Il mio rottame come al solito mi faceva ritardare, visto che a volte partiva e altre no.
Guardai l'orologio sul posto e sbuffai,
la prima ora ormai l'avevo persa,
porca paletta!Arrivai dopo un abbondante mezz'oretta nel cortile della Sand School ,
per fortuna trovai subito un parcheggio, devo ammettere che era un miracolo divino visto che la maggior parte delle volte l'unico parcheggio che trovavo era solo a casa mia.
Parcheggiai in fretta e furia travolgendo qualche bidone della spazzatura ma non ci feci neanche caso visto che ormai ero abituata ai disastri che combinavo mentre guidavo,
scesi di corsa con lo zaino sulla spalla che dondolava a destra e a sinistra e mi avviai all'ingresso.Non ero una persona socievole,
quindi mi ritrovavo spesso in un angolino da sola, come in questo momento, a guardare fuori dalla finestra qualcosa di inesistente e a contare le mucche che passavano per strada.«Lelly cosa guardi?» mi chiese il mio insopportabile compagno di banco.
Solo sentire quel nome alzai gli occhi al cielo ,
solo una persona mi chiamava così.«Logan quante volte ti devo dire di non chiamarmi così?!» sbottai per l'ennesima volta incrociando i suoi occhi azzurri.
Lui in risposta fece una smorfia contrariato.
«Ma Lels non mi piace! Meglio Lelly» disse lui appoggiando la guancia sul palmo della mano appoggiata sul banco.
Alzai gli occhi al cielo.
Era il mio nome
e non era colpa mia se era abbastanza strano e non comune.Logan era l'unico della classe che cercava tutte le volte di instaurare un rapporto con me,
non riuscendoci ovviamente,
ma non si era mai arreso,
in fondo molto in fondo forse mi ero anche affezionata a lui.
Non ricevendo più una risposta da me (come sempre poi) si passó una mano sui capelli ricci biondi e in silenzio tiró fuori qualcosa dallo zaino,
con la coda dell'occhio osservai cosa combinava,
inizió a leggere una rivista,
rabbrividì quando vidi la copertina,
Nathan ancora lui.«Ma che cavolo!» urló lui buttando di colpo sul banco la rivista,
facendomi sobbalzare sorpresa.«Che succede?» chiesi senza pensarci due volte per poi pentirmene,
non gli avevo mai parlato così apertamente,
di solito annuivo e basta.Lui alzó di scattó gli occhi su di me sorpreso e mi sorrise dolcemente.
«I Shake hanno perso di nuovo contro i Metters,
tutta colpa di Nathan Blake che ha segnato al 90' dio santo!» disse lui sbattendo la rivista sul banco arrabbiato.«Perché voi ragazzi siete così fissati con dei idioti che corrono dietro ad una palla?» domandai non capendo cosa ci fosse di così interessante nel calcio.
«Mhm ottima domanda Lelly ma sinceramente non ne ho idea» disse lui scoppiando successivamente a ridere.
«Invece tu fai nuoto giusto?» domandai ricordandomi che lui era il capitano della squadra di nuoto.
I suoi occhi si illuminarono di colpo,
annui lentamente e mi sorrise a trentadue denti.«Perché hai scelto il nuoto? E non tipo il calcio? O il basket» domandai curiosa.
Ormai ero partita a raffica e non riuscivo più a fermarmi,
volevo sapere qualcosa in più di Logan visto che ne avevo l'occasione,
chissà perché poi.Di solito i ragazzi sceglievano sempre le stesse cose,
invece Logan no, era diverso,
mi incuriosiva sapere il perché,
volevo capire come e cosa pensava.
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Stupid famous best friend
RomanceSiamo migliori amici praticamente da una vita, ci conosciamo dall'età di cinque anni, abitiamo vicini, abbiamo frequentato tutte le scuole insieme, abbiamo fatto tutte le cose sempre insieme , finché lui è partito. 'Voglio diventare un calciatore' m...