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Ridere così tanto da non pensare più alle tue paranoie è la cosa più bella che mi sia mai capitata. E penso che questo accade solo se hai le persone giuste accanto a te.


Mat mi ha fatta ridere talmente tanto durante il tragitto in barca, che mi sono dimenticata di essere stata lasciata a casa da sola. Mi sono scordata di aver perso il mio rossetto da cui non mi separo mai. Mi sono dimenticata che non vado tanto bene alla mia famiglia.


Mat mi ha fatta sentire giusta.


«E la bella ritardataria fu salvata dal bel principe» sento qualcuno commentare. Ma siccome non conosco tutte le persone presenti su questo yacht, mi limito ad alzare il dito medio e abbassarlo subito dopo per evitare altre figure di merda.


Le strilla di mia madre, almeno per oggi, me le voglio risparmiare.


Mat non è un principe. I principi normalmente non salvano le ragazze. Loro guardano mentre i loro uomini fanno tutto il lavoro.


Mat invece è quella persona che si sporca le mani.


Potrebbe essere l'aiutante del principe oppure un suo servo. E a me va bene così. Io non sono una principessa e il principe nemmeno lo voglio. E chi vorrebbe uno accanto a sé in calzamaglia?


Colui che mi ha baciata, fisicamente non ha nulla a che vedere con un principe. Ha il mento leggermente quadrato, e a me piacciono i ragazzi con un meno fine, sottile e elegante.


Il fatto che Mat abbia un mento così, non è nemmeno da considerarlo come un difetto, anzi, è una sua particolarità.


Il naso alla greca, poco fine anch'esso gli dona un tocco mascolino. Lo fa apparire più affascinante.


Mat ha tutto ciò che odiavo vedere in un ragazzo, ma nonostante ciò, mi piace da morire.


«Lauren, hai il rossetto rovinato» mamma, si avvicina a me con modi non troppo sofisticati per farmi notare le mie labbra prive di rossetto.


Squadra bene anche il ragazzo e poi riporta i suoi occhi chiari su di me e sorride.


Ma non è successo nulla, che ti ridi?


«Certo, qualcuno mi ha fregato il mio Coco Mademoiselle!» rispondo alzando gli occhi al cielo.


«E chi è Coco Mademoiselle?» domanda Mat curioso. Cerco di mantenere le labbra serrate e non scoppiare a ridere. Con Jo questo non succede mai, e nemmeno con George, il fidanzato della mia coinquilina.


Non guardarmi così per favore.


Sposto lo sguardo altrove perché non ce la faccio più, voglio saltargli addosso.


Non sorridermi così e non mi parlare in questo modo affascinante.


«Il mio rossetto» dico seria, incrociando le braccia sotto il seno.



Mi impegno a mantenere la calma e a non portare Mat da qualche parte e baciarlo fino allo sfinimento. Devo mantenere la coerenza io. Ma, a quanto pare, è una cosa totalmente difficile se la coerenza non c'è tra i pensieri.


Il gilet che indossa sopra la camicia bianca gli sta troppo bene. È un rubacuori professionista. Le ragazze se lo mangiano con gli occhi. Tutte le presenti qui, vedo come lo guardano e sussurrano tra di loro. Sono finalmente orgogliosa di farmi vedere accanto ad un ragazzo. Più lo guardano, più dimostrano che accanto a te c'è un bell'uomo. Ma, dall'altra parte, mi sento logorare l'anima.


Sento una specie di gelosia impossessarsi del mio corpo. Vorrei baciarlo e far vedere a tutte quante che lui è mio, invece non posso perché da domani non lo rivedrò mai più. Lui sarà solo un ricordo.

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