Capitolo 47

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CAPITOLO QUARANTASETTE.

"LIAM'S POV."

Gli altri se ne sono andati da un po' ed io sto pensando a Addison.

Mi incuriosisce, voglio sapere qualcosa sul nostro rapporto, se anche lei lavora con noi.

Osservo fuori dalla porta della mia stanza che è aperta e per mia fortuna in, quel momento, Addison sta camminando a piedi nudi per il corridoio.

Le faccio un fischio e riesco ad attirare la sua attenzione, si avvicina e si appoggia allo stipite della porta sorridendo leggermente.

"Ehi, come ti senti?" Mi chiede gentilmente.

"Io bene e tu?"

"Molto meglio."

"Mi dispiace per quello che è successo." Abbasso lo sguardo.

"Non preoccuparti, non è stata colpa tua."

Rialzo lo sguardo e sorrido.

"Vieni qua." Le indico la fine del letto mentre incrocio le gambe.

Addison chiude la porta e si siede imitandomi con le gambe.

"Dobbiamo parlare di molte cose."Sussurro incerto.

"Non so se posso. Potrebbe essere uno shock per te. Te ne ho già causato uno dicendoti che sono la tua gemella."

"Non è stato proprio uno shock. Più una rivelazione, non me lo sarei mai aspettato. Come ho fatto a rimuoverti dalla mia vita?"

"Non lo so." Scuote la testa lentamente. "Ma forse è tutto segno del destino."

"E cioè?" La guardo perplesso.

"Beh, vedi, io e te abbiamo un rapporto molte stretto, questo si ma io.. Ecco.. Mi diverto a.. Maltrattarti." Sorride imbarazzata.

"Credo che sia normale tra fratello e sorella, no?" Sorrido.

"Forse di visto che anche tu non ci vai molto leggero." Si acciglia.

"Rispondo dolo a quello che mi fai." Rido divertito.

"Si ma sei comunque un novellino." Ridacchia.

"Novellino?!" La guardo sconcertato.

"Si." Mi fa il verso.

"Illuminami." Gesticolo platealmente alzando gli occhi al cielo.

Forse la conosco veramente più di quanto io ne sappia.

"All'età di sedici anni ti ho fatto un occhi nero." Sogghigna.

"Non voglio controbattere solo perché tu sei incinta e la cosa potrebbe finire male." Rispondo seccamente.

"Hai solo paura che io possa farti del male." Mi rimbecca.

""No Ad. Ho solo buon senso. Tu sei incinta di mio nipote ed io ho un polso ingessato." Divento serio.

"Va bene." Alza gli occhi al cielo e sbuffa.

"Raccontami qualcos'altro" La incito.

"Vediamo.. Siamo uno l'opposto dell'altra ma molto simili. Fino ai dodici anni non abbiamo combinato niente di particolare ma l'anno dopo mi sono messa nei guai, ho conosciuto meglio Zayn e Niall anche se sono i tuoi migliori amici praticamente da quando siete nati e vi ho trascinato nei miei casini."

"Quindi è per questo che ora siamo mafiosi e assassini." Inarco un sopracciglio.

"Già. L'ultimo anno di liceo io e i ragazzi abbiamo combinato casini vari e abbiamo dovuto ripetere l'anno mentre tu iniziavi a lavorare con papà. Il povero Harry credeva di averla scampata invece sono stata bocciata e abbiamo passato un bellissimo anno insieme, fino a quando non ho scoperto che si tagliava. A causa mia." Si rabbuia.

"Come fai a sapere che si tagliava e che era colpa tua?" Chiedo incuriosito.

"Gli ultimi giorni di scuola l'ho beccato dietro l'edificio che si stava tagliando. L'ho fermato non prima di avergli dato uno schiaffo e in preda al panico mi ha rivelato tutto. Da quel giorno ho promesso a me stessa di aiutarlo. L'ho addestrato ed ora è alto e muscoloso." Sorride felice.

"Ma?" Le chiedo capendo che non ha finito la frase.

"Ma non riesce a controllare i suoi attacchi di panico e se si sente in pericolo può fare del male. Si fida di me ed io riesco a calmarlo ma non si fa toccare dagli altri." La sua felicità di prima sparisce.

"Cambiamo argomento. Vita sentimentale?"

"Solo Louis ma ho avuto rapporti.. Sessuali con Zayn, Niall e qualcun altro."

"Zayn e Niall?" Rimango stupito.

"Vuoi sapere quando e con chi ho perso la verginità?" Assottiglia gli occhi.

"Addison.. Io.. Emm.." Sono in imbarazzo.

"Te lo dico lo stesso, stronzo. Ti sei giocato la mia verginità e Zayn l'ha vinta! Avevo quattordici anni. Non che la cosa mi interessi ma te la potevi anche risparmiare." Mi accusa.

Ora sono scioccato.

"Io.. Oh mio Dio.." Mi passo freneticamente la mano tra i capelli.

"Rilassati Liam. Sono passati dieci anni."

Ci guardiamo per un po' e all0improvviso iniziamo a ridere."Non credo che tu ti senta in colpa. Lo rifaresti."

"Si, credo proprio che lo rifarei." Sorrido malignamente come Addison.

Ha ragione, siamo così diversi ma maledettamente uguali.

""Allora, mi hanno riferito che finalmente hai chiesto a Faith di sposarti. Certo che momento migliore non potevi scegliere." Scuoto la testa.

"Dovevo sistemare le cose. Quella succhia cazzi di Brittany mi è venuta a far visita e mi ha baciato mentre Faith entrava nel mio ufficio."

""Ed è per questo che hai fatto l'incidente." Sgrana gli occhi.

"Già."

"Prima il mio ragazzo e ora mio fratello. Per tutte le volte che l'ho picchiata non ha ancora capito che deve starci lontana. E poi non stava con quel John?" Si acciglia.

"Ha detto che John non soddisfaceva i suoi bisogni e che cerca qualcuno che la faccia sentire viva." Alzo gli occhi al cielo.

Addi scoppia a ridere e butta la testa all'indietro.

"Sssh.. Smettila di fare rumore o ci cacceranno." Ridacchio divertito.

"Cerca qualcuno che la faccia sentire viva. Ma per favore. Aspetta che le metta le mani a dosso e poi rinascerà. Poi è venuta da te, forse voleva provare il tuo tocco magico." Sorride maliziosa.

"Tutte lo vogliono provare." La guardo con superiorità.

"Non ne dubito. Era un argomento molto discusso a scuola. Eri il ragazzo dalla lingua d'oro per ogni ragazza." Ridacchia.

"Già ma io ho sempre avuto occhi per Faith." Sorrido.

"Lo so. Era l'unica ragazza che non eri riuscito a portarti a letto. Non ti considerava nemmeno, eri solo mio fratello gemello per lei. Niente bel scapolo Payne." Mi fa il verso e scende dal letto.

"Va a riposare, ragazzine." Le do una pacca sul sedere e la indico la porta.

"Si, signore."

Il mostro che è in leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora