Cap. 26 🐺

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Sorridendo Cameron osservò la sua compagna avvicinarsi, i capelli si muovevano nella direzione del vento e gli occhi viola luminosi lo guardavano male, come quel pomeriggio era vestita di scuro. Si era fatta una doccia, perché profumava di buono. Di lei.
"Buonasera lavanda" "non chiamarmi lavanda, cazzone" sorridendo gli si avvicinò "e come dovrei chiamarti?" "non intendo dirti il mio nome" ridendo Cameron gli passò la mano tra i capelli, facendola ringhiare "non toccarmi!" "perché no, tesoro?" "non chiamarmi tesoro!" facendo dei passi per allontanarsi da lui e guardando da un'altra parte disse mostrando che era una bugia "perché tu, non sei un cazzo per me!" "credici quanto vuoi, mia mate" subito, si girò di nuovo verso di lui, per guardarlo male "hai rotto il cazzo, di darmi dei nomignoli!" "sei carina quando ti irriti" allungò una mano a toccarla, facendola ringhiare e allontanare "hai rotto il cazzo, coglione!" ridendo Cameron, si avvicinò di nuovo guardandola negli occhi.
Blu nel viola.
Viola nel blu.
Appena sentì che le toccava la mano, poi la spalla ed infine tra i capelli, rabbrividì di piacere. Come faceva a sapere, che gli faceva male proprio quel punto?
"Giselle" vedendolo confuso, si nervosì "mi chiamo Giselle" sorridendo, le si avvicinò a dargli un bacio sulla fronte "piacere Giselle, io sono Cameron" poi scese a dargli un bacio a stampo sulle labbra morbide e calde, facendolo approfondire e accarezzare la pelle nascosta della maglietta.
<<Mia dolce e ribelle Giselle>>.

The secrets of a Wolf.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora