cap. 18

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"Porca troia! Chi é quel cazzone che ha osato, rubarmi la moto?!". Kate sentendo quella voce arrabbiata, si girò verso i parcheggi. Una bionda, riccia e con gli occhiali da sole e che indossava una camicia a quadri rossa e nera, con dei jeans neri e un casco in mano insieme ad uno zainetto, osservava quel parcheggio.
Era pronta anche a distruggerlo, con tanto di moto parcheggiate. Almeno fino a quando non sarebbe apparsa la sua di moto. Duncan che aveva salutato circa una mezz'ora prima, avrebbe detto che la ragazza in questione, non era solo isterica, ma anche bisognosa di aiuto.
La sensazione allo stomaco, la fece respirare pesantemente oltre a distrarla. Doveva farsi vedere da un dottore, ma al momento non era importante. Cioè, farsi curare era sempre importante. Però non era quello il contesto.
Attraversò, andando dalla bionda. Che subito si girò verso di lei. "Che vuoi?! Perché se sei qui per ridarmi la moto o almeno dirmi chi me la presa. Mi faresti un favore. Se no, non rompere il cazzo e vattene!". Non aveva mai sentito una ragazza parlare così. Il problema non era che fosse una ragazza a parlare così, ma l'intensità con cui lo diceva. Eppure conosceva delle persone ignoranti. Quella ragazza era molto convinta di quello che diceva, senza fregarsene di quello che diceva e non diceva.
"In verità pensavo di darti un passaggio fino alla centrale di polizia o anche prestarti il cellulare per chiamare qualcuno. Ma ok, scusa se ti ho disturbato". Kate si girò pronta di nuovo ad attraversare.
Duncan avrebbe avuto ragione, ma si sarebbe scordato, che quella ragazza pericolosa e sexy, aveva bisogno di farsi una scopata. Forse, lo l'avrebbe fatto notare lei, questo.
Non si sorprese quando la sentì parlare, ma si sorprese, sentendola parlare verso di lei "ehi te, ok scusa, non dovevo parlarti così. Mi farebbe piacere se mi dai un passaggio verso la polizia". Subito sorrise girandosi a guardarla "vieni. La macchina é dall'altra parte della strada".
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Completamente in silenzio, non sapendo che dire, si fermò alla centrale e l'altra aprendo lo sportello "grazie per avermi accompagnato qui" la vide togliersi gli occhiali e riprendere a parlare "io sono Giselle" "Kate. É stato un piacere, spero che ritrovi la tua moto" "anch'io". Poi dopo un altro saluto, si allontanò.
"Sono in debito nei tuoi confronti. Grazie".

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"Quindi il segugio, si può dire che il naso del branco. Trova le tracce di chiunque" "in parole povere, si" rispose Adam continuando a camminare, saltando tranquillamente un ciocco di albero coperto dal muschio "ognuno di loro, trova le tracce in modo differente" "ho capito. Ma adesso dove stiamo andando?" l'altro si girò a guardarlo "ti porto a conoscere dei nuovi segugi come te". Cameron osservò una parte di foresta che non aveva mai visitato. Si fermarono in un campo di terra e foglie. Dove in alcuni punti c'era dell'erba rigogliosa, ma abbassata.
Lì c'erano tre ragazzi che chiacchieravano.
Con Adam gli si avvicinò. "Ciao ragazzi" "Adam, ciao" risposero i tre che poi puntarono gli occhi verso di lui.
Adam sorrise "ragazzi, lui é Cameron. É un nuovo membro del branco e da poco abbiamo scoperto che è un segugio" poi si girò a guardarlo. "Cameron. Il capellone é Logan. Il rosso é Johann, mentre Max é il tinto" "sono capelli veri!". Borbottò l'interessato, provocando le risate degli altri due. Cameron li osservò attentamente. Proprio come fecero i tre con lui.
Logan era per davvero un capellone dai capelli castani e gli occhi castani. Sembrava un tipo normale, se non fosse per quei capelli. Johann invece aveva i capelli rossi come quelli di Adam e gli occhi dorati. Forse erano parenti. Il terzo ragazzo aveva i capelli rasati da una parte e gli occhi verde prato. Però i capelli di Max avevano una particolarità, erano verdi.
Questo lo guardò con insufficienza.
"Sappi che questi, sono veri! Mettitelo in testa anche te!" Cameron non disse niente al riguardo, ma parlò di altro. Provocando le risate dei tre e un'occhiataccia da parte di Adam. Che borbottò un idioti. Prima di tornare seri e spiegare Cameron su come si sarebbero svolte le sue giornate. Dopo lavoro, doveva venire in quel sottobosco. Se invece non lavorava, doveva andare lì e per altri orari di avvertire uno dei tre. "Non c'è bisogno di chiamare a noi. Abbiamo dei..." Johann non riuscì a parlare, perché venne interrotto da Adam "adesso devo andare. Cameron, saprai di certo ritornare a casa. Ciao ragazzi" poi se ne andò.
I quattro lo videro andarsene e poco dopo Johann gli spiegò che avevano degli istruttori. Dei segugi da secoli e che gli avrebbero insegnato.
Dopo circa un'ora, si diresse verso casa. Saltando arbusti e radici.
Johann era sicuramente il più serio. Mentre Max di certo era irascibile e Logan era il silenzioso. Come faceva a saperlo in così poco tempo? Non lo sapeva neanche lui. Sapeva solo che era così. Magari dipendeva dal fatto che era un segugio.
È gli venne un dubbio, se loro erano così, lui com'era?

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"Allora? Che hai combinato?" "che cazzo ne so! Ritorno dal magazzino per quel lavoro che mi ha chiesto l'Alpha, neanche dopo cinque minuti, e mi ritrovo a piedi! Ma porca troia! Siamo nel 3.270 e ancora, siamo a questi livelli" "dai Giselle non fare così. Piuttosto...come hai fatto ad arrivare alla centrale?" "non mi dire cosa fare! Solo perché sei il mio Beta! Comunque, per rispondere alla tua domanda, una buona samaritana, mi ha dato un passaggio" Adam gli lanciò una breve occhiata e girò la rotonda per poi prendere la prima a sinistra. "Almeno quello. Problemi invece per quanto riguarda il cacciatore?" "mi ha dato qualche risposta, ma non mi ha soddisfatto molto e non soddisferà neanche voi" "pensavo che dopo tutti questi giorni, avevi ricavato qualcosa di utile" l'altra scosse la matassa bionda, che si ritrovava come capelli "per sfortuna no. So che si sono trasferiti intorno alla città, ma non so l'ubicazione precisa" "beh, almeno si sa quello" "quello non é niente. Un cazzo! La città non é piccola, come s'immagina. Poi da quello che ho scoperto, ancora peggio. Più che altro, da quella feccia. Non si é mai sicuri, di quello che dicono" "l'Alpha ha mandato i Delta fuori città e non hanno notato niente di strano, in effetti" rispose Adam che poi girò in un vicolo con dei balconi pieni di fiori. "Neanche andando per i bar dei sottofondi" "sono solo due". "Due? Giselle, non hai saputo dell'ultimo bar, che hanno aperto? Comunque, il lupo mannaro che ha visto uno di quei cacciatori, era appena uscito dal lavoro e cioè da un bar" "lupo mannaro. Un altro? Non ne bastavano cinque" borbottò Giselle sistemandosi la camicia e Adam sbadigliando "secondo l'Alpha é speciale" "speciale? In che modo?" sbadigliando Adam fece manovra "abbiamo scoperto che é un segugio. Che non solo vede le strisce di odori, ma anche dei colori. Tutti e due insieme" "si, certo. E tra poco si scopre che riesce a capire com'è fatta una persona. Se hai capito cosa intendo" "ho capito quello che intendi. Forse é per questo che l'Alpha lo ritiene speciale" l'altra fece ancora una volta, una faccia scettica, per poi slacciare la cintura di sicurezza. Mentre Adam fermava la macchina, per permettere a Giselle di scendere ed entrare in casa.
"Speciale? Bah!".

The secrets of a Wolf.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora