L'amore non ha mai avuto così tanti intrighi.
Una storia fatta di colpi di scena che lascerà senza fiato i suoi stessi protagonisti. Cosa succede quando butti nel mix Exo e Bts?
Nè io, nè Rose andammo all'università nei giorni successivi. I punti di sutura sulla sua ferita erano ancora evidenti ed io ero troppo scioccato per poter uscire di casa. Per alcuni giorni andavo solo in ospedale per vedere Rose. Cercavo solo di dimenticare il momento in cui Rose perse i sensi tra le mie braccia vaneggiando strane frasi che, per me, non avevano senso.
Jungkook aveva chiesto perdono senza sosta, da quando a causa sua, o meglio a causa nostra, Rose si era ferita. La rabbia che risiedeva in me era fuori controllo. Avrei potuto ucciderlo se Rose non avesse riaperto gli occhi. Tuttavia, nonostante il mio disappunto nei confronti di Jungkook fosse ancora vivido e mi facesse ancora innervosire parecchio, convenni che avrei dovuto rivolgergli la parola prima o poi. E lo feci, non appena mi resi conto che la rabbia incontrollata che provavo mi faceva paura. Il mio migliore amico sembrava sinceramente mortificato e aveva riempito la camera di ospedale di Rose di fiori e cioccolato.
Un mazzo di rose bianche spiccava tra tutti quei cespugli. Ma non era stato un regalo di Jungkook. Jimin era venuto a farle visita, con mia grande sorpresa.
«Ehi, Jimin, come facevi a sapere di Rose?» Non potevo lasciare che il ragazzo scoprisse della malattia di mia sorella. «Se è stato Jungkook giuro che lo uccido.» Jimin scosse la testa negando e cercò di calmarmi. «È stata la madre di Baekhyun a dirmi che Rose si è assentata dalle lezioni a causa di un infortunio.» Ci sedemmo a bere un caffè per parlare.
«Sono contento che non sia nulla di grave.» «Perché non vai a parlarle? So che tieni molto a lei.» Lo vidi arrossire sotto le ciocche bionde che gli penzolavano sul viso. «Non so...» «Le farebbe piacere sapere che i fiori non sono tutti di Jungkook.» «Ho sentito dire che avete litigato...» Sospirai. Le voci correvano troppo velocemente all'università per i miei gusti. «Passerà. Ha troppo bisogno di me quel moccioso.» «Nemmeno io capisco Baekhyun certe volte. Ma siamo migliori amici e nulla può cambiare questo.»
Jimin era un ragazzo troppo dolce per essere amico di Baekhyun. Quest' ultimo era possessivo e distaccato da tutto ciò che non riguardasse Jimin, come se il suo unico scopo nella vita fosse quello di proteggere Jimin e stare in sua compagnia. Era un'amicizia strana.
Accompagnai Jimin alla stanza di Rose affinché la salutasse e lei potesse ringraziarlo per i fiori. Camminando per i corridoi, sentivo già la sua candida voce risuonare oltre la sua porta. Ma con chi stava parlando?
Mi avvicinai cautamente per sentire meglio.
«Grazie di essere venuto.»
"forse Jungkook ha preso coraggio ed è venuto a scusarsi di persona." Pensai.
Ma il mio migliore amico l'avrebbe fatto più avanti. Non era lui il misterioso interlocutore. Dove immaginavo stesse in piedi Jungkook trovai invece Chanyeol.
Se la mia reazione fu di stupore, quella di Jimin fu ancora peggio. Parve pietrificarsi improvvisamente come se una scheggia di vetro gli fosse entrata nel petto.
«Jimin, tutto apposto?» «Lui che ci fa qui?» La voce di Jimin sembrava diversa. Un brivido mi percorse la schiena il quale mi portò a girarmi nuovamente verso Chanyeol, che stava sorridendo in modo misterioso alla mia Rose.
Mia sorella non mi avrebbe mai perdonato se avessi interrotto il suo momento da sola con Chanyeol, per questa ragione dovetti sforzarmi di non irrompere nella stanza. Indietreggiai assicurandomi che Jimin mi stesse seguendo.
«vorrei spaccargli la testa...» sentii mormorare tra i denti a Jimin. «Non é da te usare queste espressioni...» «Sono un uomo anch'io dopo tutto. E non sopporto la presenza di quel tipo.» Sospirai. «Gelosia? Oppure c'è altro sotto? Hai l'aria di uno che conosce Chanyeol meglio di chiunque altro.»
Jimin serrò la mascella, chiaro segnale che si stava costringendo a mantenere un segreto. Lo intuii solo guardandolo.
«Odio il fatto che ronzi intorno a Rose. Lei ha un sorriso così luminoso quando c'è lui.» «Immaginavo stessi pensando a qualcosa di svenevole come questa.» scoppiai a ridere, anche se non troppo divertito. «Vorrei poterti aiutare Jimin. Ma al cuor non si comanda purtroppo.» «Non mi arrenderò di certo per colpa di Chanyeol.»
Dopo quella strana giornata in cui ebbi l'occasione di conoscere un lato diverso di Jimin, io e Rose tornammo all'università. Anche se per la maggior parte delle lezioni rimanemmo all'aperto godendoci un po' d'aria. Lei aveva i capelli sciolti, i quali ondeggiavano piano al vento. Una ciocca le svolazzava insistentemente sul viso, ma lei, concentrata in chissà quale pensiero, non se ne preoccupava. Sentii il bisogno di metterglielo dietro un orecchio e così feci. Il mio gesto fraterno la fece sussultare.
«Sehun! Mi hai spaventata!» balbettò lei sconcertata. «Ti eri incantata? A chi pensavi? Allo splendente Jimin o al tenebroso Chanyeol?»
Rose mi guardò facendo una smorfia imbronciata. Amavo come le sue labbra si arricciavano in quel modo. «A nessuno dei due!» obiettò lei offesa. «A cosa pensavi allora?» La vidi riflettere, soppesando accuratamente le parole giuste da usare. «Sehunnie... quando dopo aver perso molto sangue sono svenuta... io... ho detto qualcosa?»
La guardai apprensivo. Forse lei ricordava di aver detto qualcosa? Sperai con tutto me stesso che avesse dimenticato di quelle frasi sconnesse.
«Ho solo... il vago ricordo di aver detto qualcosa di tremendamente sbagliato.» «Niente.» mi affrettai a rispondere con un sorriso flebile. «Non hai detto niente.»
Mi sembrò immediatamente più sollevata.
«Sehunnie... mi sento un po' stanca. Potresti portare tu questo fogli medici all'infermiera?»
Rose mi porse i fogli ed io le sorrisi.
«Qualsiasi cosa per voi, mia principessa.»
Vidi nei suoi occhi i ricordi in cui eravamo piccoli e giocavamo al cavaliere e alla principessa.
Stranamente allegro, mi recai verso l'infermeria. Era importante che l'infermiera avesse i referti medici di Rose, nel caso si fosse nuovamente infortunata a scuola, o nel caso in cui i punti si fossero riaperti. Giunsi alla porta della stanza adibita a infermeria. La voce di Baekhyun mi arrivò all'orecchio forte e squillante.
«Stai cercando qualcosa?»disse a qualcuno all'interno della stanza. Mi paralizzai dietro la porta sporgendomi quel poco necessario per poter vedere.
Chanyeol era chino su un cassetto aperto dell'archivio, a parte lui c'era solo Baekhyun. «Non sono affari tuoi.» sbottò Chanyeol. «Faresti meglio a sparire dalla mia vista. Se ti becco un'altra volta a rubare ...» Chanyeol schioccò la lingua. «Dovresti imparare ad usare quella linguaccia per fare altro.» Baekhyun si impietrì. «Bastardo!» gli gridò
Vidi Chanyeol balzare velocemente accanto a Baekhyun, come per prenderlo a pugni, ma si limitò a prenderlo per il colletto della felpa. «Non impicciarti.» lo intimò quasi ringhiando.
Capii che era arrivato il momento di dileguarmi, ma non fui abbastanza veloce. Finsi stupore quando Chanyeol piombò in corridoio e mi guardò con aria sospetta.
«Che hai da guardare?» Lo guardai negli occhi. E lui guardò me. In una lenta e silenziosa dichiarazione di guerra.
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