✣Episodio 28✣

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Sentivo l'aria solleticarmi la pelle. Aveva fatto caldo per tutto il pomeriggio, ma ora il cielo si era rannuvolato e il vento, che profumava di pioggia, mi stava rinfrescando le idee.
Camminavo al fianco di mia sorella, notando, con la coda dell'occhio, quanto l'orlo del suo vestito svolazzava un po' troppo sopra il ginocchio per i miei gusti.

«Davvero al giorno d'oggi permettono alle ragazze di uscire con i vestiti così corti?» commentai.
«Non è così corto...» obiettò mia sorella guardandosi le scarpe che timidamente andavano una davanti all'altra.
Pensai che dovesse essere proprio così il modo di camminare di una ragazza mentre va a incontrare il ragazzo che le piace e mi chiesi se anche Jennie cercasse a lungo l'abito giusto prima di incontrarmi. Jennie era sempre vestita bene, fin da quando l'avevo conosciuta l'avevo sempre vista vestita di tutto punto, lasciando trasparire la sua spiccata passione per la moda. Quindi non sarei mai riuscito a capire la differenza rispetto a quando usciva con me.
Invece Rose, che di solito si infagottava con grosse felpe scure o camice larghe, sembrava davvero diversa con un vestito così corto.

Quando giungemmo davanti al locale in cui dovevano incontrarsi, mi immaginai un Jimin che, in giacca e cravatta la stava aspettando con un mazzo di rose in mano. Invece era in ritardo.

«Sono sicuro sia successo un imprevisto.» la rassicurai vedendo come si stava nervosamente aggiustando il vestito sulle gambe.
«Si... arriverà di sicuro.»
«Jimin non è mai in ritardo ma non mancherebbe mai ad un appuntamento con una ragazza bella come te.»
Rose non rispose, limitandosi a guardare verso il basso come se avessi detto la cosa sbagliata.
Aspettammo per quindicimi minuti, poi per mezz'ora, e per un'ora. Tentammo di contattarlo ma il suo cellulare era irraggiungibile.
Vedemmo molte persone passarci davanti, con fare indaffarato. Ma nessuna di queste era Jimin.

«Rose... forse dovremmo tornare a casa...»
«A-ancora dieci minuti. Puoi precedermi se vuoi.»
«Non voglio lasciarti qui da sola.»
«Non devi essere così Sehun.»
La guardai perplesso.
«Così come?»
«Non è che di solito i fratelli accompagnano le sorelle agli appuntamenti.»
«Ma poco fa non la pensavi così. Eri d'accordo.»
«Si perché ero agitata e avevo paura. Ma tu non hai fatto altro che ripetermi quanto la mia gonna sia corta e che è inaccettabile e che Jimin doveva sapersi controllare per non saltarmi addosso... e io...»
«E tu?»
«Mi sono agitata ancora di più. E adesso Jimin non si è nemmeno presentato all'appuntamento e mi stai facendo sentire una cretina con un vestito inadeguato.»
Rimasi a bocca aperta.
Non ero bravo con le spiegazioni. Ed ero ancor meno bravo a capire io stesso per quale ragione dicessi certe cose. Sapevo solo che non ero riuscito ad essere meno protettivo con Rose nemmeno ora che stavo con Jennie.
Poi improvvisamente vidi gli occhi di Rose riempirsi di lacrime le quali cominciarono a scendere incontrollate sulle guance, appena tinte di rosa.
«Scusa...» singhiozzò «non dovrei essere così. Sono solo nervosa.»

Chanyeol attese per lunghi e interminabili minuti davanti alla porta che lo separava dal Geco.
Il ragazzo era l'unico a non sentirsi terrorizzato all idea di vederlo. Ciò che provava nei confronti del capo dell'organizzazione per cui lavorava, era un misto tra odio e ammirazione. Desiderava di essere apprezzato dal Geco più di ogni altro membro anche se non aveva mai visto il suo viso.
Quando entrò nella stanza, si ritrovò faccia a faccia con un paravento dipinto con meravigliose peonie blu, finemente decorate da riccioli dorati.
«Sono qui.» si annunciò formalmente, dopo un lungo inchino.
«Chanyeol.»
La voce del geco era vibrante, cavernosa.
«Si!»
«Il motivo per cui ti ho fatto chiamare è perché non voglio che terze persone ne vengano a conoscenza. Solo di te posso fidarmi. Voglio affidarti un compito.»
Il ragazzo rimase in ascolto. Temeva di sapere a che cosa stesse andando in contro. Ma allo stesso tempo voleva sapere quale importante compito il Geco gli avesse affidato.

Bad Boy Down [Exo&Bts]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora