Il mostro che è in lei

Capitolo 26

CAPITOLO 26.

“HARRY’S POV.”

Da come mi è stato ordinato da Liam, oggi sono rimasto tutto il giorno di guardia ad Amanda.

Non ho ancora capito il motivo di tutto questo trambusto ma a breve avrò le mie risposte.

Arrivo a casa di Louis, suono il campanello e Amanda mi viene ad aprire.

“Ciao Amy.”

“Ehi Harreh.” Mi sorride e si sposta di lato per farmi entrare.

“Tuo padre?”

“E’ in cucina.” Me la indica con un cenno della testa e va in soggiorno.

Chiudo la porta, vado in cucina e trovo Louis seduto sullo sgabello con i gomiti sul bancone e le mani a sorreggere il viso.

“Ehi Boo.”

“Ehi Harold.”

Mi metto seduto davanti a lui e lo guardo.

“Perché mi avete fatto pedinare tutto il giorno tua figlia?” Sussurro per non farmi sentire da Amanda.

“Perché un certo Bolof è venuto a minacciare Addi mettendo di mezzo Amanda.”

“Che cosa voleva?”

“Addison è dovuta partire per uccidere un noto membro della nobiltà russa.”

“Quindi lei ora si trova a Mosca?”

“Esatto.”

“Interessante.” Sorrido.

“Togliti quella faccia da sadico pazzo.” Mi rimprovera aspramente.

“Ti manca la tua Addi, Boo?” Lo prendo in giro.

“Ma guarda! Quello che quattro anni fa aveva paura persino della sua ombra, uno sfigato, novellino e gracido ragazzino mi viene a sfottere e parla della sua carnefice come se fosse la sua migliore amica. Lasciatelo dire Haz, sei strano. Sei diventato un armadio a quattro ante, alto e pieno di muscoli.”

“Già, come cambia la vita. Ho sempre dato del mostro a Addison ed ora lo sono io. Infondo ho preso dalla migliore.” Sorrido mostrando le fossette.

“Però quell’aria innocente non te la toglie nessuno.” Sorride anche lui.

“Addi dice che è una buona trappola.” Lo guardo con sufficienza.

“Beh, ti ha addestrato bene, non c’è che dire.”

“Senti Lou, com’è fare il padre?” Divento serio.

“Direi che è una cosa meravigliosa, unica nel suo genere. Ti rende felice. Perché?”

“Sai, credo di aver combinato un guaio.”