Ospedale,armadio,dormita

13.3K 447 66
                                    

Mi guardai intorno,
le pareti bianche sbiadite con qualche striscia grigiastra mi facevano rabbrividire,
le centinaia di porte in un unico corridoio mi davano una certa ansia e quell'odore che si sentiva sempre quando si andava dal dentista mi stava soffocando.
Con la coda dell'occhio osservai Logan affianco a me,
che ogni secondo picchiettava il dito sulla gamba nervoso,
eravamo finalmente in ospedale per fargli controllare la spalla, dopo averci messo secoli a convincerlo.

«Sei preoccupato?» domandai appoggiando la testa sul muro bianco.

«Mhm abbastanza» rispose lui non smettendo di picchiettare le dita sulla gamba turbato.

Sinceramente non sapevo come tirarlo su di morale perché anche io ero preoccupata.

Ci fu un silenzio per il resto del tempo che per fortuna fu interrotto da un infermiere che ci disse di entrare dentro visto che era il nostro turno.

Entrammo dentro, le pareti questa volta erano più accoglienti,
di un giallo un po' troppo accecante.
Il medico seduto sulla poltrona mi metteva una certa ansia,
sopratutto perché stava con le braccia conserte e ogni tanto annuiva da solo.

«Logan giusto?» domandó lui squadrandolo.

Logan annui timoroso.

«Prego sedetevi» disse indicandoci le sedie davanti a sè.

Io e Logan ci guardammo per un instante e poi ci accomodammo.

«L'infermiera prima le ha fatto una lastra e la stavo analizzando» disse lui

«E?» domandó titubante Logan

Senza rendermene conto appoggiai la mia mano sulla sua e gliela strinsi.

«Si calmi non è nulla di grave, ha uno strappo, ma le consiglio di non nuotare per un po'» rispose il medico prendendo la lastra appoggiata sul tavolo guardandola di nuovo.

«Cosa?! Per quanto tempo?» domandó Logan innervosito.

«Direi per un mese, tra un mese lei deve ritornare qui e vedremo se è tutto apposto» disse il medico prescrivendo qualcosa su un foglio.

«Ma io devo gareggiare...» mormoró Logan.

Gli occhi del medico scattarono subito su di lui e sospiró.

«Secondo lei è meglio non nuotare per un mese oppure per il resto della vita?» domandó intrecciando le dita sotto il mento per poi appoggiarcelo su.

Logan respirò pesantemente come se fosse frustrato e io strinsi di più la presa sulla sua mano.

«Va bene, non nuoterò per un mese» disse rassegnato stringendomi la mano.

Ci alzammo e salutammo il dottore che non ci degnó neanche di uno sguardo, simpatico oh.

Vidi Logan per tutto il tragitto ospedale-macchina cupo e sinceramente non sapevo che dire e che fare in questi casi.

«Avevi ragione,se avessi fatto prima questa visita magari ora avrei potuto nuotare» sbotto lui

Mi morsi un labbro pensierosa.

«Logan quello che è fatto è fatto almeno l'abbiamo scoperto in tempo» risposi guardandomi intorno alla ricerca della macchina nera di Logan,una volta individuata ci avviammo verso essa e salimmo in silenzio,
il percorso dall'ospedale a casa mia fu silenzioso ed era strano ,
perché di solito Logan non stava mai zitto.

Scesi lentamente e pensai e ripensai.

«Perché non vieni dentro?» gli domandai prima che lui ripartisse.
Non volevo lasciarlo solo conciato così, gli amici si aiutavano nel momento del bisogno e io non l'avrei lasciato in balia di se stesso mentre affrontava una situazione così grave per lui,
il nuoto era la sua vita e privarlo di esso significa privarlo di una parte di sè.

Stupid famous best friend Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora