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Un mese e mezzo fa, la mia vita sembrava andare in frantumi perché mi sentivo persa e disorientata. Ma ora ho ripreso in mano la mia vita.


Adoro il lavoro che faccio e le sfilate alle quali partecipo assieme a Felicia.


Vediamo dei bei modelli che ci provano con noi. Ci usciamo assieme e ci divertiamo.


Le cose però non vanno altrettanto bene per Felicia. Lei e George si sono lasciati. Secondo la mia amica si sono presi una pausa. È convinta di aver preso la scelta giusta, dice che erano troppo appiccicati e una pausa avrebbe fatto bene a entrambi.


George di conseguenza si è trovato costretto a lasciare casa mia.


Penso che la loro "rottura" sia dovuta alla loro convivenza prematura, e spero che presto per entrambi arrivi il meglio.


Tra me e Geo il rapporto non è cambiato, siamo sempre amici. Usciamo assieme per bere un caffè e chiacchieriamo del più e del meno. Anzi, in realtà molto spesso parliamo di Felicia.


Ho continuato a pensare a Mat, chiedendomi se fosse diventata una ossessione per via del fidanzamento di Sophie e del mio prolungato stato da single.


L'esperienza in Sardegna mi aveva aperto gli occhi facendomi capire e rendendomi un po' egoista. Dovevo prima curare me stessa e poi gli altri.


«Dai Lauren, è tardi» Feli mi mette fretta per non fare tardi alla sfilata.


Stasera si terrà una sfilata di una piccola azienda e io sono lì come stilista insieme a Jonathan e Clotilde.


«Considerami già sul posto» passo il mio rossetto Coco Mademoiselle sulle labbra e dopo un ultimo sguardo allo specchio, mi ritengo pronta per andare a lavoro.


Questo rossetto già da prima era il mio preferito, ma da quando Mat me lo passò sulle labbra... beh non mi ci separo mai!


Quando arrivo sul posto, le modelle e i modelli sono già pronti per sfilare. Sono un po' agitati, ma pronti.


Abbiamo allestito il tutto in una piccola palestra. Il capo dell'azienda che ha organizzato questo evento ha voluto me, e io mi sento molto euforica.


Sento che sto crescendo nel mio lavoro. Non mi aspettavo di diventare così richiesta.



Per tutta la sera non ho fatto altro che vestire i modelli. Il loro sedere che sculetta in mutande davanti a me mi ha dato un po' alla testa. Hanno tutti dei corpi meravigliosi, e toccare quei petti nudi non fa bene alla mia salute mentale.


Ma chi si può lamentare?


«Che fai dopo la sfilata?» domanda un modello dai capelli biondi e dagli occhi scuri.


«Non lo so di preciso. Forse uscirò con i miei amici a bere qualcosa» mi ritrovo a rispondere ad un perfetto sconosciuto. Devo prendere una boccata d'aria, tutto questo caldo mi sta dando alla testa.


Gli sistemo la giacca nera con ricami rosa fluo sul colletto e sulle maniche. È stata creata da un noto designer che collabora con la stessa agenzia per la quale lavoro stasera. Gli faccio fare una piroetta per vedere se è tutto in ordine, e i miei occhi si fermano un po' troppo a guardare il suo sedere fasciato dai pantaloni del completo con gli stessi ricami rosa fluo sulle tasche anteriori.


«Se ti va, aspettami alla porta principale. Ti farò passare una serata diversa dal solito.»


Rimango interdetta, non mi aspettavo un invito da parte sua. Sarà tutto merito del mio vestito senza spalline a fasciare il seno, leggermente svasato dalla vita in giù - per nascondere alcune parti del corpo che non amo molto - del colore più nero della pece.

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