capitolo 9

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CAPITOLO NOVE.
 
“ADDISON’S POV.”
 
“Un’altra cena!?” Sbotto in faccia a mia madre.
 
Non ho nemmeno messo piede in casa e questa mi viene a dire che stasera ci sarà qualcuno che lavora con papà e Liam a cena.
 
“Avanti Addison, che ti costa?”
 
“Donna è sabato! Io non resto mai a casa il sabato sera!” Le punto il dito contro e poi la sorpasso per andare nella mia stanza.
 
Arrivo proprio davanti alla porta quando quella di mio fratello si apre.
 
“Allora, sei dei nostri a cena?” Incrocia le braccia.
 
“Che palle pure tu! No!”
 
“Ma ci devi essere, sai com’è tuo padre!”
 
“Kimberli! Che cosa ti ho detto oggi prima di uscire?”
 
“Le discoteche non aprono alle nove! Dille qualcosa anche tu, Liam.” Mamma quasi lo supplica.
 
“Ci andremo a divertire più tardi.” Sorride.
 
“Ci?” Inarco un sopracciglio.
 
“Faith ha detto che si vuole divertire.”
 
“Bene.” Sorrido compiaciuta.
 
“Quindi!?” La vecchia sbotta.
 
“Va bene, va bene! Che palle!” Entro in camera e mi chiudo la porta alle spalle.
 
Butto il borsone per terra, vado in bagno, mi faccio una doccia fredda, mi avvolgo in un asciugamano e torno in camera.
 
Prendo l’intimo dal mio cassettone e quando alzo lo sguardo sullo specchio vedo l’immagine riflessa di Liam appoggiato allo stipite della porta che comunica la mia stanza con la sua.
 
Stupida porta del cazzo!
 
“Che vuoi?” Non mi giro nemmeno a guardarlo.
 
Mi infilo le mutande da sotto l’asciugamano e poi me lo tolgo per mettere il reggiseno.
 
Facendo tutto questo non mi sono nemmeno accorta che Liam è alle mie spalle.
 
Le sue mani scansano le mie e mi allaccia i gancetti del reggiseno.
 
“Ecco.” Sorride per poi diventare serio e, prendendomi per le spalle, mi gira verso di lui.
 
“Quando andrai a far visita a Miller?”
 
“Quando Faith mi darà il via libera.”
 
“Hai memorizzato tutti gli orari e i codici?”
 
“Liam. Sta tranquillo. Non è la mia prima volta, so tutto, non preoccuparti.”
 
“Bene. Mi aspetto che vada tutto secondo i piani sorellina. Sta attenta.”
 
“Come sempre.”
 
Sorride e si gira per tornare nella sua stanza ma dopo qualche passo si ferma.
 
“Ah, un consiglio. Mettiti il vestito bianco, mette in risalto le tue forme.”
 
“Lo seguirò.”
 
Torna a camminare e poi si chiude le porta alle spalle.
 
Se penso al nostro rapporto mi viene da ridere.
 
Dagli altri ci facciamo vedere come due persone completamente diverse ma quando siamo solo io e lui dove, ne gli altri ne le telecamere di questa casa ci guardano, siamo noi stessi. Ci vogliamo bene e forse lui è l’unica persona che ne vuole a me.
 
Mi riprendo dai pensieri e apro la cabina armadio, prendo il vestito bianco che mi ha consigliato mio fratello e me lo metto, un decolté bianco con dei brillantini sulla punta, il mio Chanel, piasto i capelli, matita, mascara, rossetto rosso sangue e sono pronta.
 
Scendo di sotto e a pochi scalini mi ritrovo Louis davanti.
 
Ecco perché Liam mi ha consigliato questo vestito.
 
Io lo ammazzo quello!
 
Sul viso di Louis appare un ghigno che particolarmente mi intriga ma non ho assolutamente intenzione di dargliela vinta.
 
Non conosce a fondo Addison Alice Payne.
 
Scendo gli scalini con tutta la sensualità di questo mondo, vedo il desiderio nei suoi occhi, mi avvicino a lui, sembra che io stia andando da lui per salutarlo ma appena mancano qualche centimetro devio e me ne vado in sala da pranzo sculettando a testa alta.
 
Un punto per me.

“LOUIS’ POV.”
 
Cioè.. Se n’è andata! Mi ha lasciato così, come un imbecille.
 
Devo dire che questa sera è proprio sexy.
 
Louis!
 
Ma a cosa pensi!?
 
Da quando la conosco non ragiono più. E’ una debolezza per me.
 
“Louis?”
 
“Eh?”
 
“So che il culo di mia sorella è interessante ma almeno potresti essere un po’ più discreto.” Trattiene delle risate.
 
“Tua sorella mi ha stregato. Ti giuro, non riesco a togliermela dalla testa.”
 
“Allora ti piace mia sorella eh? Beh, buona fortuna..” Mi da una pacca sulla spalla e sorridendo se ne va in sala da pranzo ed io lo seguo pensieroso.
 
Per tutta la cena naturalmente parliamo di lavoro e Addison non mi degna di uno sguardo.
 
Verso le dieci e mezzo la castana sparisce al piano superiore e dopo nemmeno un quarto d’ora torna con un pantalone largo della tuta nero, blazer verdi, top dello stesso colore che le fascia solo il seno e in testa ha il cappello verde dei New York Yenkees.
 
“Andiamo?” Guarda me e Liam.
 
“Si!” Liam risponde per tutti e due perché io, dopo questa, ne sono incapace.
 
Però ho un asso nella manica.
 
“Prendiamo la mia auto.” Sorrido.
 
“Perfetto.”
 
Noto una striscia verde che esce dai pantaloni di Addi e sorrido.
 
“Anche le mutande in tono eh?"
 
“Mi pare ovvio.” Mi parla con superiorità.
 
Saliamo in auto e Liam mi da le indicazioni della strada, in venti minuti arriviamo e fuori dal locale vediamo gli altri; parcheggio e scendiamo.
 
“Allora, entriamo?” Addi è impaziente.
 
“Si bellezza! Stasera c’è Chris!” Faith sorride da un orecchi al’altro.
 
“Interessante.” Sorride.
 
Io e i ragazzi intanto ci avviamo per andare dentro.
 
“Wo wo wo! Dove credete di andare voi due?” La mora indica me e Liam.
 
Addison mi prende per la cravatta e mi tira a se, me la toglie,  mi sbottona i primi due bottoni della camicia e per finire mi scompiglia i capelli.
 
“Questa la tengo io.” Si mette la cravatta al collo.
 
“Ciao Conooor! Ti sono mancata?” Ghigna al buttafuori.
 
“Ad. Vedi di non combinare guai come al solito tuo.” L’omone la rimprovera.
 
“Non ti assicuro niente ma ci proverò Conny.” Sorride ed entra nel locale seguita da noi.
 
Ha così tanta confidenza con il buttafuori? Okay adesso mi preoccupo. Mi sono cacciato in un bel guaio.
 
“Ehi, tirati su le maniche, sembri più credibile.” La castana mi da una pacca sul sedere e poi si mischia nella folla.

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