"Cameron, sono Kate. Vieni subito dal dottore. É per la mamma. Fai presto. Papà l'ho avvertito io!"
_Cameron scese dalla macchina di fretta, andando poi a cercare la madre, senza aver bisogno di aiuto. In questo caso, era bello avere un super fiuto. Girò in un corridoio, andando a sbattere contro qualcuno. Il medico del branco. "Cameron, che fai qui?" "hanno portato mia madre qui" il dottore annui. "Si è qui. É svenuta per strada e hanno pensato di portarla qua. Stiamo facendo dei controlli generali e se troviamo qualcosa, anche specifici. Ti chiamo. Adesso vai da tua sorella". Annuendo a Kevin, camminò fino alla camera della madre. Li davanti c'era Kate che si agitava, camminando avanti e indietro, con una mano sull'addome e l'altra tra i capelli. "Kate" sentendosi chiamare, la ragazza si lanciò verso di lui "stava parlando con me al cellulare, quando é successo. Sentivo tutto quello che si diceva. Per questo sono già qua. Mi sono spaventata tanto. Ho parlato con il dottore e mi ha detto che..." Cameron andò ad abbracciarla, facendogli posare la testa sul suo petto. Quando sua sorella parlava tanto e a vanvera, voleva dire che era seriamente preoccupata. "Ci ho parlato anche io. Sono certo, che non é niente di grave e questo svenimento era dovuto a non aver mangiato abbastanza" "lo spero" Cameron spostò sua sorella per guardarsi intorno "papà?" "é stato bloccato dal traffico, però mi ha assicurato che tra massimo dieci minuti é qua".
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Kate salutò sua madre con un bacio sulla fronte e una carezza sulla testa. Lo faceva spesso, anche quando erano a casa. "Controllerò io che papà mangi tutto e sano" "sarò via solo un giorno. Ve la caverete" lasciandogli anche lui un bacio sulla fronte, trascinò Kate fuori dalla porta. Lasciando i genitori nella loro intimità. "Starà bene, vedrai" lei non replicò niente. Sapeva che sua madre c'è l'avrebbe fatta, era forte nello spirito. Era ovvio che sarebbe uscita da lì. Però, era comunque preoccupa. Non poteva vedere la madre rinchiusa tra quattro mure. Non vedeva già l'ora di averla a casa.
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"Dottor Kevin, buonasera" sentendosi salutare, il dottore chiuse la porta, nel quale stava per entrare e girandosi guardò la paziente di qualche tempo prima. "Kate, giusto?" "si, esatto. Sono io. Come sta? " "io, tutto bene. Si tira avanti e te invece? Come sta la caviglia?" "penso e spero bene. Vorrei riprendere a correre per tenermi in forma" lui osservò il fisico della ragazza, apprezzando le sue gambe scoperte dai pantaloncini. "Non mi sembra che ne hai bisogno, ma se senti questa necessità, come medico curante, ti do la possibilità di correre, ma comunque sia, facendo attenzione" "lo farò. Ora devo andare a recuperare mia madre. Arrivederci" "certo vai. Arrivederci". Appena la vide svoltare l'angolo, aprì la porta e sorridendo "scusate il ritardo. Terence, spero che non me la farai pagare" poi mentre chiudeva la porta "ho portato gli ultimi dettagli sul ricovero. Alpha, le analisi sono state controllate e..."
__Kate girò l'angolo, stringendosi il fianco. Per poi farsi una carezza sulla pancia agitata. Chiuse gli occhi e cercò di rimanere concentrata. Sentiva il bisogno di trascinare la madre via da lì. E anche di seguire la pista che l'avrebbe portata verso quel dolore. Anche se quella pista, era inesistente. Visto che era nel suo organismo.
Dio. Doveva fare qualcosa.
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The secrets of a Wolf.
WerewolfCos'era quella sensazione? Non l'aveva mai avvertiva. E adesso avveniva di continuo. A qualsiasi ora del giorno e della notte. Prima in maniera forte e poi in maniera debole. Poi sempre più asfissiante. E poi che cazzo succedeva al fratello? Camero...