Il deserto era l'unico luogo sicuro dove nascondersi e far perdere le proprie tracce, dopo l'ultimo delitto la polizia reale era alla loro ricerca e non si sarebbe arresa fino a che li avesse trovati. I Terribili Tre, si chiamavano. Tre uomini poveri, due fratelli gemelli e il capo, loro cugino, che erano stati trattati ingiustamente dal Paese in cui erano nati e cresciuti. I loro genitori, resi quasi schiavi dalle tasse imposte dal Re, erano morti per sfamarli. La vita da contadini non sarebbe servita ad altro che a far loro fare la stessa fine che era toccata ai loro padri. Così avevano deciso di ribellarsi e darsi alla malavita. Mohamed, detto il Rubatutto, era il Re dei Ladri, nessuno riusciva a coglierlo di sorpresa e nessuno si accorgeva della sua presenza; la sua firma era una Ank intagliata nel legno con un coltello; era il più scaltro della banda e non ricorreva quasi mai alla violenza, perciò era il Capo, oltre che per la sua età, 25 anni. Era alto e magro, velocissimo e molto abile nella corsa. Samad, il Tagliagole, era il più violento della banda. Se necessario, arrivava anche ad uccidere gli indifesi. La sua firma era un Serpente disegnato col sangue del malcapitato. Nessuno sfuggiva alla sua furia e chi tentava di ribellarsi al suo coltello e fuggire, se la vedeva con la precisione delle due frecce, che colpivano la vittima anche a molti metri di distanza. Di statura media, muscoloso, con un corto cingilombi e i capelli malrasati, dimostrava qualche anno in più. Bagod, 23 anni, suo gemello, lo Scassaferro; trafugava Piramidi, ricche tombe e anche Santuari. Non temeva gli dei, poiché non vi credeva. Non faceva nessuna vittima, se non i ficcanaso che tentavano di fermarlo o minacciavano di denunciarlo alla polizia. La sua firma era una Occhio di Ra disegnato con inchiosro nero su una mattonella dell' edificio trafugato e un chiodo piantato lì a fianco. Era mediamente alto, con i capelli corti e dei baffetti curati poco e male, muscoloso e agile, si differenziava abbastanza da suo fratello. Quella volta, i Terribili Tre, che agivano sempre insieme, avevano commesso un atto peggiore del solito. Avevano derubato una giovane nobile di Tebe, che si era ribellata alla loro prepotenza e perciò era stata uccisa da Samad con un taglio netto alla gola, mentre Bagod aveva trafugato la tomba del marito della vittima, a due passi dalla villa. Un servo aveva però visto e riconosciuto i tre malviventi e ora la polizia egizia li stava cercando da un giorno e mezzo. Il sole era molto caldo ed alto nel cielo, i tre erano stremati. Dopo tanto correre a dorso dei loro asini, trovarono un' oasi che avrebbe potuto ospitarli. Si precipitarono subito alla sorgente per rinfrescare la gola, dopo un giorno e mezzo senza bere; mangiarono succosi e dolci datteri, cibo solitamente riservato agli appartenenti dei ceti più alti della società, e pesci pescati in quel laghetto. Lì vicino, una grotta umida e spaziosa, che li avrebbe riparati dal caldo, dalle eventuali piogge e li avrebbe nascosti dall' arrivo di qualche guardia reale. Decisero di stanziarsi lì, almeno per qualche giorno, finchè le acque non si fossero calmate e il loro gesto dimenticato. Non potevano fuggire a lungo, né stare in quell' oasi per sempre, ma per almeno due settimane potevano stare tranquilli. Nessuno si sarebbe mai sognato di cercarlì lì, in quell' antro sperduto e nascosto dalle palme da dattero.
***
La piena del Nilo non era stata né troppo abbondante nè troppo scarsa. I campi resi fertili dal limo davano già i primi frutti di un promettente raccolto. In quel quindicesimo anno del regno di Sasherd, Faraone della Quarta Dinastia, e della sua splendida moglie Sherezade, prometteva abbondanza di primizie e stabilità economica, anche grazie all' apertura commerciale verso la Nubia, Paese al Sud delle Due Terre. Per il popolo egizio, quell'anno era forse il migliore degli ultimi due secoli: niente guerra, economia prospera e ricchezza di frutti. Ma per la corte di Tebe non era così. I due sovrani, in mancanza di figli maschi, dovevano scegliere la futura Regina fra Aisha e Agarizha. I due regnanti erano però in conflitto; la Grande Sposa Reale prediligeva la prima, che aveva quindici anni, il corpo, la grazia e la determinazione degni di una Regina d'Egitto, attenta alle regole di corte e diligente nello studio; il Faraone invece vedeva la luce della dea Hator e la purezza della dea Iside nella figlia minore, di nove anni, ribelle, amante degli animali e poco dedita agli studi, ma interessata al bene del popolo più che alla ricchezza e l'agiatezza. I due sovrani avrebbero dovuto scegliere in fretta la futura Guida dell' Egitto, oltre che al marito più adatto, escludendo il cuginetto Oscar, che aveva solo otto anni. Il Re doveva essere più anziano della Sposa Reale almeno di un anno. Si sarebbe dovuto scegliere il figlio del migliore e più fedele dei cortigiani, il più carismatico, quello con una tempra degna di un Faraone, per iniziare così la Quinta Dinastia dei sovrani egizi. A questo si dovevano i sempre più frequenti litigi fra Sasherd e Sherezade, che fino a quel momento erano stati una coppia molto unita dall'amore, dalla Regola di Maat e dal loro compito di Guida dell' Egitto. Le discussioni avvenivano comunque di sera, privatamente, per non dare sospetti inutili alle due bambine e agli altri cortigiani, anche se questi ultimi avevano notato della tensione fra i due sovrani negli ultimi giorni. Ma sarebbero dovuti giungere ad un accordo quanto prima.
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L'erede
Historical FictionAntico Egitto, IV dinastia. Il faraone Sasherd regna ormai da quindici anni con la moglie Sherezade. I due sovrani hanno due figlie: la maggiore, Aisha e la minore, Agarizha. In mancanza di figli maschi, una delle due diventerà la futura Regina del...