Capitolo 34

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CAPITOLO TRENTAQUATTRO.

“Addison..”

“Si?”

“Devo.. Devo dirti una cosa..”

“Cos’è successo, Liam?”

“Siamo in ospedale..”

“Liam..”

“Crea una copertura per Justin..”

“Liam cosa c’entra Justin?!”

“Quando hai fatto raggiungici in ospedale.”

“Liam..”

Chiudo la chiamata.

Non riesco a raccontarle oltre e non voglio nemmeno pensare cosa farà appena arriva.

Harry è in sala operatoria, i nostri dottori personali stanno curando Amanda e Justin.. Beh, lui è seduto su una sedia ancora traumatizzato dalla cosa, i dottori hanno cercato di curarlo ma lui si è rifiutato di allontanarsi dalla sala d’aspetto, vuole vedere come sta Amanda.

Louis cammina avanti e indietro davanti alla porta sella stanza di Amanda e credo che si stia maledicendo per quello che è successo a Harry anche se non è colpa sua.

Io e gli altri continuiamo a guardarci intorno senza sapere cosa fare, dire o pensare.

Mezz’ora dopo vedo le porte dell’ascensore aprirsi e una Addison al quanto furiosa fa il suo ingresso.

Le vado incontro e lei mi incenerisce con lo sguardo, mi afferra per la maglietta e mi sbatte violentemente al muro.

“Hai dieci fottutissimi secondi per dirmi dove si trovano Justin e mia figlia.” Ringhigna minacciosa.

Gli indico il ragazzo con la testa e lei mi lascia andare buttandomi per terra.

Mi aspettavo di peggio.

“ADDISON’S POV.”

Mi avvicino a Justin che è rannicchiato su una sedia e lo abbraccio.

“Jus, sono qui.” Sussurro al suo orecchio.

“Addi..” Si gira nella mia stretta verso di me. “Io.. Amanda e poi Harry..”

“Calmati Justin. Cos’è  successo?”

“Eravamo al parco, io e Amanda. Due ragazzi si sono avvicinati e hanno iniziato a dar fastidio ad Amanda, ho cercato di difenderla e hanno iniziato a pestarmi. I ragazzi sono arrivati quasi subito anche se non me la sono cavata comunque. Uno a tirato fuori la pistola e l’ha puntata contro Amanda sparando, Harry si è lanciato contro di lei prendendo la pallottola su una spalla ma una seconda ha preso Amanda. Quello che ha sparato ha preso un pugno da Niall e poi Zayn l’ha ucciso..” Abbassa la voce sull’ultima frase.

“Ne parleremo un’altra volta.” Lo scruto attentamente.

Ha il labbro inferire spaccato e uno zigomo livido, gli esce del sangue dal sopracciglio destro e sicuramente ha qualche costola incrinata visto che gli sto facendo male.

“Devi farti vedere da un dottore.”

“Prima voglio sapere come sta Amanda.”

“Era un ordine il mio, Justin. O ci vai di tua spontanea volontà o ti ci porto io.”

“E come puoi..” Non gli faccio finire la frase che l’ho già perso in braccio.

La cosa è andata troppo a lungo per i miei gusti.

E’ in forma il ragazzo ma io sono più allenata di lui e per me non è un problema alzare il suo peso.

Individuo un’infermiera e le dico di curare Justin.

Viene portato via e io mi avvicino a Louis.

“Mi avevi detto che non sarebbe successo niente, che dovevo stare tranquilla e invece ora ci ritroviamo in un ospedale Louis! Ti avevo detto di stare attento con Harry e invece in questo momento è in una sala operatoria Louis!”

“Io..”

“Tu cosa?! Eh?!”

Abbassa lo sguardo ma io gli afferro il mento riportando i suoi occhi sui miei.

“Non immaginavo che potesse succedere tutto questo Ad..”

Sospiro rumorosamente e lo lascio andare.

Mi allontano e mi siedo su una sedia ad aspettare.

Le ore passano inesorabilmente, tutto sembra fermarsi ma c’è gente che va, gente che viene, dottori che corrono da tutte le parti, infermieri indaffarati e nessuno che ci dice niente.

Sto impazzendo.

Quanto cazzo ci vuole per togliere una fottuta pallottola da una spalla?!

Amanda non si è svegliata ma l’emorragia è stata fermata.

Justin ha riportato delle leggere fratture alle costole e una spalla incrinata con il resto dei lividi e qualche taglio.

Questa volta la sua testardaggine ha vinto quindi ora è seduto vicino a me e ci supportiamo a vicenda.

Lui freme di vedere Amanda.

Mi ha raccontato meglio cos’è successo dicendomi che i due che l’hanno pestato avevano tra i diciotto e i vent’anni e avevano lo stesso tatuaggio sul collo.

I Blacks.

Io gli ho tirato su il morale dicendogli che non si sarebbe potuto difendere poi così tanto perché si fa sottomettere da Amanda e lui si è giustificato dicendo che non le farebbe mai del male.

Sono sollevata dal fatto che lui sia stato lì a proteggerla.

Alla fine di questo incubo arriverà il momento delle spiegazioni.

Sarà dura.

Il mostro che è in leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora