Cap. 25

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Giselle sentendo qualcuno suonare al campanello, si diresse da quella parte pigra, trovandosi di fronte Adam "che faccia strana" "non ne voglio parlare. Mi offri un caffè prima di andare?".
"Allora?" "allora cosa?" Adam gli lanciò una breve occhiata "anche tu sei strana. Cos'è successo?" "credo di aver trovato il mio compagno" "come credi?" rise l'altro divertito scuotendo la testa e Giselle "non dire niente, che è meglio. Questa sera dovremmo di nuovo incontrarci" vedendo l'espressione terrorizzata della cugina, scoppiò a ridere, facendo cambiare l'espressione alla bionda, che lo guardò male.
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"Giselle!" un urlo si sentì per tutta la strada, chiamando la bionda che subito girò, trovandosi davanti Kate che subito alzò una mano come saluto, prima di attraversare la strada incoscientemente "ciao Kate" "ciao, come stai?" "tutto bene, te?" "non c'è male, anche dal mio punto di vista. Posso offrirti qualcosa di fresco o sei impegnata?" Giselle pensò alla missione che doveva svolgere anche quel giorno e poi osservò quella ragazza dai capelli neri che la guardava sorridendo.
Quella ragazza le piaceva ed aveva anche una strana sensazione quando era con lei, ma niente che gli provocasse dolore o fastidio.
Senza accorgersene annui e sorrise "accetto con piacere un tè freddo al limone e qualcosa da mettere sotto i denti" ricambiando il sorriso Kate, prese a camminare "perfetto, c'è anche un bar qui vicino dove lavora mio fratello, magari te lo faccio conoscere" poi la guardò "té al limone? Io preferisco alla pesca" Giselle ridendo si lasciò condurre dalla ragazza che prese a parlare su quale tè fosse il migliore.

"Ciao!" "oh Kate ciao, vedo che sei in compagnia" "esatto, lei è una mia amica, Giselle" "ciao amica di Kate, Giselle, posso portarti qualcosa?" appena Giselle si trovò seduta su quella poltroncina, osservò il locale spazioso e con dei tavolini al centro e poltroncine con tavoli all'estremità, l'aria condizionata dava un senso di benessere alla sua pelle scottata dal sole, una leggere musica teneva compagnia "è bello qui" annuendo a più riprese, Kate sorrise "sapevo che ti sarebbe piaciuto. I miei si sono conosciuti proprio in questo bar, quindi io e mio fratello siamo stati portati qui da quando eravamo piccoli. Non lo vedo in giro, però" "ecco a voi, ragazze. Altro?" "no, grazie mille" risposero le due, una seria e l'altra sorridendo, cioè Kate che chiese al proprietario "mio fratello?" guardando l'orologio sorrise "dovrebbe venire appena il ragazzo nuovo finisce" "ragazzo nuovo?" chiese la mora curiosa guardando il ragazzo girato di spalle e Giselle respirando l'aria si accorse del odore di quello sconosciuto. Era un lupo.
"Si, è arrivato poco in città e rimarrà solo per qualche mese, abita vicino al fiume a nord di qui " curiosa Giselle, come Kate guardo il ragazzo.
Mentre la prima con sospetto, la seconda portandosi di nuovo la mano per diminuire quella sensazione del cazzo.
Perché non l'aveva avvertito prima? Cosa stanno programmando quei lupi? Avevano avvertito l'Alpha?
Piena di domande, prese a bersi il tè. Avrebbe indagato lo stesso.

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Giselle salutando la sua nuova amica, con la promessa di rivedersi, si diresse verso il fiume a nord dove sapeva che si erano trasferiti i nomadi per un paio di mesi.
Certo che quel signore era un informatore degno di essere chiamato così, anche se l'aveva aiutata incoscientemente.
Stava facendo le scale quando si trovò davanti un ragazzo alto e muscoloso, con due occhi brillanti blu e capelli neri, che subito sorrise maliziosamente "ciao tesoro, ci vediamo stasera" poi dopo avergli fatto l'occhiolino riprese a fare gli scalini "cazzone" borbottò la riccia che dopo averlo guardato male, riprese a camminare verso la sua direzione.
Anche se quel cazzone era un gran fico tutto da scopare... Cioè scoprire e si, anche da scopare.

