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-Mohamed, ci sono novità su Kauzia, la sorellina di Hyero?- chiese Zara, appena si sedette sulla loro panchina. Il ragazzo non rispose subito: prima la baciò passionalmente. -Sì, Zara, ci sono diverse novità. Il mio amico Lazah e suo figlio Kebhan mi hanno fornito diverse informazioni e siamo ormai sicuri che si tratti di lei.- -Lei chi?- chiese la ragazza, sulle spine. Chi era diventata la sua nipotina? -La figlia minore della Regina. La coppia reale adottò una bambina di strada, nove anni fa circa.- -Cosa? E' una principessa? Mohamed, ne sei certo?- -Certo, Zara, non potrei mai mentirti. C' è però un piccolo problema. La ragazzina è di indole ribelle e non crede negli dei, perciò la precettrice ha deciso di mandarla al tempio. Lì, non potrà ricevere le visite di nessuno, se non della precettrice stessa e delle Regina madre.- -Dovremo aiutarla ad evadere- -Cosa? No, Zara, è troppo rischioso, e poi non ci conosce, potrebbe reagire male...- -Hai ragione, scusa. Cosa mi è passato per la testa... fare evadere una persona, proprio io che faccio parte della polizia di Stato. Sono proprio un' incoerente.- -Non devi giudicarti così duramente, amore. Tu sei la donna più bella e più intelligente che io conosca.- Mohamed la travolse in un nuovo bacio, più passionale del primo. -Ti amo, Mohamed.- affermò lei, ricambiando con un altro bacio. -Ma allora, cosa mi suggerisci di fare? Come dovremo agire?- lo interrogò. -Innanzitutto, dovremo essere molto cauti e studiare i suoi movimenti, i movimenti del sommo sacerdote a cui è affidata, Curucat, e le intenzioni di entrambi. Ma vista la sua indole ribelle, sono sicuro che cercherà di evadere da quella prigione dorata senza che noi la aiutiamo- -E nel caso in cui evada, cosa dobbiamo fare?- -Io, te e Hyero la seguiremo, stando attenti a non provocare alcun rumore- -Quando potremo finalmente rivelarci a lei?- -Probabilmente dovremmo fare in modo che svenga.- -Ma non possiamo fare del male ad una ragazzina di nove anni, Mohamed!- -Purtroppo sarà necessario, ma non correrà alcun rischio. Quando sostituivo Omar, nella banda, ho imparato a come tramortire la gente senza causare loro alcun danno.- -Ma Mohamed, è pur sempre una bambina -Amore, non ti fidi di me? Non succederà nulla, vedrai.- -Mhh, d' accordo, mi fido. Poi, come prosegue il piano?- -La porteremo al sicuro, magari in una grotta, e staremo con lei fino a che si sveglierà. Poi le racconteremo tutto e andremo a vivere insieme nel delta, lontano il più possibile da qui.- -Spero di agire presto, Mohamed, non sto più nella pelle di rivedere la mia Kauzia, e immagina Hyero come è impaziente di rivederla dopo nove anni!- -Lo so bene, per questo sono qui ad aiutarvi. E anche per un motivo molto più importante: perché ti amo.- affermò il ragazzo, guardandola negli occhi. I due amanti si sorrisero. -Come vorrei non essere caduta nella trappola di Omar. Oh, mi dispiace così tanto! Ma sembrava un ragazzo bravo e sincero. Invece...- -Non pensarci più, il passato è passato. L' importante è che ci siamo chiariti e che presto torneremo insieme.- -Ti amo, Mohamed, perché riesci sempre a tirarmi su di morale.- -Sei dolcissima quanto determinata, Zara. Non falliremo, te lo prometto.- -C' è un altro mistero che mi piacerebbe svelare... la morte di Sasherd non mi convince, qualcuno deve averlo ucciso.- -Purtroppo ci sono certe informazioni che rimangono segreto di Stato e nessuno le scoprirà.- -Io ci riuscirò, Mohamed, non sono una detective qualunque.- gli sorrise. -Ci riuscirai anche questa volta.- le promise lui, abbracciandola teneramente.

***

Quando Aisha rientrò in camera, notò che Agarizha si stava tagliano i capelli con una spada. Per terra cadevano quei fili neri e lucenti e la ragazzina aveva i capelli sempre più corti. Aisha rimase sbalordita, inizialmente non sapeva che fare e rimase a bocca aperta sulla soglia della stanza. Dopo qualche momento di esitazione, la ragazza chiuse la porta e corse verso la sorella. -Ma si può sapere che cosa diamine ti salta in testa?-, le chiese, al confine tra lo smarrimento e l'indignazione. Non riusciva a capire cosa stesse succedendo a sua sorella negli ultimi giorni. La piccola si girò di scatto. Come vide la sorella maggiore, lasciò cadere la spada a terra, la guardò negli occhi, spaesata, poi abbassò lo sguardo. Aisha la guardò meglio: anche il vestito della sorella era tutto tagliato, al di sopra delle ginocchia, senza maniche. Sul letto, un sacco legato ad un bastone. Legato ai piedi del letto, lo stesso filo che serviva per cambiare la corda all' arco. La futura sovrana si guardò intorno , analizzò la sorella e la stanza, poi realizzò: Agarizha aveva intenzione di andarsene, scappare chissà dove, lasciarla sola. Perché mai? La vita di corte forse non era la sua natura. Faceva ormai troppa fatica a sopportare Hazyrah e Sherezade? Aisha si pose anche questa domanda: doveva rivelarle cosa avevano deciso per lei, o lasciarla fuggire fingendo di non sapere? Le due Figlie Reali rimasero a fissarsi per un tempo che parve loro quasi irreale, infinito. Come se il tempo si fosse fermato. Poi, fu Aisha a riprendere le redini del discorso. -Allora? Vuoi fuggire? Sparire chissà dove? Con quel sacco e quel vestito che hai rovinato?- -Sì, Aisha, voglio fuggire, andarmene il più lontano possibile da qui. Non ce la faccio più.- -Ah sì? E mi spieghi dove vuoi andare, a nove anni e senza niente?- -Troverò un lavoro e qualcuno che si prenda cura di me. Questo ambiente è troppo soffocante.- -Agarizha, rifletti, per favore! Qui ci saranno anche regole difficili da rispettare, per te; ma hai un letto comodo su cui dormire, pasti abbondanti, le cure adatte, una sorella che ti vuole bene, accesso ad una buona istruzione, hai tutto quello che ti serve, chiunque vorrebbe essere al tuo posto! Se te ne andassi, magari diventeresti una mendicante, magari qualcuno ti sfrutterebbe! Per favore...- -Non sei tu quella che viene disprezzata da Hazyrah e non sei tu quella che viene costantemente derisa da tutti i cortigiani. Questo luogo è più colmo di vipere che il deserto.- -Su questo hai pienamente ragione, però quelle tue strane affermazioni sulla religione...- -Ho capito, anche tu mi credi pazza, proprio come i tuoi amichetti figli di cortigiani.- -La fede negli dei non si discute, Agarizha. Già così vai fuori dalla Regola di Maat.- -Lasciamo perdere, l' Egitto non è ancora pronto alla verità.- affermò la ragazzina, stizzita. Un fuoco ardeva in lei, sapeva che gli dei venerati in Egitto erano solo idoli, ma nessuno le credeva. -Smettila con queste assurde convinzioni! Ti conviene finirla, anche perché la Regina madre ti ha affidato alle cure del Sommo Sacerdote Curucat, vivrai fino alla tua maggiore età al tempio.- -Come... come sarebbe a dire?- Agarizha sgranò gli occhi e fissò la sorella maggiore. -Me lo ha riferito Hazyrah, poco fa, al termine della lezione.- rispose la maggiore, risoluta. -Lo sanno bene che io non ci credo, lo fanno per recarmi un dispetto!- -Smettila di lamentarti! La Regina ha interrogato gli dei prima di prendere questa decisione!- -Non ci posso credere che anche tu dia retta a questi idoli personificati...- -Agarizha, smettila, quando è troppo, è troppo. Vai subito al tempio per purificare la tua anima!- -Purificarla da cosa? Da ciò in cui credo veramente?- Agarizha sfidò la sorella. -Ti conviene essere ragionevole, Agarizha, te lo dico perché ti voglio bene.- -Facile dirlo per te, che sarai la futura Regina.- -Pensi forse che sia un gioco, governare un intero Paese? Non è facile come credi!- -Tanto ormai sei passata anche tu dalla parte di Hazyrah...- -Questo non lo devi minimamente pensare, ma certe volte è impossibile difenderti.- -Scusa,... scusa, hai ragione... cosa mi consigli di fare?- -Beh, prima di tutto, sistema questo disastro. Non so come reagirà la signora, vedendo come hai conciato i tuoi capelli e il tuo vestito... Agarizha!- -D'accordo... d' accordo... e quando dovrei andare al tempio?- -A me è stato detto che dovrai accedervi già domani.- le confidò la sorella maggiore. -No, Aisha, io ho bisogno di te... chi mi difenderà dalle ingiustizie, ora?- Agarizha iniziò a singhiozzare, disperata. Aisha la accolse calorosamente fra le sue braccia. -Piccola... non devi preoccuparti, ogni volta che avrò lezione al tempio, cercherò di darti una mano.- la rassicurò con voce dolce, lasciandole un bacio sulla testa.

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