Capitolo 51

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CAPITOLO CINQUANTUNO.
 
In pochi minuti ci ritroviamo davanti all’ospedale, entriamo e chiediamo di Keith.
 
E’ già in stanza.
 
Andiamo da lei e la troviamo stesa sul letto mentre stringe le mani di Lottie e Ally.
 
“Amore sono qui.” Annuncia Harry avvicinandosi a lei.
 
L’unica risposta che riceve sono dei lamenti.
 
“Da quanto le si sono rotte le acque?” Chiedo a Lottie.
 
“Circa mezz’ora fa.”
 
“Ogni quanto ha le doglie?”
 
“Ogni tre minuti.”
 
“Sto soffrendo Addi!” Urla dolorante Keith.
 
“Amore, tu resterai qui dentro dalla mamma, non è vero?” Mi metto le mani sul pancione guardandolo.
 
“Mi ha dato un calcio, spero sia un si!” Esclamo felice.
 
“Così non mi aiuti! Aaaah!”
 
“Scusa è che.. Sono un po’ preoccupata. Vedere te e pensare che tra un mese ci sarò io al posto tuo mi spaventa. Letteralmente.” Gesticolo con le mani.
 
Penso di non aver mai avuto così tanta paura in vita mia.
 
“CINQUE ORE DOPO.”
 
Le doglie si sono apparentemente calmate ma Keith sente dolore da per tutto.
 
Niall, Liam, Louis e Zayn sono arrivati da poco e ora ci resta solo che aspettare.
 
Tra poco ci raggiungeranno anche le madri di Keith e Harry.
 
“Sono stanca.. Non ce la faccio più..” Keith si passa una mano sulla fronte sudata e sospira.
 
“A me sta prendendo sempre più male. Non voglio partorirete!” Piagnucolo come una bambina.
 
“Amore è una cosa da niente e..”
 
“Louis William Tomlinson! Quando avrò partorito e uscirò da questo ospedale ti ammazzerò con le mie stesse mani!” Lo minaccia Keith.
 
Scoppio a ridere e scuoto la testa ma sono costretta a fermarmi perché il bambino/a mi da un calcio nel basso ventre facendomi ansimare.
 
“Oddio!! Non dirmi che stai per partorire anche tu?!” Si allarma Harry mettendo le mani tra i ricci.
 
“Ma vai in culo Harry! Ho solo ricevuto un calcio.”
 
“E’ maschio.” Dice Niall rivolgendosi a Zayn.
 
“No, è femmina. Calcerà come Addison.” Risponde l’altro.
 
“No, no, no. E’ maschio.”
 
“Noooo! E’ femmina!”
 
“Piantatela!” Li rimprovera Charlotte.
 
“E comunque, speriamo che sia maschio.” Sorrido e batto le mani come una bambina.
 
“Io voglio un’altra femmina però.” Si lamenta Louis.
 
“Mi stai contraddicendo Tomlinson?” Lo guardo male.
 
“Si, Payne!” Mi fa il verso.
 
“Liam fermami prima che io mandi il tuo migliore amico nella stanza accanto.” Riduco gli occhi a due fessure continuando a guardare Louis.
 
“Aaaaaaaaah!!!”
 
L’urlo agghiacciante di Keith ci fa tornare tutti sull’attenti verso di lei.
 
Sarà una lunga giornata.
 
“DIECI ORE DOPO.”
 
Sono passate altre cinque ore, siamo tutti stanchi e Keith non ce la fa più.
 
La pressione le si è alzata notevolmente e i dottori sono preoccupati.
 
Forse le faranno un parto cesareo.
 
L’ostetrica sta visitando Keith e cerca di capire in che posizione è la bambina.
 
Tasta per un po’ all’interno di Keith e sbarra gli occhi.
 
“Preparate immediatamente la sala operatoria. La bambina ha il cordone ombelicale intorno al collo.” Ordina a delle infermiere.
 
“Cosa?!” Keith urla agitandosi,
 
“Signorina deve calmarsi, ha già la pressione molto alta. Non si preoccupi.” Cerca di rassicurarla l’ostetrica.
 
“Oh mio Dio! Come faccio a stare calma?!”
 
“Keith, autocontrollo!” La ammonisco.
 
“Autocontrollo un cazzo! Mia figlia ha un cappio al collo!” Si infila le mani tra i capelli.
 
“Respira Keith, respira con me.” Le prendo le mani iniziando a simulare la respirazione.
 
“Fa qualcosa Addi, ti prego!” Scoppia a piangere.
 
“Non posso fare molto, tesoro. Tra poco ti porteranno in sala operatoria, Harry verrà con te e vedrai che in meno di mezz’ora la vostra bella bimba nascerà.” Le accarezzo i capelli per poi darle un bacio sulla fronte.
 
“Tu mi aspetterai fuori, non è vero? Non te ne andrai, vero?” Mi stringe più forte la mano.
 
“Sono qui tesoro, stai tranquilla.”
 
Le infermiere sfrenano il letto di Keith e la portano fuori dalla porta verso la sala operatoria.
 
“Forza Harry, va con lei.” Incito il riccio.
 
“N-non ce la faccio Ad.. Vai tu..” Sussurra.
 
“ Ho detto vai con lei Harry! E’ un ordine! Ha bisogno di te in questo momento.” Gli urlo a pochi centimetri dal viso.
 
Annuisce e segue le infermiere dietro la porta della sala operatoria.
 
Speriamo che non svenga quando sua figlia nascerà.

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