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Appena si trovò davanti ai camper dei nomadi, alcune lupe presenti si girarono "salve, sto cercando il vostro capo. Vorrei fargli delle domande" fu una donna di quarant'anni ad avvicinarsi, capelli biondi tagliati corti, occhi castani e magra.
Doveva essere molto abile nella corsa sia in forma umana che quella da lupo "io sono la sua compagna, Lisa" "Giselle, sono colei che tira fuori gli artigli se non spariscono dalla loro cazzo di posizione, sono suscettibile. Tanto" Lisa alzò una mano facendo allontanare i licantropi che si erano mossi alle spalle della ragazza, pronti a colpirà in caso di necessità.
"Scusali, non sono abituati agli ospiti, vieni ti conduco da mio marito". Seguendola con decisione e pronta con gli artigli, se questi lupi erano pronti a cattive indicazioni, si trovò davanti ad un uomo dai capelli rasati, alto e muscoloso con una cicatrice sulla schiena, stava leggendo un giornale.
"Tom, c'è una guerriera del branco" girandosi la ragazza notò gli occhi neri che mettevano timore, se non fosse che lei era abituata al suo Alpha. Lo vide avvicinarsi zoppicando. Abbassò lo sguardo notandolo ferito alla gamba, era un miracolo che ancora ce l'aveva e poteva usarla. Quando lo ebbe a pochi passi questo sorrise, vedendolo pronto a stringergli la mano, ricambiò "Tomas, il capo di questa tribù di nomadi" "Giselle, guerriera del branco" "immagino che sei qui, perché alcuni miei lupi sono in giro per la città, senza il consenso dell'Alpha" annuendo Giselle, lo vide indicare la sedia davanti a quella dov'era seduto lui.
Appena si trovarono l'uno di fronte all'altro, Tomas parlò "sinceramente stavo aspettando che veniste voi, come puoi vedere ho una grave ferita alla gamba e presentarsi alla sede del branco, dovevo camminare senza destare sospetti. Non potevo mandare un lupo qualsiasi a parlare con l'Alpha" la ragazza annui, conosceva perfettamente le tradizioni. "Posso chiederle come ha fatto quella ferita?" l'altro si passò la mano sul ginocchio "uno scontro con dei licantropi ribelli. Ne sono uscito più o meno indenne rispetto al mio avversario" ridendo lo vide guardare la moglie che si era allontanata "non potevo rischiare che toccasse la mia famiglia" annuendo, chiese ancora nelle veci e nel mediatore dell'Alpha "quanto soggiornerete in questa zona?" "qualche mese, solo il tempo di riprendermi dalle ferite, come alcuni miei combattenti" "capisco, quanto sono vicini i ribelli?" "si sono allontanati, per fortuna. Adesso saranno a seimila miglia, più o meno" "meglio così. Ha intenzione di far del male al branco e agli umani che vivono qui?" "siamo dei nomadi fondamentalmente pacifici e se non ci saranno scontri tra i miei lupi e quelli del branco, veramente gravi, non intendo mettermi in mezzo".
<<Alpha, sono pacifici proprio come aveva immaginato>> <<ci si può fidare?>> osservando l'uomo, rispose <<si>> qualche minuto dopo sentì la voce roca e che metteva timore, del Alpha <<sono i benvenuti, sarai responsabile se succede qualcosa di grave, ci siamo capiti Giselle?>> <<si, Alpha>> <<bene>>.
La ragazza annui e alzandosi in piedi salutò stringendo la mano all'uomo "benvenuto nei terrori del branco, ogni lupo sarà informato del vostro arrivo. Che la luna vi sia favorevole" "anche a voi, guerriera Giselle" concedendo un breve sorriso all'uomo, fu pronta ad andarsene, quando gli venne un pensiero in testa e girando, lo guardò di nuovo "mi sono dimenticata di dirvelo Tomas. Nei dintorni e in città ci sono dei Cacciatori. Fate attenzione se vorrete soggiornare qui" "grazie infinite per l'avviso. Arrivederci" "arrivederci".

The secrets of a Wolf.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora