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«Quindi hai fatto pace con la tua famiglia?»


Sto parlando con Felicia degli ultimi eventi e di come ho fatto pace prima con mia sorella e poi con mia madre.


«Già, ora siamo una famiglia allargata» scherzo. «Però sono più serena rispetto a prima. Non so come spiegarti, mi sento come se avessi tolto una pietra dal cuore.»


«Perché ora sai che oltre ad avere degli amici, hai anche una famiglia su cui contare.»


Le sue parole mi fanno tremare il cuore.


Ho una famiglia su cui contare.


Lauren Crawford non è più la pecora nera della famiglila.


La Sardegna mi ha cambiato la vita. Ho conosciuto il ragazzo di cui mi sono innamorata. Lui mi ha fatta riavvicinare alla mia famiglia e mi ha spinta a capire che molte volte le apparenze ingannano. Ognuno di noi merita una seconda possibilità.



Mi stringo di più nella mia giacca autunnale leggera e aspetto che arrivi Mat per portarmi a fare delle commissioni per lavoro.


Felicia si trova già nel suo bell'ufficio al calduccio, mentre io devo correre per ritirare alcuni capi Armani per la prossima sfilata. Devo anche andare al negozio di Trussardi e ritirare le scarpe, quando vorrei solo stare a casa e essere coccolata da Mat.


«Vuoi che ti porto a casa così puoi mettere una giacca più calda? Tra poco inizierà a piovere» Mat accosta vicino al marciapiede.


«No, magari dopo. Sono già in ritardo» salgo in macchina accendendo il riscaldamento mentre sfrego le mani per riscaldarmi.


Siamo solo a metà ottobre ma il tempo non è il massimo.


«Conosco un modo migliore per farti riscaldare» ridacchia lui mostrando i suoi denti bianchi.


«Siamo in ritardo, Mat» replico immediatamente. Ma l'idea in sé mi manda già in iperventilazione.


«Qualcosa mi dice che non avresti rifiutato» dice fra una risata e l'altra «E che l'avresti fatto pure in macchina» mi tocca il ginocchio e lo accarezza.


Amo questo suo modo di fare quando siamo in macchina. È come se mi ricordasse che lui c'è sempre.


«Dio, quanto sei perverso!» alzo gli occhi al cielo e nascondo un piccolo sorriso guardando fuori dalla finestra. «Non lo so perché mi sono messa con te!» scherzo.


«Ma perché sono fighissimo, ovvio.»


«Cretino» gli dò un colpo leggero sulla gamba destra. «Però è vero sei foghissimo. »


«Un cretino che ami, però.»


«E chi lo dice?»


«Il tuo sguardo, il tuo sorriso e i tuoi occhi.»


«Allora metterò a tacere la mia faccia!» mi giro nella sua direzione e gli sorrido.


Una volta arrivati a destinazione, prendo la borsa dai sedili posteriori e scendo dalla macchina.


Mentre attraverso la strada per entrare nel negozio lancio un'occhiata verso Mat e questo mi regala un sorriso malizioso. È bello avere Mat anche al lavoro, senza di lui, i tragitti da un negozio all'altro sarebbero stati noiosi, e non sarei stata molto contenta di fare conversazione con altri autisti. Se dovessi mai scherzare con gli altri così come faccio con lui, sono convinta che Mat mi cucirebbe la bocca, oltre al fatto che io mi farei schifo da sola.


Sono del parere che bisogna essere amichevole con tutti quanti, però riservi la tua essenza solo alle persone più care. Non potrei mai essere cosi sciolta con chiunque, sarei una falsa se mi comportarsi con tutti allo stesso modo.

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