Mi dispiace

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L'appartamento di Logan doveva essere da queste parti, mi guardai intorno per trovare il numero quindici senza successo, finché dopo mezz'ora riuscii a trovare il portone in una stradina molto imbucata.
Guardai i vari nomi nel campanello fino a scorgere il suo cognome, suonai ma non ricevetti nessuna risposta.
Aspettai un po' ma niente. Non era a casa? E ora come lo trovavo? Rimasi lì per molto tempo e mi allontanai solo dopo quasi un ora passata davanti alla sua porta al freddo.
Mi strinsi le braccia sul petto e mi guardai intorno, e ora? Cosa si faceva?
Camminai un po' intorno a quella zona, mai vista d'altronde,
e in quel momento mi resi conto che Logan sapeva molto cose di me ma io non sapevo praticamente nulla di lui.
Aumentai il passo quando sentii un rumore abbastanza inquietante dietro di me, anche se era giorno i maniaci non si placavano comunque.
Entrai nel primo bar che vidi, ma mi sbagliai, non era un bar ma una piccola bottega molto elaborata con dettagli molto carini che vendeva solo e unicamente dolci, i miei preferiti in pratica.

Presi un piattino e lo riempii di dolci di vario genere, e dopo averli pagati mi avviai sulle scale che portavano ad un piccolo terrazzo, e neanche farlo apposta all'angolo del terrazzo completamente al sole c'era Logan. Bingo! Più fortuna di così!

Mi avvicinai a lui che ovviamente non mi vide per niente, concentrato a vedere il panorama alla sua destra.
Appoggiai il piattino sul tavolo provocando un rumorino che fece scattare il suo volto verso di me, mi guardó per un po' sorpreso , il fatto che avesse gli occhiali da sole scuri non mi permetteva di guardarlo nei occhi,
e mi infastidii parecchio,
non potevo riflettermi nei suoi occhi azzurri.

Lo vidi fare una smorfia guardandomi.
«Beh ti sei ricordata di me» disse con una certa ironia sorseggiando il suo frullato.

Abbassai per un momento gli occhi, non riuscivo a tenere quel contatto visivo, mi sentivo troppo in colpa.

«Guarda caso li abbiamo un giornale» disse divertito indicandomi la ragazza di fianco a noi che stava leggendo lo stesso giornale di stamattina.

«Logan io.. Veramente» provai a dire ma mi fermó subito.

«Te la sei spassata con Nathan eh»
«Beh lui è famoso, ti sei fatta condizionare dalla sua bellezza smisurata?» disse lui arricciando il naso disgustato dalle parole appena pronunciate da lui stesso.

«Non è così» risposi secca, perché Nathan non mi è mai piaciuto per quello che era esteticamente, ma per quello che aveva dentro.

«Allora com'è?» disse alzando la voce di qualche tono facendo girare un po' di persone.

Strinsi le labbra, mi sentivo fottutamente in colpa.

«Veramente scusa, non so cosa mi sia preso in quel momento» dissi dicendogli una semi verità, perché anche se in quel momento non avevo capito il perché delle mie azioni avevo continuato, l'avevo baciato pure io.

«Oh andiamo! Non pensavo fossi da una botta e via! Non lo conosci nemmeno» sbottó lui stringendo il fazzoletto che aveva tra le mani così forte che mi fece trasalire.

«Lo conosco da quanto sono nata cavolo! Lo capisci che lo conosco da una vita? È stata una persona importante per me! Li voglio ancora bene nonostante tutto» sbottai innervosita, la frase 'non pensavo che fossi da una botta e via' mi ferii parecchio.

Ed era così, volevo stra bene a Nathan, solo quello,
e non ero una da una botta e via, cazzo avevo baciato due ragazzi in tutta la mia vita!

Logan stette in silenzio un po', sembrava pensieroso e pentito delle parole che aveva usato prima contro di me.

«Perchè non mi hai detto che lo conoscevi?» domandó appoggiando la testa contro il muretto che c'era di fianco a noi.

«Perché non era importante, è un capitolo chiuso. Lui non esiste più per me, da anni.» ed era vero, lui non esisteva da anni per me, per colpa sua.

Vidi Logan togliersi gli occhiali, per guardarmi intensamente con quei occhi così belli.

Lo sentii sospirare, rassegnato.

Appoggió una mano sulla mia, si mangiucchió il labbro prima di parlare.

«Non lasciarmi più come un pirla ad aspettarti e non baciare più qualcuno che non sia io» disse così tristemente ma anche dolcemente.

Sorrisi, Logan è sempre stato quello che cercavo in un ragazzo, il ragazzo perfetto, quello di cui avevo bisogno, quello che mi meritavo.

«Bene ora mangiamo» disse lui prendendo la forchetta per infilzarla sulla fetta di torta al limone che aveva ordinato.

Sorrisi di nuovo, ero felice di aver risolto con lui, Logan era così, ti ascoltava e ti perdonava, mi faceva sorridere sempre, ed era questa la cosa più bella di lui.
Mi rendeva tranquilla e serena, quello che chiunque vorrebbe dal proprio ragazzo.

Nathan

La musica a palla mi faceva dissociare completamente da questo mondo,
non sentivo nemmeno il mio respiro ormai appesantito dalla corsa, era passata un ora, mi stavo allenando come mio solito, pregai di non incontrare dei paparazzi,
tra un po' quei figli di puttana mi comparivano pure nel cesso, non ce la facevo più, gli avevo addosso costantemente, e non capivo perché ce l'avessero solo con me, cazzo non ero l'unico calciatore di questo mondo, mi aggiustai il mio berretto nero, che avevo indossato ovviamente per non farmi riconoscere. Più il tempo passava più non reggevo più questa pressione, sia dal mister sia dai paparazzi, cosa volevano precisamente? Perché non capisco cosa cazzo vogliono da me, aumentai il passo, iniziando a correre più forte di prima, certe volte vorrei solo ritornare ai vecchi tempi, quando potevo entrare in un bar tranquillamente e cazzeggiare, non preoccupandomi di niente e non andare per forza in bar costosi, dove dovevi stare sempre impostato costantemente , per paura dei paparazzi, per paura di essere giudicato da chiunque, perché io dovevo esser Nathan Blake il perfetto, ma non c'era niente di perfetto in tutto ciò , certe volte era così faticoso tutto questo.

Il volto di Lels in mezzo a quei pensieri negativi mi apparii dal nulla nella mente facendomi completamente bloccare, mi fermai di colpo, appoggiai le mani sui fianchi e respirai affannosamente, perché il suo volto mi era comparso così dal nulla?
Mi portai una mano trai capelli infastidito.
Il controllo della mente e del proprio corpo era la cosa più importante in un calciatore, la mente sopratutto, ma ultimamente la mia mente era andata a fanculo da quando l'avevo vista, non riuscivo più a concentrarmi solo sul calcio, ed era così sbagliato, averla vista mesi fa è stato l'errore più grande che io abbia mai fatto.

Non si può pensare così tanto ad una persona che mi ha fatto troppo male, perché me ne ha fatto, sparendo dalla mia vita, tradendomi malamente, quindi perché pensavo a lei? È la mia mente che mi manda da lei o il mio cuore? Spero più la mente che il cuore,
perché se il cuore mi urlasse il suo nome sarebbe la fine, per me e per lei, sopratutto per me.

Ciaooo che ne dite del capitolo? Finalmente Nathan ha lasciato trasparire di più le sue emozioni, non come al solito, cosa ne pensate?
A presto con il nuovo capitolo 🔥

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