Kate sbadigliando andò a fare colazione, proprio mentre qualcuno andava a bussare. Decisa a noi rispondere ed a aprire, si diresse in cucina, ma si girò verso la porta, sentendo una voce che conosceva.
"Kate, sono Duncan" "che vuoi a quest'ora?" borbottò andando ad aprire. L'amico indossava scarpe da corsa verdi, un pantaloncino celeste e una canottiera verde. "Perché sei in tenuta sportiva?" "perché cara mia, andiamo a correre" sbadigliando, lo lasció entrare in casa "a quest'ora?" "sono le sei e venti di mattina, a che ora pensi di andarci?" "più tardi" "più tardi c'è caldo" "almeno mi abbronzo" "si, come no e allora perché sei già sveglia?".
Non potendo dirgli che si sentiva un po' stranita per le strane sensazioni che provava e turbata anche per quello che ha letto e i vecchi ricordi che dovrebbero essere sopiti o cancellati erano belli in mostra e che gli facevano venire mal di testa.
Sospirando, borbottò un "i vicini hanno deciso di tagliare l'erba. Non li senti?" "si, in effetti si". Era anche quello il motivo, quello vero sinceramente."Bene, allora sei pronta a correre" "devo ancora fare colazione" sbadigliò la ragazza prendendo dal frigo lo yogurt e della frutta fresca "allora falla, dobbiamo fare anche stretching cara, quindi muoviti" "so come si corre, scemo" "allora muoviti!" disse pimpante Duncan ricevendo un'occhiataccia da Kate.
Stavano correndo tranquillamente quando lui chiese guardandola, saltando un arbusto "cosa ti succede Kate?" "uhm?" "sei più strana del solito" "tu dici?" "si, io dico. Hai qualche problema con qualcuno?" "no, niente di tutto questo. Ti ho già raccontato di Giselle? Voglio che si mette insieme a qull'idiota di mio fratello" "non cambiare discorso Kate Phntix" "ti prego, non dire il mio cognome, è ridicolo. Sembra che l'anagrafe ha sbagliato il mio cognome e abbiamo messo lettere a caso" "Posso anche non dirlo, se mi dici cosa succede, Phntix" lo guardò male mentre lui alzava il sopracciglio pronto ad ascoltarla "ultimamente, ecco...non mi sento...bene?" "che cos'hai? Di nuovo la gamba? Perché non mi hai avvertito prima? Torniamo a casa!" "calmati Speedy Gonzales" "non chiamarmi così!" ridendo lei riprese a correre "non è niente di preoccupante, dico sul serio" "sei sicura?" chiese Duncan seguendola e lei sorridendo "starei meglio se un giorno di questi andiamo al lago o da qualche parte" lui la guardò cercando di capire se diceva la verità "va bene, allora domani ci andiamo e ci portiamo da mangiare e da bere?" "sul serio?" "se è vero che stai bene, non ci sono problemi" allegramente andò ad abbracciarlo per poi farsi seria "ma andrà bene ai tuoi? Domani dovresti andare a lavorare" "infatti dovrei e comunque sia, ho già lavorato ieri" "perfetto, allora appena arrivo a casa pulisco la borsa frigo" "brava Phnitx" "lo so Speedy" guardandosi male a vicenda ripresero a correre. Non voleva che Duncan si preoccupasse per niente, dopotutto aveva prenotato già una visita, anche se non era certa che ne avesse bisogno.
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"Buongiorno Speedy" "buongiorno Phintx" "non chiamarmi così!" "lo farò appena tu non mi chiamerai più Speedy" rispose tranquillamente l'altro, che salutò la madre di Kate che sorridendo ricambiò mentre andava in cortile a stendere. Misero nella macchina di Duncan la borsa frigo e la borsa degli asciugamani. "Quante cose ti sei portata dietro?" "cibo e vestiti" rispose allegra Kate, salendo in macchina, pronta per andare al lago. Un quarto d'ora dopo era pronti per tuffarsi in acqua e godersi l'acqua.
"Duncan, sei... Ecco... Sei contento di stare qui?" lo vide bersi un sorso di birra e pensarci, prima di sospirare guardando l'acqua placida e pulita. "Prima di venire a vivere qui ero solo, anche se ero circondato da amici e parenti. Non c'era niente di bello e nuovo, tutto ciò che mi stava intorno non mi piaceva e pensavo che il mio sogno non si potesse realizzare. Era tutto monotono e noioso, dovevo solo...lavorare e seguire la massa, per lo più, i miei mi constringevano a farlo. In verità, anche adesso, con l'unica differenza è che... Cioè, mi diverto e so di vivere. Per lo più anche grazie a te, anche se non faccio niente di nuovo e che ti conosco da pochissimo, ho l'idea, l'impressione che tu mi abbia aiutato...ecco, non so spiegarmi, ma, sei di grande aiuto e... Come faccio a spiegarti" "sei divertente e carino quando sei imbarazzato, Speedy" dopo averla guardata male, rise passandoci la mano tra i capelli scuri "sei...ho sempre desiderarlo averla" "è?" lo vide mettersi in bocca una manciata di patatine e guardarla negli occhi.
"Vuoi diventare...la mia sorellina?" vedendo l'espressione di lei, si passò di nuovo la mano tra i capelli "scusa Kate" "oddio, era questo?" "si, perché?" "non prenderla male, ma pensavo che mi chiedessi di diventare la tua ragazza" "no, oddio no, ti prego! Non mi interessi come ragazza, sarebbe una disperazione per me" "per te? Vuoi dire per me! Sarebbe un supplizio" i due si guardarono prima di ridere. "Accetto con piacere essere tua sorella, basta che non diventa un incesto" "con te non di certo, se almeno fossi sexy" "vorresti dire che non lo sono? Sei proprio un coglione come Cameron!" "non dico che non sei sexy, solo che non sei la mia ragazza ideale" "non sai cosa ti perdi!" "una ragazza psicopatica e con tanti complessi" guardandolo male, gli diede un leggero schiaffo sul braccio, facendolo ridere.
"La prossima volta, ti faccio conoscere Cameron" "va bene, Phintx. L'importante è che non è come te" prendendosi in giro a vicenda passarono l'intera mattinata e buona parte del pomeriggio a chiacchierare al lago, prima di ritornare nella piccola città.
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The secrets of a Wolf.
WerewolfCos'era quella sensazione? Non l'aveva mai avvertiva. E adesso avveniva di continuo. A qualsiasi ora del giorno e della notte. Prima in maniera forte e poi in maniera debole. Poi sempre più asfissiante. E poi che cazzo succedeva al fratello? Camero...