Ketchup Logan e campanello

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Mi trascinai fuori dalla mia cameretta con gli occhi chiusi e stanca.
Dovevo andare a scuola e sinceramente non ne avevo voglia,
come al solito poi,
chi era l'essere umano che aveva voglia di andare a scuola di prima mattina?
Nessuno ovvio.
Mi avviai in bagno per lavarmi i denti,
presi lo spazzolino e schiacciai ad ogni chiusi il dentifricio
sentendo un splash un po' troppo rumoroso,
aprii un occhio e vidi lo specchio diviso a metà con una striscia di dentifricio attaccato.
Arricciai il naso e imprecai.
Non avevo tempo di pulirlo ed ero in ritardo quindi ci passai un asciugamano peggiorando la situazione.
Sbuffai e uscii di mal umore.
Iniziavo bene questa giornata;
mi vestii velocemente e scesi le scale di corsa non aspettando Ross che stava ancora dormendo.

Attraversai i cancelli della scuola solo
dopo aver parcheggiato il mio rottame che ormai non andava più.

Entrai in classe trovandomi i capelli ricci di Logan davanti e un sorriso a trentadue denti, era veramente raggiante che mi stava trafiggendo con tutta la luce che stava emanando.
Inclinai la testa di lato per osservarlo meglio socchiudendo gli occhi.

Perché era così felice?

«Ma tutta questa felicità?» domandai alzando le sopracciglia incuriosita.

«Domani ho una gara per vincere la medaglia d'oro» disse lui mettendosi le mani in tasca dondolando a destra e a sinistra imbarazzato.

«Uhm buona fortuna» dissi spostandolo,andandomi a sedere al mio solito posto in fondo all'aula,
oggi ero di pessimo umore e non sapevo il perché.
Lui mi seguii senza dire niente,
sembrava pensieroso.
«Mi vieni a vedere vero?» domandó come se quello che avesse appena detto fosse scontato.
Sbuffai.
«Perché dovrei?» domandai appoggiando la testa sul banco stanca.
«Perché siamo amici» rispose lui facendomi gli occhioni dolci.
«Da quando?» replicai squadrandolo male,
notando però i suoi jeans neri stretti e la sua maglia bianca che gli aderiva perfettamente mostrando il suo fisico asciutto ma allo stesso tempo muscoloso.
«Da sempre» rispose lui alzando le spalle come se fosse ovvio iniziando a giocare con una matita senza degnarmi di uno sguardo.

«Ma quindi mi vieni a vedere?» ridomandó lui girandosi verso di me con gli occhi che emanavano speranza.

Ci pensai un attimo,
perché no? Non avevo mai visto una gara di nuovo quindi mi affascinava molto la cosa,
e poi a dirla tutta vedere Logan mezzo nudo che nuotava mi affascinava di più, ma questi erano dettagli che non avrei mai detto ad alta voce.
Annui dopo qualche secondo e lui mi si buttò al collo abbracciandomi.
Gli diedi qualche pacca dietro alla schiena e gli sussurrai 'okay staccati'
Ero una tipa strana lo sapevo,
anche se una persona mi affascinava o mi attraeva rimanevo comunque fredda,
odiavo profondamente far vedere quello che provavo anche se molte volte senza accorgermene lo facevo vedere.

Lui si staccó lentamente deluso e si sedette di fianco a me,
guardai gli sguardi infuocati delle ragazze dietro ad esso e rabbrividii
se uno sguardo avrebbe potuto uccidere mi avrebbero già ucciso da tempo.

                    Logan

Mi sgranchì la schiena,
avevo un problema alla spalla da un paio di settimane ma non lo facevo notare,
mi faceva male molte volte ma non lo facevo vedere,
provavo a non mostrare il dolore che mi provocava quando provavo a nuotare facendomi fare smorfie continue.
Mi sedetti sul bordo della piscina 
e guardai l'acqua muoversi di tanto in tanto.
Quant'era bello poter nuotare?
Come cavolo faceva Lels a non saper nuotare? Me lo chiedevo sempre da quel giorno.
Ripensando a lei sorrisi,
era strana come ragazza,
si addormentava quando stava con me e parlava nel sonno,
e pure mentre dormiva parlava di cibo!
Non mi aveva mai dato un attenzione particolare rispetto gli altri che mi veneravano,
e non mi usava come facevano gli altri,
mi diceva le cose in faccia e la maggior parte delle volte che era con me mi sembrava scocciata anzi era come se fossi inesistente per lei.
L'ultima volta che ci siamo visti a casa sua a vedere quella orribile partita di calcio,
mi sono accorto di una cosa che  mi fece infastidire parecchio,
il suo sguardo fisso e costante su uno dei giocatori titolari : Nathan Blake.
Seguiva ogni sua mossa ogni suo respiro ogni suo scatto nei minimi dettagli, ovviamente non è che mi piaceva sia chiaro, ma mi infastidiva il fatto che a lui dava così tante attenzioni che a me non aveva mai dato in tanti anni.
Mi sentii però sollevato nel sapere che lei non avrebbe mai potuto vederlo ne incontrarlo ,
dopotutto era un vip e non era fatto per stare con persone normali come noi.
Mi alzai dal bordo della piscina e mi avviai nei spogliatoi,
mi cambiai in fretta e uscii.
Ad aspettarmi fuori c'era Clarissa.
Alzai gli occhi al cielo e pregai.
Cosa avevo fatto di male in tutta la mia vita?
Da quando l'avevamo fatto mi perseguita pensando che fosse la mia fidanzata,
okay magari era anche bella ma era troppo stupida e spocchiosa e a me le ragazze così non piacevano,
gliel'avrò ripetuto mille volte ma lei non mi ascoltava, continuava a perseguitarmi.

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