Capitolo 12

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CAPITOLO DODICI.
 
Che situazione imbarazzante!
 
“Harry ma che stai facendo?” La voce assonnata di Louis mi riporta alla realtà e creo una fessura nelle dita per vedere e richiuderla subito
 
“E’ come beccare i miei dopo che hanno.. Beh, ecco..”
 
“Si ma noi non siamo i tuoi genitori, Harold.”
 
“Non chiamarmi in quel modo Addison, sembri mia madre.”
 
“Sembra un bambino.” Louis ridacchia.
 
“Non è vero.” Mi lamento.
 
“Puoi togliere le mani, bambinone.”
 
“Sei vestita?”
 
“Si idiota.”
 
Tolgo le mani e vedo Louis seduto sul letto con solo i boxer e Addison in piedi con la camicia di Louis.
 
“Questa volta è quello che penso?”
 
“Si Harold.” Louis trattiene delle risate.
 
“Non ti sopporto quando fai così.” Mi imbroncio.
 
“Smettetela voi due e andiamo a fare colazione.” La castana mi passa vicino e irrimediabilmente l’occhio mi cade sul suo fondoschiena.
 
“Harry!” La voce di Louis richiama la mia attenzione.
 
“Smettila okay?”
 
“Eheheh. Scusa.” Sorrido imbarazzato e abbasso lo sguardo.
 
“Andiamo prima che si innervosisca come ieri sera.” Si alza e mi raggiunge.
 
“Perché, che è successo ieri sera?”
 
“Beh..” Si gratta la testa nervosamente e poi mi racconta tutto quello che è successo.
 
E per tutto intendo ogni minimo particolare.
 
“Quindi è una tigre a letto.” Soffoco delle risate mentre scendiamo le scale.
 
“Sssh..” Ride furtivamente.
 
Entriamo in cucina e troviamo Addison seduta sul bancone con dei biscotti al cioccolato e i piedi che penzolano avanti e indietro.
 
Louis si mette in mezzo alle sue gambe e la bacia mentre io mi siedo dall’altra parte del bancone.
 
“Cha fai oggi? Appoggia le mani sulle cosce nude di Addison e la guarda.
 
“Devo accompagnare mia madre ad un brunch! Che cosa stupida.” Sbuffa.
 
“Beh, almeno tu non ti sentirai fuori luogo visto che sei una ragazza. Io mi devo sorbire quei maledetti discorsi fra donne.” Mi infilo le mani nei capelli.
 
“Allora ci sarà da divertirsi.” Sento una risata da parte di Addison.
 
“Non c’è niente di divertente!” Alzo lo sguardo e lo fisso su quello di Ad.
 
“Avanti, ti farò compagnia io.” Sorride con un mezzo ghigno.
 
“Non voglio la tua compagnia!”
 
Addison inizia a gattonare sul bancone fino ad arrivare davanti a me, mi prende il mento con l’indice e il pollice e mi guarda.
 
"Stai per caso rifiutando il mio invito?” Riduce gli occhi a due fessure.
 
“N-no..” Balbetto spaventato.
 
“Bene Styles.” Mi lascia un bacio sulla punta del naso e poi si allontana scendendo dal bancone e sparendo di sopra.
 
A che gioco sta giocando?
 
“Perché mi tratta così?” Guardo Louis che ha un punto interrogativo sulla faccia.
 
“ADDISON’S POV.”
 
Vado nella stanza di Louis e mi rivesto, torno in cucina, saluto i due ed esco di casa.
 
All’improvviso sento il mio telefono squillare e, senza badare al nome sul display, rispondo.
 
“Pronto?”
 
“Addison, sono io.”
 
“Faith, dimmi.”
 
“E’ tutto pronto, il lavoro lo devi svolgere questa sera. Sai gli orari, i codici e le sistemazioni delle telecamere. Buona fortuna.”
 
“Grazie.” Sorrido e stacco la chiamata.
 
Salgo in auto e torno a casa.
 
“Tesoro il brunch!” Mia madre di mattina è ancora più isterica.
 
“Perché non ci vai tu?” Mi attacco a Liam e con un dito accarezzo il suo collo per dissuaderlo.
 
“Oh ma io ci sarò. Con Faith.” Sorride e mi lascia un bacio sulla fronte che io ricambio con una smorfia.
 
“Uffa mamma, dai.. Non voglio venirci..” Mi lamento come una bambina e sporgo il labbro inferiore.
 
“Forza! Vai a farti bella così trovi anche un bel ragazzo.”
 
“Lei è già fidanzata.” Liam esordisce sorridendo.
 
“Cosa? Con chi?” Mio padre si intromette.
 
“Louis William Tomlinson. Bel partito, non trovi?” Liam sorride compiaciuto.
 
“Bel partito! Vorrai dire ottimo partito!” Papà esulta come non mai e si avvicina a me per abbracciarmi.
 
“Mantieni le distanze Bill.” Come se non avessi detto niente, lui mi stritola tra le sue braccia.
 
Sa quanto odio essere toccata soprattutto se sono dimostrazioni d’affetto.
 
“Si, va bene ma ora staccati.” Mi allontano da lui, che è ancora tutto sorridente, e salgo le scale per andare in camera mia.
 
Mi faccio una doccia fredda, mi metto l’intimo e cerco un vestito.
 
Prendo un vestito blu con la gonna che si allarga e che mi arriva a metà coscia, ha gli spallini larghi ma non troppo e dietro si intrecciano lasciando la schiena scoperta.
 
Ci abbino dei tacchi dello stesso colore, metto il solito profumo, matita, mascara e faccio una coda alta.
 
Scendo le scale e vado in soggiorno dove mi aspettano.
 
“Sei uno splendore tesoro.” Mamma mi loda ed io sorrido compiaciuta.
 
“Andiamo?” Liam ci indica la porta e lo seguiamo.
 
Prendiamo la limousine e in pochi minuti l’autista ci porta a destinazione.
 
Prendo un respiro profondo e scendo, entriamo nel grande edificio e prendiamo l’ascensore premendo il pulsante per il piano dove si svolgerà la mia tortura.
 
Appena entrati mamma va da quelle oche starnazzanti delle sue amiche mentre papà e Liam vanno dall’altra parte dove ci sono gli uomini che giocano a carte e conversano.
 
In lontananza individuo Harry e mi affretto ad andare da lui ma alcune signore mi fermano e iniziano a dire di quanto sono bella, aggraziata e tutte queste cazzate.
 
Naturalmente le voci girano e il discorso si conclude su Louis.
 
Annuisco e sorrido a tutte le stronzate che dicono e appena se ne vanno cammino a passo svelto verso Harry e mi aggrappo al suo braccio.
 
“Ti prego non lasciarmi sola.” Sussurro al suo orecchio come una supplica.
 
“Addison Payne che ha paura di qualche vecchietta?” Ridacchia sotto i baffi.
 
“Styles se non la smetti subito domani ti prendo a pugni.” Lo minaccio puntandogli un dito contro.
 
“Va bene, va bene.” Cerca di rimanere serio.
 
“Payne!”

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