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I due uomini si siedono sul divano ancora disfatto e si guardano negli occhi.


Vorrei sparire, sotterrarmi e non uscire mai più.


Sicuramente qualcosa ho sbagliato per ritrovarmi davanti a mio padre e al ragazzo che in qualche modo mi ha rubato il cuore?


«Cosa ci fai qui?» chiede di nuovo mio padre.


Ha uno sguardo impassibile che non saprei nemmeno come interpretare.


Il ragazzo, seduto a debita distanza da mio padre, deglutisce e chiude gli occhi. «Non è successo nulla.» la risposta è molto originale, devo dire. Intanto, però, non ha risposto alla domanda alla quale, oltre a mio padre, sono curiosa di saperla anche io.


«Papà, dai...» cerco in qualche modo di dissuadere mio padre.


«Da quel che ne so lavori per i miei suoceri, che ci fai in casa di mia figlia, per giunta da soli? Hai passato la notte qui?»


Papà continua a indagare ed io vorrei solo urlare e sparire.


Perché tutte a me?


«Sì signore, ho passato la notte qui...» mio padre cerca di fermarlo ma Mat continua a parlare. «Ho dormito sul divano, vede è ancora disfatto.»


«Hm» mio padre respira profondamente e poi ci guarda. «Avete la mia benedizione, ma non capisco come e quando...»


Andrew Crawford resta lì a pensare.


Allora perché fare tutto questo teatrino se intanto approvi? Dove sta la logica?


Ancora una volta mi ritrovo ad alzare gli occhi al cielo, per la gioia di Mat.


«Cioè, voglio dire, eri in Sardegna. Guadagnavi abbastanza bene lavorando per i miei suoceri. Mia moglie poi ti ha pagato per...» si interrompe bruscamente e sposta il suo sguardo su di me. «Insomma, per...» deglutisce e mi guarda ancora.


Corrugo la fronte capendo cosa stava per dire.


«Dai, dillo papà, prendeva una bella somma per tenermi d'occhio. Non è vero Mat?» sposto tutta l'attenzione sul ragazzo.


Mat per la tensione manda giù la saliva facendo muovere il suo pomo d'Adamo. Si passa una mano sulla barba nera e corta e poi guarda in terra.


«Sì, ma non ho mai preso quei soldi, Lauren. Devi credermi. Ho accettato perché pensavo che tu avessi bisogno di un bodyguard o qualcosa del genere, ma non per soldi» alza appena lo sguardo e mi guarda. Mat ha quei occhi tristi e colpevoli. Uno sguardo spento all'improvviso. E di nuovo mi ritrovo a pensare che sia colpa mia.


«Quindi avevo ragione a sospettare. La mia presenza non conta molto, a quanto pare...» ispiro ed espiro alzandomi dal divano, e rendendomi conto di quanto ingenua io possa essere a volte.


«Non uscivo con te per i soldi, Lauren. Per favore, devi credermi» si avvicina a me lasciando il posto sul divano.


Papà ci guarda dispiaciuto, realizzando di aver combinato una disastro.


Mat mi prende il braccio impedendomi di farmi scappare. D'altronde sa che lo faccio spesso e volentieri. Lui, in poco tempo , ha capito quanto odio essere in difetto o anche presa in giro. Sa che, quando qualcosa non mi piace, scappo via.


«Ti prego, devi credermi. Io...» si gratta la nuca. «Io mi sono affezionato a te, mi faceva piacere stare in tua compagnia» cerca di giustificarsi.


Lui è... bello e stronzo.


«Vattene Mat. Adesso!»


Il ragazzo mi guarda in modo triste e dopo un profondo respiro si avvicina. «Ti conquisterò prima o poi» sussurra e, dopo che si passa di nuovo i capelli in modo ripetitivo, abbandona il mio appartamento.

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