Respira ed ispira. Inspira ed espira. Gira a destra e riprendi a correre. Espira ed inspira. Continuò così, fino a quando non senti qualcuno suonare il clacson e girandosi, si tolse l'altra cuffia. Trovandosi a guardare Oliver "ciao cretina" "idiota, ciao" lui osservò la sua tenuta sportiva e sorridendo "hai ripreso a correre, a quanto pare. Se lo sapevo, venivo a farti compagnia" "in modo da spingerti sotto una macchina oppure verso un dirupo. Ottima idea. Quando vuoi fare una corsetta?" "sei sempre gentile" "ne sono a conoscenza" lei gli sorrise tra il dolce e il cattivo. Facendolo ridere. "Vuoi che ti accompagni alla macchina?" "per quanto potrei sapere. Sei un derubatore assassino" "non dimentichiamo pervertito e stolker". Entrambi si guardano ridendo nella loro complicità. "Allora, accetti il mio passaggio?" "grazie davvero, ma devo rifiutare, devo riuscire a percorrere per altri dieci minuti" "solitamente, quando una persona corre, specifica metri, kilometri o miglia. Non in minuti" "lo so cretino idiota, ma il pandino sta distante dieci minuti" "come preferisci. Piuttosto come sono andati gli esami?" "bene. Molto. Sono riuscita ad andarmene. Te invece?" Oliver gli sorrise "idem. La mamma ha festeggiato per quasi due giorni" ridendo Kate annui e Oliver guardandola "adesso che vuoi fare?" "non so, devo ancora decidere. Te vuoi fare ancora il pappone?" Oliver sospirò con drammaticità "mia madre me l'ha proibito. Aimé!" Kate rise di nuovo e l'altro dopo avergli fatto l'occhiolino, tornò serio "pensavo di cercarmi lavoro nel distributore qui vicino" "se non sbaglio fanno anche i meccanici. Alla fine ti pagano, quindi qual'è il problema?" "é quello che dico anche io!" guardò la strada principale, prima di tornare con lo sguardo a lei "ora devo andare. Ci si vede cretina" "ciao idiota!" poi l'altro rimise in moto e se ne andò, alzando una mano come saluto e facendo suonare il clacson. Ridendo, lo salutò anche lei.
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Quando tornò a casa, Kate stava pulendo la panda che i genitori gli avevano lasciato. Era vecchia e più di una volta si era scassata, ma a lei andava bene così. Non pretendeva una macchina, che non utilizzava quasi mai. Era futile. Ad un certo punto, sentì una strana sensazione alla bocca dello stomaco, che salì fino alla gola. Posando lo straccio, si girò verso l'inizio della via. Notando un camion e una macchina parcheggiati davanti ad una casa, che non era stata mai utilizzata o almeno per quello che ricordava e ne sapeva lei. Quindi appena finì di pulire, corse in casa. "Mamma. Mamma! Ci sono dei nuovi vicini!" la madre che gli dava le spalle perché stava tagliando i pomodori, annui "si, l'ho saputo. Sembrano che arrivano dal Canada. Devo essere persone gentili, di certo" "mamma, solo perché vengono dal Canada, non vuol dire, che sono gentili" "forse. Ma sono certa che lo saranno" Kate senza commentare, salì in camera sua. Prendendo il cannocchiale e puntandolo sulla casa. Riuscì a vedere quattro persone, prima che il telefono la facesse spaventare, girandosi irritata, prese il cellulare. "Cameron, dimmi tutto" "che stai facendo?" "sto spiando i vicini" "spiando?! Kate!" ridendo nervosa, Kate si spostò dalla finestra "stavo scherzando. Ti pare che mi metta a spiare la gente?" "non mi sorprenderei" lei alzò gli occhi al cielo, sapendo che aveva ragione, visto che lo stava facendo tranquillamente. "Come mai, mi hai chiamato?" "stavo pensando di fare una cena, con mamma e papà, ma non mi rispondono" "non ti sorprendere, sai come sono fatti" lei scese al piano inferiore "mamma sta cucinando e sai che non vuole essere disturbata, tranne se non é per la morte di qualcuno e il cellulare di papà é scarico" si girò verso la cucina "mamma, c'è Cam al cellulare".
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Kate bevendo un goccio di coca-cola, guardò il fratello maggiore che era vicino a lei "questa non é una cena ad un ristorante, lo sai, vero?" "é sempre cena. Quindi non rompere le palle" "Cameron e Kate piantatela. Piuttosto Cam, deve andare bene il lavoro se ci hai invitato a cena" "per mia fortuna si. Il capo mi ha messo dei turni in più, ma che mi fanno guadagnare". Cameron non aggiunse che loro sarebbero morti prima o poi mentre lui sarebbe rimasto vivo e vegeto per un bel po'. Per l'eternità se non c'erano problemi, oltre che bellissimo e con questo, sarebbe diventato ricco. Quello che guadagnava adesso non era niente, rispetto agli anni a venire. Infatti più avanti avrebbe potuto pagare in uno dei ristoranti più benestanti della zona, invitando anche lei che mangiava come una scrofa, senza intaccare il suo guadagno, fu quasi tentato di dirglielo, che era una scrofa, ma era meglio non rischiare. Oliver gli aveva spiegato a lunghe linee, come sarebbe diventato ricco e cosa doveva fare.
Ad un certo punto, si rese conto che riusciva a parlare senza impicciarsi con i pensieri. Era anche diventato più intelligente. Forte!
Anche se non c'era bisogno di diventarlo, lui era già un genio, rispetto alla sorellina che gli lanciò un'occhiata, come se avesse seguito i suoi pensieri. Non è che l'aveva detto a voce alta? Si guardò intorno notando che invece i genitori non dicevano niente, fece un sospiro di sollievo. L'aveva solo pensato.
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The secrets of a Wolf.
WerewolfCos'era quella sensazione? Non l'aveva mai avvertiva. E adesso avveniva di continuo. A qualsiasi ora del giorno e della notte. Prima in maniera forte e poi in maniera debole. Poi sempre più asfissiante. E poi che cazzo succedeva al fratello? Camero...