cap. 9

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Cameron sentendo qualcuno ululare, riuscendo a penetrare anche tra i muri spessi e insonolizzate. Si alzò dalla scrivania e corse nella camera dell'amico d'infanzia. Trovandolo sulla porta, che respirava pesantemente. Subito prese il cellulare, chiamando sul numero che il giorno prima, Adam e Phillip gli avevano lasciato. Poco dopo sentì una voce femminile, che gli fece venire i brividi, per qualche assurdo motivo "sto cercando il Beta del branco" "Adam o Phillip?" "uno dei due. Entrambi. Non mi interessa" poco dopo, riconobbe la voce di Adam "che succede?" "Oliver si sta trasformando!" "Merda! Arrivo!" Poi nient'altro che la conclusione della chiamata e il respiro di Oliver che si appesantiva "calmati e respira Ol. Sta arrivando Adam. Lui saprà cosa fare" ringhiando dal dolore, Oliver lo guardò con occhi lucidi per la trasformazione che sarebbe arrivata tra poco e Cameron ridendo "sembra qualche mese fa. Io che cerco di calmarti, senza successo e tu che ringhi, guardandomi come se fossi un cosciotto di pollo". Oliver mostrò i denti tra il divertito e l'esasperazione. Ma anche per il dolore. Non vedeva l'ora che passasse quella sensazione. Come quella di voler azzannare chiunque. Santa Luna! Perché a lui?

Un'ora dopo, Cameron ringrazió Adam che scosse la testa "dovrei essere io a ringraziarti. Chissà cosa sarebbe successo se non l'avessi sentito" "magari avrebbe fatto male a qualcuno" l'altro annui guardandolo in volto "si, sarebbe successo di nuovo. Domani pomeriggio, se vuoi, puoi venirtelo a prendere". Poi dopo l'ultimo saluto, fece partire la macchina. Lasciando Cameron a guardare la macchina allontanarsi.

Rimasto solo, camminò verso il bosco vicino casa e appena riuscì a calmarsi e a notare di essere abbastanza distante da ogni abitazione. Attivò la trasformazione. I capelli si accorciano e si espansero per tutto il corpo. La fisionomia delle ossa cambiò. Rompendosi e formandosi in nuove. Gli occhi divennero ancora più blu, mentre i capelli oramai peli, divennero quasi blu-argentei con la luce lunare a sfiorarlo. Per ultima cosa sentì i denti diventare letali, spessi e bianchi.
Era lupo. Quella era una delle cose di cui non si pentiva. Ululando alla luna, prese a correre. Cercando di non lasciare troppe tracce con gli artigli. L'avevano avvertito che c'erano i Cacciatori. Esseri infidi che li volevano morti o peggio.
Cavie da laboratorio.
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Cameron guardò quella villa da lontano, ma allo stesso tempo, a distanza di due metri. "Se non sei pronto ad entrare, dimmelo adesso. Così non perdo tempo". A quella voce sconosciuta, si girò, incontrando due occhi mai visti. Mettevano i brividi. Sentiva dei brividi freddi e bruttissimi. Non aveva mai avvertito un'energia così forte. Era un'aura che faceva venire voglia di scappare o ancora di più. In cui sottostare, sostenere e proteggere. Il suo lupo lo riconobbe subito. "Sei tu. Alpha" "si, sono io. Finalmente ci incontriamo di persona" lo vide avvicinarsi "hai il coraggio di entrare o dovrei far mandare del caffè qua fuori?" "mi stai prendendo per il culo. Vero? Perché se é così, devi migliorare". A quelle parole l'altro rise "forza, andiamo nel mio ufficio, mentre il tuo amico Oliver si veste" "fa parte del branco" "se continua a fare così. A non trattenersi durante la luna piena. Verrà classificato come lupo mannaro" "come me" l'altro lo guardò per pochi secondi "si". Non sembrava molto convinto. Che nascondeva quel tipo-Alpha?
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Cameron si sedette sul divano, accettando un bicchiere di vino rosso. Osservandolo mentre beveva un goccio e si sedeva di lato a lui. Sulla poltrona. "Allora, Cameron. So che sei amico di Oliver da quando eri piccolo" l'altro annui tranquillo "si. Le nostre madri si sono incontrate in un negozio e hanno fatto subito amicizia. E quando si sono trovate come vicine di casa, è scoppiata la loro amicizia nell'adorare i stessi fiori, nello scambiarsi le ricette e sgridarci quando combinavano guai". L'altro lo guardò lasciandosi sfuggire un sorriso. "Anche io conosco i miei Beta da quando eravamo piccoli. Ricordo che ci picchiavamo sempre, ma ovviamente vincevo io. Anche senza i poteri ero abbastanza forte". Cameron guardò l'altro curiosamente. Aveva un'aura che metteva paura, però, gli dava anche un senso di protezione. Era come quella che sentiva con il padre o per l'idiota di Oliver.
Proprio in quel momento. Si sentì bussare e dando l'avanti l'Alpha osservò i due Beta sedersi bisticciando e facendolo sbuffare. Mentre Oliver abbassò lo sguardo "Alpha".
"Siediti Oliver. Dobbiamo parlare" sbuffando e sospirando l'altro eseguì, mettendosi vicino a lui. Mentre i due davanti a loro, sul divano.
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Irritato e nervoso, Oliver strinse i pugni pur di non farlo vedere e Cameron lanciandogli un'occhiata "cosa vuoi ordinare?" "un pancake" "un pancake? Sul serio?" "Che c'è? Non posso volere un pancake?" "nessun cornetto o cappuccino?" l'altro si passò la mano sulla pancia per poi sospirare "ok. Un cornetto alla marmellata di albicocche" sorridendo lo invitò ad allontanarsi nel solito tavolo e tornò a servire tre caffè normali e due decaffeinati.
"Oliver, piantala di pensarci. Ha ragione, lo sai!" "tu dovresti essere dalla mia parte! Sei il mio migliore amico dopotutto" l'altro gli diede una botta "per questo che te lo dico. Quindi mangia e sta zitto!". Poi si allontanò a sparecchiare e poi a fare un aperitivo per un gruppetto di ragazzi "quanti anni avete?" "Ventidue" l'altro alzò un sopracciglio "documenti". Dopo averli controllati tre volte, li servì.
Era dietro il bancone quando venne il suo capo ridendo per poi bloccarsi e guardare i ragazzi "li hai controllati?" "si, tre volte. Sono maggiorenni" "bene. Perché dei ragazzi hanno comprato delle bottiglie d'alcool, al supermarket qualche giorno fa e hanno fatto un incidente" "sono ancora vivi?" "per fortuna si. Ma bisogna prevenire altri incidenti" "si lo so e lo capisco" l'altro gli diede una pacca sulla spalla "so che sei indipendente e serio. Per questo sei il mio preferito" l'altro rise "lo dici anche agli altri due. Quindi non vale" poi si allontanò a portare un portacenere ad un tavolino di fuori.
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Cameron ridendo uscì dalla porta del bar, andando a sbattere contro qualcuno che gli fece venire dei brividi freddi e ringhiare. Ma trattenendosi, si girò a guardare il tipo. Scuro, freddo e rigido. Trattenendo ancora un ringhio, si girò. Cacciatore.

The secrets of a Wolf.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora