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Un fidanzato inventato era l'ultimo dei miei pensieri, eppure è successo e adesso devo tirare fuori un bel ragazzo che faccia invidia alla mamma, a mia sorella e anche a Mat.

A quanto pare, però, il buon dio non mi ha dimenticata completamente e quindi mi ha dato degli amici che farebbero qualsiasi cosa per me.

«Jo, amore della mia vita...» inizio a fare la ruffiana. Spero solo che Jonathan mi regga il gioco altrimenti sono fregata.

«Puzza un po' la tua chiamata.»

Ecco, appunto.

«Ehm... Ti puzza bene. Che fiuto che hai però...» mi passo una mano sul viso frustrata della situazione creatasi. «Comunque, Jo, per favore dimmi che sei libero questo weekend. Ti prego, ti prego!» se vuole mi metto anche in ginocchio.

«Non posso tesoro, perché?» domanda il mio amico e collega. Me lo immagino seduto davanti alla scrivania con le gambe incrociate e con il suo bel sorriso, aspettando curioso la mia risposta.

«Ehm, ecco...» farfuglio indecisa. «Diciamo che per non fare brutta figura mi sono inventata un fidanzato» chiudo gli occhi, e alla fine decido di sputare tutto fuori e liberarmi da quel peso.

Spero davvero che Jonathan venga qui questo weekend. Si tratta di vita o di morte alla fine. Se Jo non viene devo inventarmi altre scuse e non voglio raccontare frottole a lungo.

Lo sento ridere. Conoscendolo bene, ora sarà piegato su sé stesso a tenersi la pancia dal troppo ridere. «Scusami tesoro...» mi ritrovo ad alzare di nuovo gli occhi al cielo nel sentire quel nomignolo ormai fastidioso. «Mi dispiace, non posso. Venerdì andrò a Parigi per la sfilata e hanno ingaggiato me come stilista. In realtà volevano te, ma dato che tu non ci sei... Prova a chiedere a George, lui sicuramente potrà aiutarti e in quanto quasi tuo coinquilino ti conosce molto bene.»

«Gio è fidanzato, e la sua fidanzata si vendicherebbe solo per averlo pensato quindi va bene così. Mi inventerò qualche rottura improvvisa.»

Sono fregata. E sfigata.

Sento un rumore provenire da dietro la mia porta. Indecisa e un po' paurosa che qualcuno abbia sentito la mia conversazione e, di conseguenza scoperto la mia bugia, esco per vedere che succede. Non c'è nessuno. Scoperta o non scoperta, sono comunque fregata, e bugiarda.

Libero i polmoni dall'aria trattenuta fino ad ora e torno in camera un po' più tranquilla.

«Sì, ma Feli non è gelosa. Prova lo stesso.»

«Ho detto no! Grazie comunque Jo» chiudo la telefonata e sbuffo.

E ora? Come me ne esco fuori?

Scegli sempre la verità alla bella figura!

***

«Sì nonno, va bene quello.»

Mi trovo col nonno a fare compere. Deve scegliersi il completo. Secondo me, con tutti i completi che possiede, non ha bisogno di comprarsene un altro. Ma la nonna è molto esigente, e di conseguenza, deve accogliere le sue richieste senza replicare.

Povero nonno ad essersi scelto una moglie così.

Sarei dovuta essere a Parigi durante questo fine settimana. Avrei dovuto godermi un bel weekend, magari in compagnia di un bel francese che parla con quella erre moscia adorabile.

Invece dove sono? Chiusa in un negozio di completi maschili tutti uguali. Sicuramente ho sbagliato qualcosa quando ero nella pancia di mia madre. Direi anche di aver sbagliato in un'altra vita, ma non credo nell'incarnazione.

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