Capitolo 28

524 19 1
                                    

CAPITOLO VENTOTTO.

"JUSTIN'S POV."

"Lasciati andare Amy.." Sfioro le mie labbra con le sue e poi ne riprendo possesso.

Le sfilo la maglietta e la lancio in qualche angolo della stanza.

Passo a baciarle il collo e la faccio un succhiotto.

"Questo non dovevi farlo Justine!" Si tocca il segno e poi mi guarda male.

"Ormai l'ho fatto e con questo sei mia." Sorrido.

"Bene."

Amy mi afferra per le spalle e capovolge la situazione.

Mi toglie la maglietta e mi fa un succhiotto sul collo per poi andare più giù e farmelo un altro vicino al capezzolo destro.

"Ora siamo apposto." Sorride soddisfatta.

"Così siamo apposto." Le slaccio i gancetti del reggiseno e glielo tolgo.

"Grazie, iniziava a darmi fastidio."

Capovolgo di nuovo la situazione e le tolgo i pantaloni.

"Mutande con le mucche?" Inarco un sopracciglio.

"Ma non sono carine?" Usa una voce da bambina.

"Si, molto sexy." Sorrido.

"Beh, sai, non credevo che proprio questa sera avrei perso la verginità." Grugnisce infastidita.

"Le cose migliori succedono quando meno te le aspetti." Torno a baciarla mentre le sue mani mi sbottonano i pantaloni.

Mi allontano da lei togliendo i jeans e successivamente i boxer.

"Ehi Justine, ma come siamo ben sistemati là sotto." Sorride maliziosa.

"Il tatto non è il tuo forte, vero?" Sorrido scuotendo la testa.

"Decisamente no."

Prendo un preservativo dalla tasca posteriore dei pantaloni e torno da Amy.

Le tolgo le sue dolci mutandine e mi posiziono in mezzo alle sue gambe.

"Sbrigati a mettere quel coso e fai piano."

"Ti vergogni? Hai paura?" Ridacchio.

"Oh sai com'è! Non pensavo di dover fare la mia prima volta a quattordici anni, con il mio migliore amico e con mio padre che si trova al piano di sotto con il suo migliore amico!" Sbotta parlando a vanvera.

"Amy, devi stare tranquilla."

"Ho paura."

"Sono io, okay? Rilassati." Le accarezzo una guancia.

Apro la bustina con i denti, srotolo il preservativo e me lo metto.

"Sei pronta?"

"Si.. No.. Forse!"

"Amy, guardami. Andrà tutto bene. Farò piano."

"Va bene.. Vai.." Sussurra appena.

Entro in lei dolcemente e le do una spinta non troppo forte.

"E s-se mi u-uscisse del s-sangue..?"

"E' normale."

"Ma cos-a dirò a p-papà? Ci sono, ciclo! Decisamente.."

"Quanto sei paranoica." Alzo gli occhi al cielo.

"Senti, amico.S-sono io quella c-che sta soffrendo. S-sto facendo questo p-per te."

"Ed io ti amo per questo." Sorrido e la bacio. "Posso continuare?"

"S-si." Si aggrappa alle mie spalle e respira profondamente.

Inizio a spingere lentamente e soffoco i gridolini di Amanda con dei baci che dopo poco si trasformano in gemiti di piacere.

Ad ogni spinta cerco sempre di regolarmi per non farle male e dopo poco arriviamo all'orgasmo.

"Piccola mia, sei stata bravissima. Ora riposa." Le lascio un bacio sulla fronte.

Esco da lei e tolgo il preservativo.

Lo avvolgo in un fazzoletto e lo butto, torno sul letto e abbraccio Amanda mentre ci copriamo.

"Tra poco devo andare. Dormi. Ci vediamo domani. Buonanotte."

"Buonanotte." Ci diamo un ultimo bacio e poi si addormenta.

La guardo per un po' e poi mi rivesto, vado sul balcone e le lascio un'ultima occhiata prima di arrampicarmi sull'albero e scendere per tornare a casa.

Finalmente sono riuscito a far capire ad Amanda che la amo e che voglio che sia mia.

Il mostro che è in leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora