ventuno" "ventidue per quanto mi riguarda" lei gli sorrise raggiante "non sembravi tanto vecchio" subito l'altro scoppiò a ridere.
_____Cameron starnutendo, si girò verso l'amico "qualcuno sta parlando di me" "pensi sempre che tutti pensino a te. Non é che sei unico" "parliamone Oliver" ridendo e scuotendo la testa, si buttò sul divano "cosa facciamo stasera?" "usciamo. Che ne dici?" Oliver senza neanche pensarci, si mise in piedi per prepararsi. Urlando un sì, facendolo divertire. Quando faceva così, gli ricordava i bei tempi, in cui il loro passatempo preferito era giocare e rincorrere cavallette, adesso il massimo che rincorrevano era un buon stipendio al lavoro e qualche ragazza ogni tanto.
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Kate salendo in casa, pensò alla probabile futura fidanzata del fratello. Ma ancora niente. Anche se parlare con Duncan aveva aiutato. Quel tipo sapeva veramente ascoltare. Domani mattina, sarebbero andati a farsi un giro, per fargli vedere i luoghi più suggestivi e conosciuti della città.
____Lavanda. C'era un buon odore di lavanda. Neanche odore, era un...profumo. Un profumo buonissimo. Quel profumo gli entrò nel naso e non ne uscì più. Rimaneva bloccato lì, andando ad espandersi nel suo animo sconvolto dalle ultime novità. Sembrava l'odore proprio della lavanda.
Cercò con lo sguardo la provenienza di quel profumo, si spostò di lato e con tutte le persone presenti, quasi ringhiò e si alzò in punta di piedi. "Cameron. Ti presento... . Cameron? Ci sei?" Oliver guardò l'amico attentamente. Mandando via le due ubriache, senza prendersi i movimenti dei sederi. Quell'odore gli stava entrando in testa. Nel cuore e soprattutto, nell'anima. Da dove veniva quella scia? Irritato e nervoso, si fece strada tra tutte quelle persone.
Lavanda. Neanche la Santa Luna saprebbe fare di meglio.
Seguendo un percorso non proprio preciso, Cameron si fermò. Era lei la lavanda! E appena vide i suoi occhi, il suo battito cardiaco aumentò di colpo, per poi tornare tranquillo. Quella ragazza sconosciuta aveva gli occhi come la lavanda rigogliosa. Di quel viola intenso. Bellissima, meravigliosa. Non riuscì neanche a respirare, quindi neanche a muoversi, quando la sua Lavanda, se ne andò su una macchina grigia.
"Cameron?" "Oliver. Lei é mia!". L'amico di una vita sussultò. "Hai trovato la tua mate! Cazzo! Porca puttana! Dobbiamo festeggiare!". "Mate? Cos'è la mate?" "É la compagna dei licantropi e dei lupi mannari. Ogni razza soprannaturale c'è l'ha. Anche se ognuno la chiama in maniera differente e...". Si bloccò vedendo un gruppo di ragazzi fatti e ubriachi.
"Te ne parlo domani. Ora vieni, ti offro da bere, bisogna festeggiare!" ridendo ancora agitato dalla comparsa di quella ragazza. Lo seguì.
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The secrets of a Wolf.
WerewolfCos'era quella sensazione? Non l'aveva mai avvertiva. E adesso avveniva di continuo. A qualsiasi ora del giorno e della notte. Prima in maniera forte e poi in maniera debole. Poi sempre più asfissiante. E poi che cazzo succedeva al fratello? Camero...