Il mostro che è in lei

Capitolo 44

CAPITOLO QUARANTAQUATTRO.

 

“LIAM’S POV.”

Sono passati diversi giorni da quando Keith ha avuto quel malore ma per fortuna è uscita dall’ospedale il pomeriggio stesso.

Ognuno a ripreso la propria routine e non è successo niente quindi posso finalmente chiedere a Faith di sposarmi.

Questa quiete è l’ideale.

Devo solo decidere se farlo in privato tra noi due oppure organizzare una cena e chiederglielo davanti a tutti.

Ieri Amanda e Addison mi hanno accompagnato a scegliere l’anello.

Sono ormai quattro mesi che le voglio chiedere di sposarmi ma tra i sue lavori, le feste, tutti gli eventi che sono successi e, lo ammetto, per un po’ di paura non sono riuscito a chiederglielo.

Sono anni ormai che stiamo insieme e mi aspetto una risposta positiva.

Per ora mi concentro sul lavoro visto che tra meno di dieci minuto ho una riunione.

All’improvviso squilla il telefono e la voce stridula della mia segretaria mi annuncia di avere una visita.

Credo di dover cambiare segretaria.

Qualcuno bussa alla porta e do il permesso di entrare.

Una bionda boccolosa con tacco quattordici, gonna a vita alta nera, camicia azzurra e chili di trucco in faccia fa il suo ingresso.

Brittany.

Che cosa è venuta a fare?

Mi acciglio mentre lei si chiude la porta alle spalle.

“Ciao Liam.” Sorride maliziosa.

“Cosa vuoi Brittany?” Il mio tono è freddo.

“Non fare lo scontroso, sono solo venuta a trovare un amico.” Fa l’ingenua.

“Io e te non abbiamo niente da condividere.” Mi appoggio allo schienale della poltrona.

Lei si avvicina e si sede sulla mia scrivania dalla mia parte, accavalla le gambe e  la sua gonna si alza facendo si che le sue cosce si scoprano.

E’ solo una zoccola succhia cazzi.

“Dove l’hai lasciato John?” La guardo con indifferenza.

“Non soddisfaceva i miei bisogni. Io voglio qualcuno che mi faccia sentire viva.” Gesticola con teatralità.

“E perché saresti venuta da me?”

“Non ci arrivi?” Mi prende per la cravatta avvicinandomi a se.