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Ma è possibile che la nonna pensi agli ospiti e non ai suoi nipoti? Se crede che l'aiuterò con i vestiti o altre cose, si sbaglia! Che vada pure a chiedere aiuto a Mat, dopotutto a lui ha dato la stanza migliore.

Maledetto ragazzo! Sta usando il suo fascino con la nonna. Deve averla studiata bene per sapere che carte giocare, quel maledetto! Sa d'essere bello e se ne vanta pure.

Ho mal di schiena a causa del letto scomodo che si trova nella mia camera poco illuminata.

Questa, come da ricordi, si trova accanto a quella di quel ragazzo troppo sfrontato e affascinante.

Mi chiedo, però, una cosa: perché uno stronzo deve per forza essere bello, avere delle braccia super toniche, delle gambe dritte e sembrare un modello? Uno stronzo deve essere brutto per legge, così da rispecchiarne l'anima!

Dopo vari sbadigli, diversi allungamenti del corpo, esco Sono uscita in corridoio con l'intento di andare al piano di sotto e riempire il mio stomaco con tutte le bontà. L'odore preannuncia una colazione da re. Però dopo due passi, qualche scricchiolio alla schiena, uno altro sbadiglio e un forte dolore al collo, mi è venuta un'idea fantastica per vendicarmi.

Apro la porta della stanza di Mat, e con voce finta ma dolce inizio a parlare. «Mat, tesoro, la nonna ti vuole di sotto!» spero solo che il mio tono di voce risulti serio. La parola tesoro non è affatto casuale. Quando si vuole ottenere delle cose, la scelta delle parole dev'essere ben accurata.

«Voglio dormire ancora due minuti, per favore.»

«Mat!» dico alzando gli occhi al cielo. «Dormirai la prossima settimana quando tutto sarà finito, ora vai a vedere cosa vuole la nonna.»

«Okay, mi alzo.»

Esce da sotto le coperte mostrando un fisico niente male. Le mutande, meglio dire i boxer, lasciano poco all'immaginazione. Divento rossa come un pomodoro solo per aver guardato là dove non batte il sole. Per mascherare l'imbarazzo, inizio a grattarmi la testa e guardarmi in giro. Sembra che il mio cervello riesca a focalizzarsi solo sul fisico. Non ho mai dato importanza a queste cose, ma con lui non riesco a non pensarci. Sembra sia stato scolpito dal pennello di Michelangelo Buonarroti.

Resto sulla soglia della porta per guardarlo bene quando Mat non mi vede che tengo gli occhi fissi su di lui, e per imprimere nella testa tutta la bellezza nascosta solo dalle sue mutande.

«So di essere bello, ma ora vai via!» punta i suoi occhi marroni - verdi verso di me.

Sexy ma arrogante.

Sento caldo!

Soffoco.

Fa terribilmente caldo.

È arrivato il momento della mia vendetta, caro ragazzo!

Dentro di me rido in modo malefico e vado a preparare le cose essenziali. Prendo il mio materasso scomodo, dopo questa note posso affermare sia un materasso con le molle altroché consumato. Credo addirittura di essere stata punta. Lo porto in corridoio e apro la porta della stanza di Mat per vedere se è tornato o meno.

Via libera, mi dico.

Prendo il suo e lo porto in fretta in camera mia, dopodiché torno nella sua per sistemarlo. Sono troppo fiera di me. A volte vorrei mettere una telecamera nella mia testa solo per vedere tutte le idee senza perdere nemmeno una. Magari sono un genio, ma perdo le idee per strada.

«Che ci fai nella mia stanza?» sussulto nel sentire la sua voce. Per quanto dolce, roca e profonda possa essere, quando stai tramando qualcosa, ti spaventi lo stesso. Per lo meno ha avuto la decenza di indossare un paio di pantaloni, che però a dire il vero, non migliora la situazione.

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